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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2991 del 3 aprile 1984
«Nell'ipotesi in cui nel corso di una rissa vengono procurate da parte di un corrissante lesioni ad un soggetto estraneo alla contesa, sussiste l'aggravante prevista dall'art. 588 c.p., che viene posta obiettivamente a carico di tutti i...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7635 del 23 febbraio 2007
«È inapplicabile al reato di rissa la causa di giustificazione della legittima difesa, considerato che i corrissanti sono ordinariamente animati dall'intento reciproco di offendersi ed accettano la situazione di pericolo nella quale volontariamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1302 del 20 febbraio 1981
«In tema di rissa, la difesa legittima non è applicabile quando tutti i partecipanti abbiano agito con l'intento di sopraffarsi a vicenda e può eccezionalmente essere invocata per i connessi reati contro la persona nel caso in cui venga minacciata,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45970 del 19 dicembre 2005
«In tema di violenza sessuale di gruppo, allorché gli atti sessuali non vengano posti in essere in unico contesto temporale, ma intercorra un apprezzabile periodo di tempo fra i vari episodi, ciascuno dei quali caratterizzato dalla ripresa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6464 del 1 giugno 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di violenza sessuale di gruppo, previsto dall'art. 609 octies c.p., è necessario che più persone riunite partecipino alla commissione del fatto; non è tuttavia richiesto che tutti i componenti del gruppo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1898 del 26 febbraio 1993
«In tema di reato continuato, la comparazione fra le circostanze attenuanti generiche ed una o più aggravanti, contestate con un «reato-satellite», è un'operazione che, lungi dall'essere errata, è addirittura necessaria, poiché l'avvenuta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2612 del 21 marzo 1985
«L'aberratio ictus plurioffensiva costituisce sotto il profilo soggettivo, un minus rispetto alla corrispondente ipotesi di concorso formale di reati, presentando la caratteristica che delle due offese cagionate, una deve essere dal soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6357 del 24 giugno 1996
«Non tutti gli stati di tossicomania, la quale è una dipendenza meramente psichica alla droga, o di tossicodipendenza, che è una assuefazione cronica alla stessa, producono di per sé alterazione mentale rilevante agli effetti di cui agli artt. 88 e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4328 del 4 agosto 2000
«La detenzione domiciliare applicata in luogo del rinvio dell'esecuzione della pena, escludendo la sottoposizione del condannato al regime penitenziario e consentendogli di vivere dignitosamente nell'ambito familiare e provvedere nel modo più ampio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5037 del 15 gennaio 1993
«In tema di rinvio facoltativo dell'esecuzione della pena per gravi ragioni di salute, il giudice di merito, con adeguata e coerente motivazione, deve dar ragione delle sue scelte, bilanciando il principio costituzionale dell'eguaglianza di tutti i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 104 del 10 marzo 1992
«In tema di rinvio dell'esecuzione della pena, ai sensi dell'art. 147 n. 2 c.p., poiché la ratio ispiratrice della norma, in relazione ai referenti di rango costituzionale, è costituita dal divieto di trattamento disumano del condannato (art. 27...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11215 del 15 novembre 1995
«La rinuncia all'amnistia è un negozio giuridico processuale unilaterale recettizio perché produce i suoi effetti allorché perviene all'autorità giudiziaria procedente: dopo tale momento la rinuncia diventa irrevocabile in quanto il negozio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10404 del 29 ottobre 1992
«La disciplina della decorrenza della prescrizione nell'ipotesi di reato continuato risulta prevista dall'art. 158 comma primo c.p., in virtù del quale detto termine non può iniziare a decorrere fino a quando il reato, rispetto alle componenti del...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 233 del 22 giugno 2000
«È manifestamente inammissibile, in riferimento agli artt. 3 e 25 della Costituzione, la questione di legittimità costituzionale dell'art. 159 c.p. nella parte in cui non prevede, per tutti i reati e a prescindere dallo stato detentivo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1799 del 21 febbraio 1985
«La pendenza innanzi alla Corte costituzionale di una questione di legittimità costituzionale non cagiona, di per sé ed automaticamente, la necessità di sospendere, fino alla decisione della Corte stessa, tutti i procedimenti penali nei quali tale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3601 del 23 gennaio 2008
«Allorché l'azione civile per il risarcimento del danno sia esercitata nel processo penale, ha luogo l'interruzione della prescrizione del relativo diritto per tutta la durata del processo e il termine riprende a decorrere dalla data in cui diviene...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43575 del 13 novembre 2003
«In tema di interruzione della prescrizione, la contestazione del delitto di ricettazione di cui all'art. 648 c.p. è idonea ad interrompere la prescrizione anche se all'esito del dibattimento dovesse ritenersi configurato il meno grave reato di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1736 del 23 settembre 2000
«L'atto interruttivo della prescrizione rileva per tutti coloro ai quali il reato viene addebitato in una fase del procedimento, in quanto denota la persistenza nello Stato di un interesse alla punizione di colui che risulterà, all'esito delle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3760 del 31 marzo 1994
«Al fine di individuare il momento nel quale si produce l'interruzione della prescrizione del reato occorre aver riguardo a quello dell'emissione di uno degli atti indicati nell'art. 160 c.p. e non a quello della sua eventuale notificazione....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35176 del 27 settembre 2001
«In tema di sospensione condizionale della pena, la presenza di plurime condanne costituisce elemento ostativo ad una nuova concessione anche nell'ipotesi che si tratti di condanne per reati poi depenalizzati, posto che la cessazione di tutti gli...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3377 del 9 aprile 1997
«Il divieto, stabilito dall'art. 164 c.p., di concedere la sospensione condizionale della pena a colui che ne abbia usufruito per due volte, opera anche quando gli effetti penali delle condanne a pena sospesa siano legislativamente dichiarati...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7701 del 31 maggio 1990
«Il reato di favoreggiamento può commettersi anche prima di un procedimento penale, essendo sufficiente la possibilità di investigazioni e di ricerche. (Nella specie è stato rilevato che la condotta dell'imputato era parimenti censurabile in sede...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3023 del 3 marzo 1980
«La norma contenuta nell'art. 478, comma primo, c.p. punisce la formazione ed il rilascio in forma legale della pretesa copia di un atto inesistente, sicché l'autenticazione del pubblico ufficiale e cioè la falsa attestazione di conformità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16308 del 27 novembre 1989
«Conforme, Cass. pen., sez. III, 16 ottobre 2009, n. 40194 (ud. 29 settembre 2009), Puccio e altri.
Il reato di cui all'art. 479 c.p. e quello di cui all'art. 483 c.p. si differenziano tra loro con riguardo alla provenienza dell'attestazione falsa,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3628 del 31 gennaio 2007
«In tema di delitto di falsità ideologica dell'esercente un servizio di pubblica necessità, non rientrano nella nozione di «certificati» quegli atti che, nell'ambito di un procedimento amministrativo per il rilascio di un'autorizzazione, non hanno...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21639 del 6 maggio 2004
«Sussiste il reato di falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità (art. 481 c.p.), allorché si presenti una denuncia di inizio di attività edilizia che presuppone opere da realizzare, pur...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 966 del 25 ottobre 1968
«Ai fini della differenziazione fra atti pubblici e certificati, deve considerarsi essenzialmente l'intima struttura dell'atto e, cioè, la natura e lo scopo dell'attività svolta dal pubblico ufficiale in relazione all'efficacia probante del documento.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10528 del 7 dicembre 1983
«Nella falsità materiale prevista dall'art. 482 c.p., autore del falso deve essere soltanto il privato o il pubblico ufficiale che agisca fuori delle sue funzioni, giacché, ove in concorso col privato agisca il pubblico ufficiale nell'esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4400 del 1 aprile 1980
«Il delitto di falsità materiale previsto dall'art. 488 c.p. si verifica non solo quando colui che commette la falsità sia del tutto sfornito del diritto di riempire il foglio in bianco per averne acquistato il possesso in modo illegittimo, ma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25881 del 9 giugno 2004
«Integra il reato di uso di atto falso (art. 489 c.p.) l'utilizzo, mediante presentazione ai funzionari del competente dipartimento trasporti, di documenti stranieri contraffatti per ottenere l'immatricolazione in Italia di veicoli i cui dati di...»