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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11698 del 29 dicembre 1998
«Il minore degli anni quattordici — che non può assumere, per la sua incapacità di diritto penale sostanziale e processuale, la qualità di imputato — può essere sentito in qualità di testimone in ordine ai fatti che lo hanno visto coinvolto come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41467 del 7 ottobre 2013
«Ai fini della verifica della qualità di testimone o di indagato di reato connesso e della conseguente valutazione di utilizzabilità delle dichiarazioni rese, il giudice deve tenere conto di eventuali cause di giustificazione, ove queste siano di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18438 del 8 settembre 2011
«È ammissibile l'azione di responsabilità nei confronti del cessato curatore fallimentare, pur in assenza della previa revoca dell'incarico e nonostante l'avvenuta approvazione del rendiconto, in quanto, da un lato, nonostante l'art. 38 legge fall....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16214 del 23 luglio 2007
«L'azione di risarcimento dei danni nei confronti del curatore del fallimento, derivante da fatti illeciti che non incidano sul patrimonio fallimentare, ma danneggino direttamente beni del fallito rimasti estranei alla procedura concorsuale, in...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 13805 del 31 maggio 2013
«La valutazione del tribunale circa la diligenza e la sollecitudine con cui il curatore fallimentare abbia svolto la propria attività può incidere sulla misura del compenso da liquidarsi in suo favore dopo l'approvazione del conto della gestione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17697 del 4 agosto 2006
«Nel caso di avvicendamento di più curatori in seno alla medesima procedura fallimentare, la liquidazione definitiva del compenso spettante al curatore sostituito è possibile non solo dopo il rendiconto finale, in modo da ragguagliare il compenso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18916 del 31 agosto 2010
«I decreti con cui il tribunale fallimentare concede o rifiuta gli acconti richiesti dal curatore sul compenso, sono espressione di un potere discrezionale ed intervengono in una fase processuale anteriore alla presentazione ed approvazione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 737 del 28 gennaio 1999
«Come emerge dagli artt. 39 L. fall. e 6 del D.M. n. 570 del 1992, al liquidatore giudiziale del concordato preventivo possono essere accordati acconti sul compenso per «giustificati motivi» e sulla base «di risultati ottenuti e dell'attività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5230 del 4 marzo 2011
«In tema di efficacia della dichiarazione di fallimento sulla capacità patrimoniale del debitore, se è vero che compete al curatore la legittimazione alla restituzione di tutte le somme affluite sul conto del fallito ed ivi pervenute dopo la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6624 del 29 marzo 2005
«Le norme della legge fallimentare sono applicabili anche ai conti correnti postali, in virtù della espressa previsione recata in tal senso dall'art. 24 del codice postale (D.P.R. n. 156 del 1973), non derogata dall'art. 82 di detto codice, con la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12159 del 10 dicembre 1993
«Qualora il fallito, dopo la data dell'apertura della procedura concorsuale, intraprenda una nuova attività d'impresa, e si avvalga, per le operazioni finanziarie ad essa inerenti, di un conto corrente bancario, i relativi atti non ricadono nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19468 del 20 settembre 2007
«In virtù del principio di immedesimazione organica, la notifica di un atto giudiziario nei confronti delle persone giuridiche può avvenire mediante consegna a mani del rappresentante legale, o della persona addetta alla ricezione degli atti, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5304 del 29 maggio 1998
«Qualora la notifica di un atto ad una persona giuridica sia stata eseguita a mani di persona solo occasionalmente presente nella sede dell'ente e, come tale, non legittimata a ricevere l'atto per conto e nell'interesse del destinatario, incombe a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1677 del 26 febbraio 1985
«Ai fini della regolarità della notificazione di atti a persona giuridica mediante consegna a persona addetta alla sede (art. 145, primo comma, c.p.c.), è sufficiente che il consegnatario si trovi presso la sede della persona giuridica destinataria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7904 del 20 luglio 1995
«Quando l'ufficiale giudiziario si avvale del servizio postale, deve eseguire la notifica con la spedizione di tanti plichi quanti sono i destinatari, anche se questi abbiano la stessa residenza, per cui, nel caso di spedizione di un solo plico...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5884 del 14 giugno 1999
«Di fronte alla minaccia dell'esecuzione forzata in base ad un decreto d'ingiunzione dichiarato esecutivo per mancata opposizione, l'ingiunto, che sostenga l'inesistenza della notificazione del decreto stesso, cioè deduca che nei suoi riguardi non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8077 del 22 maggio 2012
«La nullità della citazione, ai sensi dell'art. 164, quarto comma, c.p.c., può essere dichiarata soltanto allorché l'incertezza investa l'intero contenuto dell'atto, mentre, allorché sia possibile individuare uno o più domande sufficientemente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 103 del 16 marzo 1998
«In tema di sequestro probatorio di cose costituenti corpo di reato, se è vero che non è necessario offrire la dimostrazione della necessità del sequestro in funzione dell'accertamento dei fatti, atteso che la esigenza probatoria del corpus delicti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9314 del 9 novembre 1994
«In caso di mancato rinvenimento del fascicolo di ufficio, il giudice, anche a prescindere da ogni istanza delle parti, deve concedere loro un termine per la ricostituzione dello stesso e l'omissione di tale provvedimento si traduce in un vizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 731 del 9 aprile 1998
«In sede di riesame del sequestro probatorio, il tribunale deve limitarsi a stabilire l'astratta configurabilità del reato ipotizzato; tale astrattezza, però, non limita i poteri del giudice (nel senso che questi debba esclusivamente «prendere atto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3504 del 12 gennaio 2000
«Il dettato dell'art. 304, secondo comma, c.p.p., nel fare riferimento a “dibattimenti particolarmente complessi”, intende comprendere, in tale locuzione, le difficoltà e gli ostacoli attinenti sia al singolo processo, ivi inclusa l'esigenza di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 804 del 8 giugno 1993
«L'ordinanza con la quale si prorogano i termini di custodia cautelare non è un ulteriore provvedimento restrittivo della libertà personale, perché i gravi indizi e le esigenze cautelari ravvisati sono sempre quelli che hanno legittimato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36854 del 11 ottobre 2001
«Ai fini della proroga dei termini di custodia cautelare per l'espletamento della perizia sullo stato di mente dell'imputato a norma dell'art. 305, comma 1, c.p.p., per «periodo di tempo assegnato» deve intendersi quello esclusivamente necessario a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26171 del 6 dicembre 2006
«In tema di procedure concorsuali, il principio del previo accertamento del credito nelle forme dell'insinuazione al passivo non è applicabile ove l'obbligo, per la curatela, di restituzione delle somme percette segua de iure al venir meno, per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19533 del 29 settembre 2004
«Il «concorso dei creditori» che con il fallimento, a norma dell'art. 52 legge fall., si apre sul patrimonio del fallito non comprende i crediti sorti dopo l'apertura della procedura, ancorché riferiti a precedenti comportamenti del fallito: per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17999 del 1 settembre 2011
«In tema di anticipazione su ricevute bancarie regolata in conto corrente, se le relative operazioni siano compiute in epoca antecedente rispetto all'ammissione del correntista alla procedura di amministrazione controllata, è necessario accertare,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15225 del 5 luglio 2007
«In tema di cessione delle ricevute bancarie, trattandosi di documento unilaterale predisposto dal creditore e con il quale si attesta di aver ricevuto una somma di danaro versata tramite una banca che ne cura presso il debitore l'incasso alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18410 del 1 agosto 2013
«Il giudice di merito, ove intenda disporre una nuova consulenza tecnica d'ufficio, è tenuto a motivare adeguatamente - in base ad idonei elementi istruttori o cognizioni proprie, eventualmente integrati da presunzioni e da nozioni di comune...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17906 del 25 novembre 2003
«Rientra nel potere discrezionale del giudice di merito accogliere o rigettare l'istanza di riconvocazione del consulente d'ufficio per chiarimenti o per un supplemento di consulenza, senza che l'eventuale provvedimento negativo possa essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4787 del 17 maggio 1999
«Nei giudizi in materia di invalidità pensionabile, qualora il giudice di appello abbia disposto una nuova consulenza tecnica e ne condivida i risultati non è necessario che egli esponga in modo specifico le ragioni del suo convincimento potendo...»