-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8458 del 10 aprile 2014
«In tema di azioni nei confronti dell'amministratore di società, a norma dell'art. 2395 cod. civ., il terzo (o il socio) è legittimato, anche dopo il fallimento della società, all'esperimento dell'azione (di natura aquiliana) per ottenere il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7877 del 3 aprile 2014
«Nella vigenza dell'art. 2527, terzo comma, cod. civ., il socio escluso di una società cooperativa - il quale, dedotta l'invalidità della clausola compromissoria contenuta nello statuto societario, non ritenga di dover instaurare il procedimento...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 308 del 9 gennaio 2014
«In materia di competenza per ragioni di territorio derogabile, qualora, a seguito di pronuncia di incompetenza, il giudice indicato come competente abbia, a sua volta, declinato, sia pur in violazione dell'art. 44 cod. proc. civ., la propria...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40443 del 12 dicembre 2006
«Integra il delitto di violenza sessuale non solo la violenza che pone il soggetto passivo nell'impossibilità di opporre tutta la resistenza possibile, realizzando un vero e proprio costringimento fisico, ma anche quella che si manifesta con il...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6340 del 17 febbraio 2006
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 609 bis c.p., violenza sessuale, non è necessaria una violenza che ponga il soggetto passivo nell'impossibilità di opporre una resistenza, essendo sufficiente che l'azione si compia in modo...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3990 del 1 febbraio 2001
«In tema di reati contro la libertà sessuale, la violenza richiesta per la integrazione del reato non è soltanto quella che pone il soggetto passivo nell'impossibilità di opporre tutta la resistenza voluta, tanto da realizzare un vero e proprio...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 860 del 27 gennaio 2000
«Costituisce abuso di autorità, rilevante ai fini della commissione del reato di violenza sessuale punito dall'art. 609 bis c.p., la condotta dell'ufficiale comandante di un battaglione dell'esercito, il quale strumentalizzi la sua posizione di...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35492 del 25 settembre 2007
«In tema di inammissibilità dell'impugnazione, la mancanza di specificità dei motivi va riscontrata anche nel caso di mancata correlazione tra i motivi posti alla base del gravame e quelli posti dal giudice censurato alla base della propria...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14789 del 26 marzo 2004
«Il reato di violenza sessuale è configurabile anche all'interno del rapporto di coppia, coniugale o paraconiugale che sia, ogni qual volta vi sia un costringimento fisico-psichico idoneo ad incidere sulla libertà di autodeterminazione del partner,...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44416 del 30 novembre 2011
«Ai fini della configurabilità della circostanza attenuante del fatto di minore gravità nel tentativo di violenza sessuale non si deve tenere conto dell'azione effettivamente compiuta dall'agente, ma di quella che lo stesso aveva intenzione di...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1040 del 6 febbraio 1997
«Il compimento di atti sessuali diversi dalla congiunzione carnale può avere anche connotazioni di gravità maggiore della congiunzione stessa e l'applicazione della circostanza attenuante speciale prevista da comma 3 dell'art. 609 bis deve avere...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33464 del 5 ottobre 2006
«In tema di reati sessuali, la condotta vietata dall'art. 609 bis c.p. comprende, oltre ad ogni forma di congiunzione carnale, qualsiasi atto che, risolvendosi in un contatto corporeo, ancorché fugace ed estemporaneo, tra soggetto attivo e soggetto...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12446 del 1 dicembre 2000
«La condotta vietata dall'art. 609 bis c.p. (violenza sessuale) ricomprende, se connotata da costrizione (violenza, minaccia o abuso di autorità), sostituzione ingannevole di persona ovvero abuso di condizione di inferiorità fisica o psichica,...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18360 del 7 maggio 2008
«In tema di violenza sessuale, è configurabile l'aggravante speciale di cui all'art. 609 ter, comma primo, n. 2, c.p. (aver commesso il fatto con l'uso di sostanze narcotiche ) quando lo stato di incoscienza della vittima sia stato provocato...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 20993 del 15 maggio 2013
«Ai fini della sussistenza dell’elemento soggettivo del reato di atti persecutori (art. 612 bis c.p.), è necessario e sufficiente il dolo generico, costituito dalla volontà di porre in essere taluna delle condotte minacciose o moleste descritte...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 50155 del 31 dicembre 2004
«Il reato di procurata incapacità mediante somministrazione di sostanze stupefacenti, previsto dall'art. 613 c.p., non può concorrere con la rapina aggravata ai sensi del n. 2, comma terzo dell'art. 628 c.p., che riguarda il caso in cui la violenza...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10745 del 18 novembre 1985
«Lo stabilimento industriale deve ritenersi privata dimora, ai fini del reato di violazione di domicilio perché è il luogo dove l'imprenditore svolge la sua attività lavorativa e dove pertanto ha il diritto di disporre dei locali tutti...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18058 del 16 aprile 2003
«L'art. 615 bis c.p. tutela la riservatezza o privacy nei luoghi di privata dimora nei quali la stessa principalmente, ed in misura di gran lunga prevalente, si dispiega. Ne deriva, pertanto, che titolare dell'interesse protetto dalla norma non è...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33307 del 11 agosto 2008
«In tema di furto di tenue entità, non rientra nella nozione di "grave ed urgente bisogno" l'esigenza di disporre di energia elettrica per svolgere la propria attività commerciale senza attivare per tempo le procedure necessarie ad ottenerne...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12223 del 20 agosto 2003
«È reclamabile davanti alla Corte d'appello il decreto emesso dal giudice monocratico di tribunale sul ricorso dell'interessato, proposto ex art. 30, comma sesto, del D.L.vo 25 luglio 1998, n. 286, avverso il diniego del nulla osta al...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 209 del 5 gennaio 2005
«In tema di ricongiungimento familiare richiesto dallo straniero extracomunitario per i propri familiari, la circostanza che il visto di ingresso, che deve essere rilasciato dall'Autorità consolare una volta che la Questura, cui la domanda viene...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5814 del 3 luglio 1987
«Poiché nei procedimenti di volontaria giurisdizione non è necessario il patrocinio di un procuratore legalmente esercente, prescritto dall'art. 82 c.p.c. per il caso di partecipazione al giudizio, nella controversia per la designazione dell'erede...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5629 del 19 giugno 1996
«Il giudizio di merito relativo alla dichiarazione di paternità o maternità naturale di minori innanzi al tribunale per i minorenni oppure, in sede di gravame, innanzi alla Sezione per i minorenni della Corte d'appello, a norma dell'art. 38 disp....»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10833 del 17 ottobre 1995
«L'art. 739 c.p.c. — secondo cui, il provvedimento emesso in camera di consiglio dal tribunale, se è pronunziato in confronto di più parti, è reclamabile entro dieci giorni dalla sua notificazione — non deroga alla regola generale dettata dall'art....»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4891 del 26 aprile 1993
«Il giudizio di divisione ereditaria deve svolgersi necessariamente, a norma dell'art. 784 c.p.c., nei confronti di tutti coloro che partecipano alla comunione al momento della proposizione della domanda, mentre non ricorre la necessità di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15358 del 5 dicembre 2001
«La qualità di litisconsorti necessari, ex art. 784 c.p.c., di tutti i condomini rispetto alla domanda di scioglimento della comunione permane in ogni grado del processo, indipendentemente dall'attività e dal comportamento di ciascuna parte. Ne...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14109 del 20 giugno 2006
«In tema di giudizio di divisione ereditaria, le caratteristiche del relativo procedimento - rappresentate dalla finalità che esso persegue, di porre fine alla comunione con riferimento all'intero patrimonio del de cuius, e dalla possibilità che...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 880 del 23 gennaio 2012
«Nel procedimento di scioglimento della comunione, la comunicazione del deposito del progetto divisionale e dell'udienza fissata per la relativa discussione deve essere effettuata, a norma dell'art. 789, secondo comma, c.p.c., nei confronti di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11523 del 4 novembre 1995
«La domanda di vendita all'incanto deve ritenersi contenuta in quella di scioglimento della comunione, che implica la richiesta di attuazione dei mezzi previsti dalla legge per realizzare lo scopo, tra i quali vi è la vendita del bene, se...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3636 del 16 febbraio 2007
«Qualora, a seguito di domanda di scioglimento di comunione immobiliare, sia stata emessa sentenza non definitiva dichiarativa dell'invocato scioglimento e della comoda divisibilità del bene immobile, con la conseguente proposizione di appello...»