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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4619 del 22 febbraio 2013
«L'aver reso testimonianza in un precedente grado del giudizio non impedisce al testimone di assumere la rappresentanza di una parte nel grado successivo, in quanto, salva la valutazione circa l'attendibilità del testimone medesimo, la procura non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16151 del 8 luglio 2010
«Se, in linea di principio, sussiste incompatibilità tra l'esercizio contestuale, in capo allo stesso soggetto, delle funzioni di difensore e di quelle di testimone nell'ambito del medesimo giudizio, tale incompatibilità (salva la rilevanza della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11034 del 12 maggio 2006
«L'interesse che determina l'incapacità a testimoniare, ai sensi dell'art. 246 c.p.c., è solo quello giuridico, personale, concreto ed attuale, che comporta o una legittimazione principale a proporre l'azione ovvero una legittimazione secondaria ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9832 del 3 ottobre 1998
«L'interesse che dà luogo ad incapacità a testimoniare a norma dell'art. 246 c.p.c. è solo quello giuridico, personale, concreto ed attuale, che comporta o una legittimazione principale a proporre l'azione, ovvero una legittimazione secondaria ad...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 21670 del 23 settembre 2013
«Il ricorso per cassazione proposto dai genitori quali esercenti la potestà sul figlio, quando lo stesso sia già divenuto maggiorenne, con riguardo a giudizio per i danni da questo subiti in un infortunio scolastico, rimanendo inammissibile in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11377 del 16 maggio 2006
«L'incapacità a testimoniare, prevista dall'articolo 246 c.p.c., che si identifica con l'interesse a proporre la domanda o a contraddirvi di cui all'articolo 100 c.p.c., determina la nullità della deposizione e non può essere rilevata d'ufficio, ma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13068 del 14 luglio 2004
«La parte civile può legittimamente rendere testimonianza nel processo penale, non esistendo all'interno del processo penale una norma come l'art. 246 c.p.c., e tale testimonianza può essere sottoposta al cauto e motivato apprezzamento del giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11083 del 11 giugno 2004
«L'azione revocatoria fallimentare prevista dall'art. 67 legge fall. non viola la previsione, protetta dalle norme costituzionali di cui agli artt. 1,4, 35 e 36 Cost., del diritto del lavoratore nei confronti del datore di lavoro al pagamento degli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5485 del 19 giugno 1997
«La minore età di un teste non incide sulla sua capacità a testimoniare, bensì sulla valutazione della testimonianza resa e quindi sull'attendibilità di essa.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1020 del 17 gennaio 2013
«Nell'ipotesi di mancata comparizione in udienza di testimoni ritualmente citati dalla parte interessata, qualora il giudice non abbia esercitato il potere di ordinare una nuova intimazione o di disporne l'accompagnamento coattivo, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7998 del 8 agosto 1990
«La circostanza che il teste, in relazione ai fatti sui quali viene chiamato a deporre, si possa trovare nell'alternativa di ammettere o negare la commissione di un reato, non implica di per sé incapacità a testimoniare, non rientrando nelle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3674 del 6 giugno 1981
«Per i testimoni assunti nel processo civile, mentre l'accertamento del reato di falsa testimonianza vieta al giudice civile di tener conto della deposizione del teste riconosciuto falso, essendo l'inattendibilità di costui effetto necessario della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1075 del 1 febbraio 2000
«In tema di rinnovazione della istruzione dibattimentale in sede di appello, l'art. 603 c.p.p. reca diversità di previsione, a seconda che si tratti di prove preesistenti o concomitanti al giudizio di primo grado, emerse in un diverso contesto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12459 del 28 novembre 1998
«Ai fini della rinnovazione del dibattimento nel giudizio di appello (art. 603 c.p.p.) il giudice deve valutare l'indispensabilità della prova richiesta dalla parte, avendo riguardo — con riferimento alla testimonianza — alla sua decisività e non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4960 del 31 gennaio 2008
«In tema di revisione, allorquando la relativa istanza sia fondata su una ritrattazione che comporterebbe il carattere calunnioso della precedente dichiarazione testimoniale e l'ipotizzabile reato di calunnia sia già estinto, spetta al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3374 del 8 marzo 1990
«È ammissibile il concorso tra i reati di autocalunnia e falsa testimonianza ex artt. 369 e 372 c.p., avendo essi una diversa obiettività giuridica, in quanto lesivi di interessi dell'attività giudiziaria di specie diversa.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6495 del 14 luglio 1984
«È ammissibile il concorso tra i reati di autocalunnia e di falsa testimonianza, avendo essi una diversa obiettività giuridica, in quanto lesivi di due diversi beni tutelati dalla legge.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42904 del 2 dicembre 2010
«La disposizione di cui all'art. 371 bis, comma secondo, c.p.p., per cui il procedimento per il reato di false informazioni al pubblico ministero rimane sospeso fino a quando quello in cui sono state assunte le dichiarazioni non viene archiviato o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35329 del 9 settembre 2003
«L'elemento materiale del delitto di false dichiarazioni al pubblico ministero non consiste nella difformità tra le dichiarazioni rese dalla persona informata sui fatti e la realtà vera e propria, ma nella difformità tra quanto la persona dichiara...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5255 del 4 maggio 2000
«La fattispecie criminosa di cui all'art. 371 bis c.p. è stata introdotta dal legislatore allo scopo di colmare la lacuna derivante dalla mancata previsione di sanzione penale nel caso in cui la falsità o la reticenza siano commesse dalla persona...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2055 del 5 marzo 1997
«Il delitto di subornazione - che è un reato di pericolo - richiede (secondo l'attuale formulazione della previsione incriminatrice) che la persona verso la quale si dirige l'opera del subornatore, al momento dell'offerta o della promessa del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 90 del 3 gennaio 2014
«In relazione al delitto di falsa testimonianza commesso dall'acquirente di modiche quantità di sostanza stupefacente per uso personale che, sentito come testimone in dibattimento sulle sommarie informazioni rese nel corso delle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41572 del 8 ottobre 2013
«È configurabile il delitto di falsa testimonianza anche quando le dichiarazioni mendaci sono rese in risposta a domande dirette a sondare l'attendibilità del teste, poiché le stesse sono dotate dei caratteri della pertinenzialità, sia pur mediata,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4299 del 29 gennaio 2013
«Ai fini della configurabilità del delitto di falsa testimonianza, la valutazione sulla pertinenza (da intendersi come riferibilità o afferenza dell'oggetto della testimonianza ai fatti che il processo è destinato ad accertare) e sulla rilevanza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15200 del 14 aprile 2011
«Nel delitto di falsa testimonianza il bene giuridico protetto è quello del normale svolgimento dell'attività giudiziaria, sicché il soggetto passivo del reato è soltanto lo Stato-collettività e non la persona che subisca eventuali danni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36538 del 12 ottobre 2010
«La reiterazione della stessa falsa testimonianza in fasi successive del medesimo procedimento integra un unico reato, il quale si consuma nel momento in cui viene resa la prima dichiarazione mendace.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9206 del 1 marzo 2004
«Il reato di falsa testimonianza (art. 372 c.p.) si reitera soltanto se la condotta tipica viene posta in essere in una successiva deposizione autonoma davanti ad una diversa autorità giudiziaria, vale a dire in una diversa fase processuale....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34595 del 7 settembre 2009
«Non è invocabile l'esimente dello stato di necessità nell'ipotesi in cui l'imputato abbia reso una falsa testimonianza in presenza di un pericolo non incombente, ma solo genericamente temuto, di un danno grave alla persona. (Nel caso di specie, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26559 del 2 luglio 2008
«In tema di falsa testimonianza, ciò che rileva ai fini dell'integrazione del reato è che il testimone affermi il falso o neghi il vero, mentre è irrilevante il grado di influenza che la deposizione falsa ha esercitato in concreto sul procedimento.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34467 del 12 settembre 2007
«Non integra il delitto di falsa testimonianza la deposizione non veridica che verta su fatti e circostanze del tutto estranei all'oggetto dell'accertamento e quindi inidonei ad arrecare un qualsiasi contributo alla ricerca della prova.»