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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3356 del 7 settembre 1994
«Prima della formulazione dell'imputazione da parte del pubblico ministero ai sensi dell'art. 405 c.p.p., l'indagato non assume la qualità di «imputato» (art. 60 c.p.p.), né esiste un giudice avanti al quale si proceda, che possa essere ricusato....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5148 del 9 novembre 1995
«Il difensore dell'imputato non è legittimato a proporre richiesta di rimessione ai sensi dell'art. 45 c.p.p., non essendo compreso fra i soggetti ai quali la norma espressamente attribuisce la detta facoltà.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3006 del 15 ottobre 1992
«Atteso il carattere eccezionale dell'istituto della rimessione, deve escludersi che siano legittimati a chiederne l'applicazione soggetti diversi da quelli tassativamente indicati nell'art. 45 c.p.p., e cioè procuratore generale presso la corte di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 25012 del 8 luglio 2005
«Nell'ipotesi di reiterazione di istanza di rimessione del processo, analoga ad una richiesta già dichiarata inammissibile, il giudice può disporre la prosecuzione del giudizio, ai sensi del comma primo dell'art. 47 c.p.p., anche in pendenza della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1630 del 29 maggio 1996
«Ai fini dell'individuazione della speciale competenza per le indagini preliminari attribuita alla procura distrettuale antimafia ai sensi dell'art. 51, comma 3 bis, c.p.p., il criterio distintivo tra delitti commessi avvalendosi delle condizioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5942 del 30 maggio 1991
«Nel vigente sistema processuale penale è prevista l'insostituibilità, a pena di nullità, del giudice, non del magistrato che rappresenta l'ufficio del pubblico ministero nel giudizio e che è parte. La norma di cui all'art. 53 c.p.p. consente,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5472 del 9 febbraio 2001
«È da considerare irrituale, ma non produttivo di nullità assoluta o a regime c.d. «intermedio», il provvedimento con il quale un ufficio del pubblico ministero, al quale siano stati trasmessi gli atti di un procedimento a seguito di sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 472 del 4 marzo 1998
«Poiché, secondo il vigente ordinamento processuale, un conflitto è ipotizzabile solo tra organi giurisdizionali, non è configurabile alcun conflitto nel corso delle indagini preliminari, pure nell'ipotesi che due diversi pubblici ministeri...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10282 del 30 novembre 1996
«Le guardie zoofile, anche se, a norma dell'art. 5 del D.M. 31 marzo 1979, non sono più identificabili come agenti di pubblica sicurezza, conservano tuttavia la qualifica di guardie giurate e, quindi, di pubblici ufficiali ai sensi degli artt. 57...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13057 del 21 marzo 2003
«La notifica nei casi di urgenza a mezzo telegramma è prevista dall'art. 149 c.p.p. solo nei confronti di persone diverse dall'imputato e poiché l'art. 61 c.p.p. estende all'indagato i diritti e le garanzie dell'imputato, non può essere utilizzata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9122 del 25 agosto 1995
«Le disposizioni di cui all'art. 210 c.p.p. nell'esame di persone imputate in un procedimento connesso o imputate di un reato collegato si applicano anche quando la persona da esaminare è sottoposta ad indagini e non è ancora imputata. L'art. 61...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34400 del 21 settembre 2001
«Il ricorso per cassazione proposto dal difensore dopo la morte dell'imputato è inammissibile per mancanza del soggetto nei cui confronti si esercita l'azione penale, che costituisce uno dei presupposti essenziali del processo. (In applicazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5636 del 5 febbraio 2008
«Il divieto di testimonianza sulle dichiarazioni rese dall'imputato opera solo in relazione alle dichiarazioni rese nel corso del procedimento e non a quelle rese al di fuori di esso.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25096 del 3 giugno 2004
«L'ammissibilità della testimonianza indiretta sulle dichiarazioni rese dall'imputato o dall'indagato fuori del procedimento si desume a contrario dall'art. 62 c.p.p., che vieta la deposizione sulle sole dichiarazioni rese nel corso del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7255 del 19 giugno 2000
«Il divieto di testimonianza sulle dichiarazioni dell'imputato o dell'indagato sancito dall'art. 62 c.p.p., essendo diretto ad assicurare l'inutilizzabilità di quanto raccolto al di fuori degli atti garantiti dalla presenza del difensore e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2245 del 25 settembre 1999
«Il divieto di testimonianza posto dall'art. 62 c.p.p. ha per oggetto le dichiarazioni rese dall'indagato o dall'imputato nel corso del procedimento; detto divieto non sussiste, invece, in ordine a dichiarazioni, aventi anche contenuto confessorio,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7844 del 3 luglio 1998
«Il divieto di testimonianza sulle dichiarazioni dell'imputato o dell'indagato sancito dall'art. 62 c.p.p. è relativo alle dichiarazioni rese da persona che ha già assunto tale qualità nel corso del procedimento, sicché non concerne la fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2307 del 23 febbraio 1998
«Il disposto dell'art. 62 c.p.p. vieta l'assunzione di testimonianza sulle dichiarazioni comunque rese nel corso del procedimento dall'imputato o dalla persona sottoposta alle indagini. Tale disposto, per il suo tenore letterale (uso dell'avverbio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2389 del 12 marzo 1997
«Il divieto di testimonianza sulle dichiarazioni rese dall'imputato si riferisce non a qualsiasi frase pronunciata da un soggetto nel corso di atti che sono ancora fuori di un procedimento, ma solo a dichiarazioni formali, che siano indizianti di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7127 del 23 febbraio 2012
«Il divieto di utilizzare in sede dibattimentale le dichiarazioni spontanee della persona sottoposta ad indagine non concerne il caso in cui sussistano fatti storicamente rilevanti, condotte oggettivamente descrivibili - tenute dall'indagato alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32464 del 29 agosto 2001
«Il divieto di testimonianza sulle dichiarazioni dell'imputato o dell'indagato (art. 62 c.p.p.) riguarda anche le dichiarazioni rese, dalla persona poi sottoposta alle indagini, nel corso di un'attività amministrativa (ispettiva o di vigilanza),...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9079 del 28 gennaio 2003
«Il divieto di utilizzabilità nei confronti di terzi di dichiarazioni raccolte da persona che avrebbe dovuto essere sentita in qualità di indagata, anche se prescinde da una già intervenuta imputazione formale (dovendosi considerare la posizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10621 del 9 ottobre 1998
«Dal tenore letterale e dalla ratio della norma del capoverso dell'art. 63 c.p.p., come dal suo necessario coordinamento con le disposizioni di cui agli artt. 62 e 350 c.p.p., si deve ritenere che la preclusione all'utilizzazione dibattimentale,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12976 del 5 aprile 2012
«In caso di esame dbattimentale in qualità di testimone assistito ex art. 197 bis, comma secondo cod. proc. pen., di imputato di reato connesso o interprobatoriamente collegato allo stesso non deve essere dato l'avviso di cui all'art. 64, comma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2653 del 23 gennaio 2012
«La negazione o il mancato chiarimento, da parte dell'imputato, di circostanze valutabili a suo carico nonchè la menzogna o il semplice silenzio su queste ultime possono fornire al giudice argomenti di prova solo con carattere residuale e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36685 del 24 settembre 2008
«L'imputato concorrente nel medesimo reato ascritto al soggetto cui si riferiscono le sue dichiarazioni accusatorie non deve ricevere, l'avvertimento previsto dall'art. 64, comma terzo, lett. c ), c.p.p., non potendo assumere, prima della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4977 del 8 febbraio 2010
«La disciplina dettata in tema di testimonianza indiretta dall'art. 195 c.p.p. che prescrive l'audizione della fonte diretta, non può trovare applicazione quando quest'ultima si identifichi nella persona dell'imputato, che non può essere chiamato a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21602 del 25 maggio 2009
«Le dichiarazioni eteroaccusatorie rese dal coimputato nell'interrogatorio svoltosi prima dell'entrata in vigore della L. 1 marzo 2001, n. 63, e, quindi, non precedute dall'avvertimento previsto dalla nuova formulazione dell'art. 64 comma terzo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10099 del 6 marzo 2009
«Sono utilizzabili nel giudizio abbreviato le dichiarazioni etero-accusatorie del coimputato, rese nel corso dell'interrogatorio dinanzi al pubblico ministero, e non rinnovate ex art. 26 L. n. 63 del 2001.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34171 del 26 agosto 2008
«L'inutilizzabilità, per inosservanza della disposizione sul previo avvertimento ex art. 64, terzo comma, lett. c ), c.p.p., delle dichiarazioni rese come persona informata sui fatti dal soggetto che invece avrebbe dovuto essere imputato di reato...»