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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3801 del 27 ottobre 1994
«La conversione della pena pecuniaria può aver luogo, una volta accertata l'insolvenza del condannato, solo dopo il materiale reperimento di costui: evento, questo, cui è subordinata l'intera esecuzione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3565 del 14 settembre 1994
«Alla stregua dei principi affermati dalla sentenza della Corte costituzionale 30 giugno 1971, n. 149 (richiamata dalla più recente sentenza della stessa corte in data 7 aprile 1987, n. 108), con la quale veniva dichiarata la illegittimità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5443 del 27 maggio 1993
«Con l'estinzione del reato per amnistia viene meno non solo l'eseguibilità della pena principale, ma anche l'obbligo di pagare la sanzione pecuniaria sostitutiva di questa, eventualmente disposta con la condanna, poiché siffatto obbligo non può...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38558 del 10 ottobre 2008
«...n. 117 del 2007 comporta anche l'applicazione dei più lunghi termini di prescrizione introdotti per le contravvenzioni punite con la sola pena pecuniaria dalla L. n. 251 del 2005 e dunque determina un risultato meno favorevole per l'imputato ).»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7739 del 31 luglio 1997
«Al reato di porto di armi improprie senza giustificato motivo, ancorché punito in concreto con la sola ammenda in virtù del riconoscimento dell'attenuante della lieve entità del fatto di cui all'art. 4, terzo comma, L. 18 aprile 1975, n. 110, si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 793 del 24 giugno 1996
«Nella contravvenzione prevista dall'art. 4, commi secondo e terzo, della legge 18 aprile 1975 n. 110, l'ipotesi di lieve entità — sanzionata con la sola pena pecuniaria — costituisce circostanza attenuante del reato-base, punito con pena...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3434 del 8 aprile 1993
«Il presupposto della non persistenza delle conseguenze dannose e pericolose del reato eliminabili dal contravventore è richiesto per essere ammessi all'oblazione discrezionale prevista dall'art. 162 bis c.p. per le contravvenzioni punite con pena...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 39196 del 17 ottobre 2003
«...a quella della pena originaria, con conseguente parificazione ai reati puniti con pena alternativa, pecuniaria o detentiva (nella specie, si trattava della contravvenzione di guida in stato di ebbrezza di cui all'art. 186 comma 2 c.s.).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16345 del 8 aprile 2003
«L'oblazione facoltativa nelle contravvenzioni punite con pene alternative è ammissibile anche nei reati attribuiti alla competenza del giudice di pace puniti con la pena pecuniaria o, in alternativa, con la permanenza domiciliare ovvero con il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4954 del 21 aprile 2000
«La valutazione della rilevanza dell'entità della pena pecuniaria al fine di una possibile esclusione in concreto, ancorché l'ammontare sia particolarmente modesto, è concepibile solo con riferimento alla operatività della finalità preventiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9915 del 14 settembre 1994
«L'art. 57 cpv. della L. 24 novembre 1981, n. 689, dispone che la pena pecuniaria si considera sempre come tale, anche se sostitutiva della pena detentiva. Ne deriva che la condanna alla reclusione, sostituita con la pena pecuniaria, non è ostativa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15917 del 29 novembre 1990
«Nell'ipotesi di irrogazione congiunta di una pena detentiva, non superiore ai limiti previsti dall'art. 163 c.p., e di pena pecuniaria, il beneficio della sospensione condizionale può essere concesso soltanto se a detta pena detentiva sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11104 del 7 marzo 2014
«...di specifica procura speciale. (Fattispecie in cui è stata esclusa la validità della rinuncia al beneficio proveniente dal difensore munito del solo potere di chiedere la sostituzione della pena detentiva nella corrispondente pena pecuniaria).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 47512 del 21 dicembre 2011
«...quale esso viene invocato, sia stata pronunciata condanna (cosiddetta intermedia) a pena pecuniaria per delitto o a pena detentiva o pecuniaria per contravvenzione, altrimenti ostandovi la previsione di cui all'art. 164, comma secondo, n. 1 c.p..»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1718 del 28 febbraio 1984
«...e quella per la quale s'invoca l'anzidetto beneficio, sia stata pronunciata condanna a pena pecuniaria per delitto o a pena detentiva o pecuniaria per contravvenzione purché non vengano così superati i limiti massimi indicati nell'art. 163 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6313 del 8 febbraio 2008
«...della pena, concesso dal primo giudice in sede di condanna a pena detentiva sostituita con la corrispondente pena pecuniaria sulla base dell'erroneo convincimento del favor rei in quanto tale statuizione viola il divieto di reformatio in peius.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30885 del 12 agosto 2005
«Ne deriva che, anche nell'ipotesi di cumulo ex art.164 c.p., ai fini della determinazione dei due anni, non si tiene conto della pena pecuniaria — rectius dell'equivalente della pena pecuniaria in termini di pena detentiva in ragione del criterio...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33397 del 12 agosto 2008
«In tema di successione di leggi penali nel tempo, la norma posteriore che abbia sostituito l'originaria comminatoria di pena detentiva congiunta a pena pecuniaria con quella della sola pena pecuniaria, deve essere sempre considerata più favorevole...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 39069 del 6 ottobre 2004
«Ne deriva che, in tal caso, è illegittima l'applicazione della previsione sanzionatoria originaria del codice della strada, in quanto la pena detentiva, ad essa connessa, è, in ogni caso, meno favorevole di quella pecuniaria, anche se applicata...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20156 del 29 aprile 2004
«Per i reati attribuiti alla cognizione del giudice di pace, commessi prima della data di entrata in vigore del D.L.vo 28 agosto 2000, n. 274 e giudicati dal giudice togato, devono applicarsi, in base alla disciplina transitoria prevista dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40915 del 28 ottobre 2003
«L'individuazione, tra una pluralità di disposizioni succedutesi nel tempo, di quella più favorevole al reo, va eseguita non in astratto, sulla base della loro mera comparazione, bensì in concreto, mediante il confronto dei risultati che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1058 del 6 febbraio 1997
«Nel caso di successione di norme incriminatrici nel tempo, tra due disposizioni, delle quali la prima prevede la pena detentiva e la seconda la pena alternativa, è sempre più favorevole quest'ultima, consentendo l'inflizione della sola pena...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2143 del 28 febbraio 1996
«...sia la soluzione di maggior favore tenendo presente che la pena detentiva è sempre, per sua stessa natura, più grave e meno favorevole della pena pecuniaria, rimanendo a tal fine irrilevante il criterio di ragguaglio previsto dall'art. 135 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1797 del 16 febbraio 1996
«Il giudice nel valutare in concreto la norma più favorevole deve considerare non solo le modificazioni concernenti la pena ma anche l'incidenza sulla prescrizione, quando quest'ultima, in seguito all'applicazione della nuova disciplina...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11397 del 22 novembre 1995
«Ne consegue che il principio del favor rei trova attuazione, per i fatti commessi anteriormente all'entrata in vigore della legge, anche con riferimento ai nuovi criteri di ragguaglio fra pena pecuniaria e pena detentiva introdotti dalla L. 5...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9234 del 29 agosto 1995
«Quando, però, una norma prevede la pena dell'ammenda e quella successiva quella dell'arresto convertibile astrattamente in una pena pecuniaria di entità minore dell'ammenda prevista dalla precedente normativa, è comunque da applicarsi la norma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2336 del 22 giugno 1994
«Sicché, se è vero che in caso di successione di leggi penali si deve applicare integralmente quella che risulta più favorevole all'imputato, valutata nel suo complesso, non è men vero che tale principio va calato in ciascuna fattispecie concreta,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4796 del 23 aprile 1998
«...con pena pecuniaria amministrativa, di tal che detta condotta non costituisce più illecito penale, in applicazione del principio di specialità di cui all'art. 9, comma primo, della legge 24 novembre 1981 n. 689, ma mero illecito amministrativo.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7236 del 19 febbraio 2004
«In materia di sanzioni applicabili da parte del giudice di pace, non è necessario che la recidiva sia formalmente contestata perchè essa, ai sensi del comma terzo dell'art. 53 D.L.vo n. 274 del 2000, sia ostativa all'applicazione della pena...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12131 del 14 dicembre 1985
«Per stabilire in concreto l'aumento massimo di pena detentiva per effetto di una recidiva integrata soltanto da condanne a pena pecuniaria, deve operarsi il ragguaglio tra queste ultime secondo la regola dell'art. 135 c.p., come modificato dalla...»