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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4896 del 16 luglio 1983
«Mentre nel caso di opposizione di terzo proposta da litisconsorte necessario pretermesso contro una sentenza di primo grado le due fasi — rescindente e rescissoria — si svolgono innanzi allo stesso giudice il quale può, con un'unica decisione,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16729 del 17 luglio 2009
«La sentenza che decide sull'opposizione di terzo ex art. 404, primo comma, c.p.c., è soggetta alle medesime impugnazioni proponibili avverso la decisione opposta; ne consegue che se viene proposta opposizione di terzo avverso una sentenza di primo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2080 del 23 maggio 1975
«Proposta opposizione di terzo ex art. 404 c.p.c. avverso una sentenza di primo grado passata in giudicato, poiché il giudizio di opposizione si svolge davanti allo stesso giudice in primo grado, la sentenza che definisce tale giudizio in quel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19679 del 10 ottobre 2005
«Con riferimento al rapporto di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, l'art. 6 del contratto collettivo nazionale quadro in materia di procedure di conciliazione e arbitrato del 2001 — del quale la Corte può direttamente accertare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5837 del 23 marzo 2004
«Ai sensi dell'art. 413 c.p.c., sussiste la competenza territoriale del giudice del luogo ove ha avuto inizio l'esecuzione della prestazione lavorativa qualora il contratto di lavoro non sia stato stipulato per iscritto e non sia possibile...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6508 del 27 giugno 1990
«Ai fini della competenza territoriale in ordine alla controversia relativa al rapporto di agenzia, il luogo di nascita del rapporto medesimo deve essere individuato in quello in cui, ai sensi dell'art. 1326 c.c., si è perfezionato il contratto con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 765 del 6 febbraio 1986
«Anche ai fini dell'applicazione dell'art. 413 c.p.c. con riguardo al luogo ove è sorto il rapporto di lavoro, il contratto può considerarsi concluso nel tempo e nel luogo in cui ha avuto inizio l'esecuzione, prima che l'accettazione della proposta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22672 del 2 dicembre 2004
«In tema di controversie di lavoro, la competenza per territorio del giudice nella cui circoscrizione è sorto il rapporto, ai sensi della prima ipotesi dell'art. 413 secondo comma c.p.c. (nel nuovo testo fissato dall'art. 1 della legge 11 agosto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4214 del 2 maggio 1994
«La delibera di messa in liquidazione di una società regolarmente costituita non determina l'estinzione dell'ente e la cessazione della sua attività imprenditoriale, giacché tale cessazione — anche ai fini dell'art. 413, comma terzo, c.p.c. (quanto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15339 del 1 dicembre 2000
«Nel rito del lavoro le preclusioni previste dagli artt. 414 e 416 c.p.c. fanno riferimento alla posizione — rispettivamente di attore o di convenuto — assunta processualmente dalle parti. Ne consegue che, nell'ipotesi in cui il giudizio di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3114 del 3 marzo 2001
«Nel rito del lavoro, al ricorso per ingiunzione è applicabile l'onere per il creditore procedente di indicare gli elementi essenziali dell'azione, ossia il fondamento o titolo causa petendi e l'oggetto petitum della pretesa azionata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8070 del 2 aprile 2009
«Nel rito del lavoro, la domanda può ritenersi proposta nei confronti di un determinato soggetto quando nel ricorso questi sia indicato con le modalità previste dall'art. 414 c.p.c., l'oggetto della domanda ("petitum") sia determinato e gli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10335 del 17 maggio 2005
«In tema di formalità di proposizione della domanda riconvenzionale nelle controversie soggette al rito del lavoro o alle quali tale rito si estenda, qualora la controversia principale sia stata erroneamente introdotta con il rito ordinario e venga...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12300 del 21 agosto 2003
«Nel rito del lavoro, l'onere di chiedere al giudice l'emissione di un nuovo decreto di fissazione dell'udienza, posto dall'art. 418 c.p.c., a pena di decadenza, a carico del convenuto che abbia proposto domanda riconvenzionale, non rispondendo in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5122 del 17 ottobre 1985
«Nel rito del lavoro la necessità per il convenuto che agisce in riconvenzionale di chiedere — a pena di decadenza come espressamente sancisce l'art. 418 c.p.c. — che il giudice adito fissi una nuova udienza di discussione assolve alla funzione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23815 del 16 novembre 2007
«Nelle controversie soggette al rito di cui agli artt. 409 e segg. c.p.c. l'inosservanza dell'onere, posto dall'art. 418 c.p.c. a carico del convenuto, di chiedere la fissazione di una nuova udienza comporta la decadenza dalla riconvenzionale e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16955 del 1 agosto 2007
«Nel rito del lavoro, l'inosservanza da parte del convenuto, che abbia ritualmente proposto, ai sensi dell'art. 416 c.p.c., domanda riconvenzionale, del disposto di cui al primo comma dell'art. 418 c.p.c. — il quale impone, a pena di decadenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4077 del 16 aprile 1991
«A i sensi dell'art. 428, primo comma, c.p.c., nelle controversie soggette al rito del lavoro l'eccezione del difetto di competenza territoriale, sebbene questa sia inderogabile, può essere proposta dal convenuto soltanto nella memoria difensiva di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 792 del 28 gennaio 1983
«Nel rito del lavoro, l'inosservanza del termine stabilito per il deposito della sentenza non dà luogo a nullità della sentenza stessa, in quanto mentre questa viene a giuridica esistenza con la lettura del dispositivo, il detto termine incide...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15021 del 21 novembre 2000
«Il terzo e il quarto comma dell'art. 431 c.p.c. contemplano un'ipotesi di sospensione dell'esecuzione provvisoria del dispositivo della sentenza favorevole al lavoratore, cosicché l'ordinanza di sospensione adottata sulla base delle richiamate...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2543 del 28 marzo 1990
«Per il principio della cosiddetta ultrattività del rito, qualora una controversia sia stata trattata con il rito ordinario, anziché secondo le norme del processo del lavoro, l'impugnazione - quale che sia il suo oggetto - deve essere proposta con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2171 del 12 maggio 1989
«La sola intimazione del precetto, sulla base del dispositivo di sentenza di condanna esecutiva, pronunciata in primo grado in una controversia di lavoro, non costituisce, secondo i principi ordinari, inizio dell'esecuzione forzata e non consente,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7096 del 26 giugno 1993
«Nel rito del lavoro, l'indicazione nel ricorso in appello del nome del primo di più soggetti, nei cui confronti venga proposta l'impugnazione, e del numero complessivo di questi ultimi, seguita dalla dichiarazione di voler impugnare la sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20344 del 28 settembre 2010
«Al fine di verificare la tempestività dell'appello di una sentenza decisa dal giudice di primo grado secondo il rito del lavoro, deve aversi riguardo al deposito del ricorso in cancelleria, a nulla rilevando il momento della successiva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25097 del 28 novembre 2005
«Nell'ipotesi in cui la sentenza impugnata abbia pronunciato su cause legate da uno stretto rapporto di dipendenza, è applicabile la disciplina delle cause inscindibili; ne consegue, in materia di impugnazione, l'applicabilità del principio in base...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5150 del 12 marzo 2004
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, la inammissibilità dell'impugnazione, perché depositata in cancelleria oltre il termine di decadenza previsto dell'art. 434, secondo comma, c.p.c. e, in caso di mancata notifica della sentenza, nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7687 del 23 giugno 1992
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, l'inammissibilità dell'impugnazione, perché depositata in cancelleria oltre il termine di decadenza previsto dall'art. 434, secondo comma, c.p.c. e, in caso di mancata notifica della sentenza, nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18901 del 7 settembre 2007
«Nel rito del lavoro, ove il giudice di primo grado abbia implicitamente disatteso l'eccezione di prescrizione rigettando la domanda per motivi di merito, l'eccezione stessa — che ha natura di eccezione in senso stretto, rilevabile soltanto ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12366 del 22 agosto 2003
«Nel rito del lavoro, l'appellante che impugna in toto la sentenza di primo grado, insistendo per l'accoglimento delle domande, non ha l'onere di reiterare le istanze istruttorie pertinenti a dette domande, ritualmente proposte in primo grado, in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19340 del 18 settembre 2007
«Il principio secondo cui l'impugnazione proposta per prima determina la costituzione del processo nel quale debbono confluire le eventuali impugnazioni di altri incombenti e, nel caso di appello, le impugnazioni successive alla prima assumono...»