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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39219 del 23 settembre 2013
«Integra il reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di pubblica necessità anche la condotta che, coinvolgendo solo un settore dell'attività svolta, determini un'alterazione temporanea della regolarità dell'ufficio o del servizio,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7529 del 30 maggio 1990
«La differenza tra le due ipotesi di delitto previste dall'art. 346 c.p. non sta nell'oggettiva destinazione del denaro o dell'altra utilità data o promessa, ma nella diversa rappresentazione della destinazione delle cose che l'agente fa al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4011 del 12 aprile 1995
«Sussiste il delitto di frode in pubbliche forniture (art. 356 c.p.) quando un'amministrazione comunale commissioni un impianto di incenerimento di «carni di scarto, residui patologici, rifiuti di macellazione, carogne di animali, ecc.», col patto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 68 del 8 gennaio 1998
«In tema di omissione di referto, il dolo consiste nella conoscenza da parte del sanitario di tutti gli elementi del fatto per il quale egli ha prestato la propria opera, dai quali può desumersi in termini di possibilità la configurabilità di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5786 del 18 maggio 2000
«Ai fini della configurabilità della simulazione di reato, di cui all'art. 367 c.p., che, essendo un reato di pericolo, risulta integrato allorché la falsa denuncia di reato determini l'astratta possibilità di un'attività degli organi inquirenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5364 del 28 maggio 1985
«Ai fini della sussistenza del delitto di simulazione di reato, di cui all'art. 367 c.p., non si richiede che sia stato concretamente instaurato un procedimento penale, ovvero siano state iniziate indagini di polizia giudiziaria aventi ad oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15345 del 21 novembre 1990
«La ritrattazione opera come causa di non punibilità del reato di falsa testimonianza se si verificano due condizioni, non alternative, ma inscindibili, e cioè che la ritrattazione avvenga nello stesso processo penale in cui il teste ha prestato il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8862 del 12 luglio 1980
«L'infermità totale o parziale di mente va intesa come uno stato patologico e quindi esulano dalla sua nozione quelle anomalie del carattere o altre anormalità - quali le psicopatie - che, pur influendo sul processo di determinazione o di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 705 del 10 gennaio 2014
«I delitti di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alle persone e di estorsione (la cui materialità è descritta dagli artt. 393 e 629 cod. pen. nei medesimi termini) si distinguono in relazione all'elemento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23005 del 28 maggio 2013
«Concorre nel delitto di scambio elettorale politico-mafioso, di cui all'art. 416 ter c.p. ed è sanzionato ex art. 110 c.p. il soggetto che, in cambio della erogazione di denaro o di ogni altro bene traducibile in un valore di scambio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47405 del 21 dicembre 2011
«Nel reato di scambio elettorale politico - mafioso, il corrispettivo della promessa di voti può essere rappresentato da qualsiasi bene che rappresenti un "valore" in termini di immediata commisurazione economica, restando escluse dalla portata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46922 del 20 dicembre 2011
«Ai fini della configurabilità del reato di scambio elettorale politico-mafioso, previsto dall'art. 416 ter c.p., l'oggetto materiale della erogazione offerta in cambio della promessa di voti può essere rappresentato non solo dal denaro, ma da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35769 del 6 ottobre 2010
«Ai fini della sussistenza del reato di danneggiamento seguito da incendio è necessario che la condotta dell'agente determini un pericolo di incendio e, cioè, la probabilità che il fuoco evolva in un vero e proprio incendio, la quale deve essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11960 del 13 dicembre 1985
«Commette il reato di danneggiamento previsto e punito dall'art. 635 c.p. colui che, nell'appiccare il fuoco alla cosa altrui al solo scopo di danneggiarla, raggiunge l'intento senza cagionare un incendio od il pericolo d'incendio, mentre se tale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6204 del 25 giugno 1997
«Il reato di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari — previsto dall'art. 440 c.p. — non può ritenersi assorbito da leggi che sanzionino a titolo di contravvenzione la somministrazione ad animali di determinate sostanze, ogni qual...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5415 del 28 aprile 1999
«I medicinali veterinari, ai fini delle norme poste a presidio della salute pubblica e, in particolare, dell'art. 443 c.p., vengono in rilievo soltanto quando siano destinati a identificare, prevenire o curare patologie trasmissibili all'uomo o,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12867 del 18 novembre 1986
«Cagionare una lesione non ha necessariamente un significato circoscritto all'azione di picchiare, colpire, ma ha un'accezione più lata e comprensiva di qualsiasi violenta manomissione fisica dell'altrui persona. Conseguentemente anche un urto o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7388 del 23 luglio 1985
«I reati di percosse e di lesioni personali volontarie hanno in comune l'elemento soggettivo, che consiste nella volontà di colpire taluno con violenza fisica. L'unica differenza tra i due reati va ravvisata nelle conseguenze che la violenza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19838 del 30 aprile 2003
«Sussistendo il delitto di lesioni volontarie nella condotta di colui che inietta sostanza stupefacente nelle vene di un'altra persona in quanto ne determina uno stato di alterazione fisio-psichica, deve rispondere del delitto di omicidio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6936 del 28 giugno 1991
«In materia di circostanze, l'attenuante di cui alla seconda ipotesi dell'art. 62, n. 6, c.p. è di natura soggettiva e trova la sua giustificazione nella minore capacità a delinquere del colpevole, il quale, per ravvedimento, dopo la consumazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14080 del 6 aprile 2001
«Attesa la possibilità di riconoscimento della continuazione fra reato da giudicare e reato già giudicato, anche quando il primo sia più grave del secondo (dovendosi in tal caso determinare la pena complessiva sulla base di quella da infliggere per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12400 del 28 marzo 2011
«È manifestamente infondata, in riferimento all'art. 117 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 10, comma terzo, L. n. 251 del 2005, nella parte in cui esclude l'applicazione dei nuovi termini di prescrizione, se più brevi, ai...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 22357 del 11 giugno 2010
«Non è manifestamente infondata, in riferimento all'art. 117 della Costituzione, la questione di legittimità costituzionale dell'art. 10, comma terzo, della legge n. 251 del 2005, nella parte in cui esclude l'applicazione dei nuovi termini di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26312 del 9 luglio 2010
«La disciplina della prescrizione più favorevole in riferimento ai reati di usura commessi prima dell'entrata in vigore della L. n. 251 del 2005, la quale ha contestualmente modificato i termini di prescrizione dei reati in generale ed ha aumentato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38558 del 10 ottobre 2008
«Il termine di prescrizione applicabile ai reati di guida in stato d'ebbrezza commessi prima dell'entrata in vigore della L. n. 251 del 2005 in relazione a fatti sussumibili nella più favorevole fattispecie incriminatrice di cui all'art. 186, comma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34915 del 17 settembre 2007
«In tema di prescrizione, qualora sia stato contestato un reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti di contrabbando di tabacchi lavorati esteri, punibile ai sensi dell'art. 416 c.p., in quanto costituito da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9589 del 20 marzo 2006
«In tema di prescrizione, la disciplina transitoria prevista dall'art. 10, comma terzo, L. 5 dicembre 2005, n. 251, secondo la quale le «nuove disposizioni» non si applicano ai processi già pendenti in primo grado ove vi sia stata la dichiarazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9293 del 30 agosto 1995
«La contravvenzione prevista e punita dall'art. 674 c.p., quando abbia per oggetto l'illegittima emissione di gas, di vapori, di fumi atti ad offendere o imbrattare o molestare le persone, connessa all'esercizio di attività economiche e legata al...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 233 del 22 giugno 2000
«È manifestamente inammissibile, in riferimento agli artt. 3 e 25 della Costituzione, la questione di legittimità costituzionale dell'art. 159 c.p. nella parte in cui non prevede, per tutti i reati e a prescindere dallo stato detentivo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16022 del 6 aprile 2004
«In tema di sospensione della prescrizione, sono cause della stessa la sospensione del procedimento ed il rinvio o la sospensione del dibattimento disposti per impedimento dell'imputato o del suo difensore, ovvero su loro richiesta (sempre che non...»