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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14582 del 12 luglio 2005
«In tema di opposizione all'esecuzione, ravvisabile anche nell'ipotesi in cui le contestazioni sollevate dall'opponente, pur concernendo il quomodo dell'azione esecutiva, investano l'an della stessa, nel senso che il debitore abbia fatto valere...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 245 del 15 gennaio 1987
«La pronuncia di condanna al ripristino di una preesistente situazione dei luoghi, resa a carico della parte che l'abbia mutata con opere illegittime, non richiede, al fine della specificazione del comando giurisdizionale e della sua conseguente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2072 del 22 marzo 1985
«Nel procedimento esecutivo relativo ad obblighi di fare, qualora l'esecutato sostenga di avere spontaneamente adempiuto la propria obbligazione e l'esecutante lo contesti, il giudice dell'esecuzione deve stabilire se l'adempimento dell'esecutato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6665 del 19 luglio 1997
«Il decreto con il quale il giudice dell'esecuzione accordi la sospensione della stessa nei casi urgenti ha la esclusiva funzione di assicurare gli effetti del provvedimento che sarà adottato, nel contraddittorio delle parti, con successiva...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3933 del 23 aprile 1987
«Nel giudizio di opposizione del debitore all'esecuzione, quale quello promosso per contestare la pignorabilità del bene, la sopravvenienza di rinuncia del creditore all'esecuzione comporta l'estinzione di questa e la rimozione del vincolo del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4296 del 4 febbraio 2004
«La disciplina relativa alla successione delle leggi penali (art. 2 c.p.) si applica qualora la disposizione richiamata da una «norma penale in bianco» sia modificata o abrogata, ovvero nell'ipotesi in cui venga modificata una norma «definitoria» —...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1055 del 30 gennaio 1991
«Oggetto della tutela penale nel reato di violazione dei sigilli non è l'integrità dei sigilli in sé, ma la conservazione e identità della cosa sottoposta a sequestro, sicché detto reato si realizza, indipendentemente dalla rimozione dei sigilli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 926 del 24 gennaio 1989
«Il reato di violazione dei sigilli sussiste fino a quando la pubblica amministrazione non dimostra, ordinando la rimozione degli appositi sigilli, che è venuto meno il vincolo gravante sulla cosa e ciò indipendentemente dal fatto che l'apposizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1566 del 3 luglio 2000
«Non integra il reato di cui all'art. 349, primo comma, c.p. la mera rimozione dei sigilli di un contatore dell'Enel, ricorrendo, invece, in tale fattispecie, la semplice violazione del disposto dell'art. 20, secondo comma, del D.M. 8 luglio 1924....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45583 del 25 ottobre 2007
«Non integra la condotta del delitto di frode processuale in vista di un procedimento penale ancora da iniziarsi la ripulitura della scena del delitto (in specie, omicidio), posta in essere con la rimozione grossolana e maldestra delle tracce di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12464 del 26 marzo 2007
«Il bene giuridico tutelato dalla fattispecie di cui all'art. 437 c.p. concerne anche la sicurezza sul lavoro di una comunità ristretta di lavoratori o di singoli lavoratori, in quanto tale disposizione incrimina espressamente la rimozione o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12367 del 14 settembre 1990
«L'interesse tutelato dalla norma di cui all'art. 437 c.p. (rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro) è quello della pubblica incolumità, sempre, qualora, dal comportamento dell'agente, attivo od omissivo che sia, possa...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10812 del 1 agosto 1989
«Per verificarsi l'ipotesi delittuosa descritta dall'art. 437 c.p. è necessario che l'omissione, la rimozione o il danneggiamento dolosi degli impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire infortuni sul lavoro si inserisca in un contesto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 936 del 27 gennaio 1979
«L'attentato alla pubblica incolumità, nel reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, ricorre quando il pericolo incombe su un numero indeterminato di persone che si trovano sul posto di lavoro. (Nella specie...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7337 del 22 febbraio 2007
«La circostanza aggravante prevista dall'art. 437, comma secondo, c.p. (accadimento di infortunio o disastro come conseguenza della rimozione od omissione dolosa delle cautele destinate a prevenirli) è configurabile solo quando gli infortuni o i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6393 del 20 febbraio 2006
«Nel reato di cui all'art. 437 c.p. il pericolo derivante dalla rimozione od omissione di apparecchi destinati a prevenire infortuni sul lavoro deve avere il carattere della diffusività, nel senso che l'insufficienza deve avere l'attitudine di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8054 del 7 luglio 1998
«Il mancato impiego degli apparati infortunistici prescritti dalla legge è sufficiente a realizzare il reato di omissione o rimozione dolosa di cautele contro infortuni, prevista dall'art. 437 c.p., atteso che trattasi di reato di pericolo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2495 del 2 luglio 1998
«Non è configurabile il reato di cui all'art. 437 c.p. (rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro), in caso di omissione, da parte del responsabile di un pubblico esercizio, di cautele destinate non a salvaguardare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 350 del 14 gennaio 1999
«Per la configurazione del delitto previsto dall'art. 437 c.p., occorre che la rimozione od omissione di cautele abbia posto in pericolo la pubblica incolumità e che l'agente abbia tenuto la condotta vietata nonostante la consapevolezza di tale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4503 del 15 maggio 1984
«Le contravvenzioni alle norme antinfortunistiche si differenziano dal reato di cui all'art. 437 c.p. (rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro) per la diversa obiettività giuridica, l'incolumità pubblica, e per la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7296 del 11 giugno 1980
«Il delitto di rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro e le contravvenzioni di cui alle leggi antinfortunistiche danno luogo non a un conflitto di norme, ma ad un'ipotesi di concorso formale eterogeneo di reati.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12691 del 7 ottobre 1977
«Le norme contenute nelle leggi speciali dirette alla prevenzione degli infortuni sul lavoro non hanno, espressamente o implicitamente, abrogato l'art. 437 c.p. né sono in rapporto di specialità con le disposizioni di quest'ultimo. Infatti, per la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33294 del 7 settembre 2011
«La fattispecie criminosa dell'omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni sul lavoro punisce le condotte consistite nell'omessa collocazione, nella rimozione oppure nella resa inidoneità allo scopo, degli apparecchi e degli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5105 del 28 aprile 2000
«In materia di falso, per poter qualificare come certificato amministrativo un atto proveniente da un pubblico ufficiale, devono concorrere due condizioni: a) che l'atto non attesti i risultati di un accertamento compiuto dal pubblico ufficiale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19799 del 19 settembre 2014
«Ai fini della configurabilità di un supercondominio, non è indispensabile l'esistenza di beni comuni a più edifici, compresi in una più ampia organizzazione condominiale, ma è sufficiente la presenza di servizi comuni agli stessi, quali, nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13885 del 3 dicembre 1999
«In tema di concorso di persone nel reato, integra il concorso di cui all'art. 110 c.p. non solo il vero e proprio «mandato», ma anche la «autorizzazione» al delitto, pur se da altri progettato, per quel tanto che la stessa autorizzazione comporta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3589 del 13 aprile 1996
«Nel settore ambientale, l'autorizzazione svolge non solo una funzione abilitativa cioè di rimozione di un ostacolo all'esercizio di alcune facoltà, ma assume anche un ruolo di controllo del rispetto della normativa e dei correlati standards e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42367 del 23 novembre 2005
«Il presupposto di legittimità della revoca della sospensione condizionale per «altra condanna» in relazione a un delitto anteriormente commesso è che la pronuncia pregiudicante sia divenuta definitiva, dal momento che si tratta di rimuovere una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4702 del 30 gennaio 2013
«La confisca per equivalente disposta con sentenza divenuta definitiva non può essere revocata in sede esecutiva, né il sopravvenuto fallimento della società a cui i beni erano stati confiscati, può essere considerato "caso eccezionale" o "fatto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26176 del 23 giugno 2009
«Ai fini del sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente art. 322-ter c.p., il profitto confiscabile al corruttore va identificato nel solo incremento di valore che il bene abbia ricevuto per effetto dell'attività corruttiva. Ne...»