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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 663 del 25 gennaio 1993
«Il congelamento, di prodotti alimentari freschi con strumenti tecnologicamente inidonei, che ne provochi l'alterazione qualitativa, al solo fine di conservare le scorte ed il successivo scongelamento dei detti prodotti per le confezioni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44969 del 4 dicembre 2007
«In tema di frode nell'esercizio del commercio, compete al giudice di merito l'accertamento della esistenza degli elementi costitutivi del reato con riferimento alla valutazione delle differenze qualitative del prodotto commercializzato rispetto a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23819 del 9 giugno 2009
«Il delitto di frode nell'esercizio del commercio è configurabile anche nel caso in cui l'acquirente non effettui alcun controllo sulla merce offerta in vendita, essendo irrilevanti sia l'atteggiamento, fraudolento o meno, del venditore, che la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6436 del 13 giugno 1975
«L'elemento psicologico del delitto di frode in commercio consiste nel solo dolo generico, ossia nella coscienza e volontà di consegnare cosa diversa da quella pattuita. I moventi dell'azione criminosa sono, invece, estranei ed irrilevanti ai fini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 338 del 26 febbraio 1973
«Per la sussistenza del delitto di frode nell'esercizio del commercio non occorrono artifizi e raggiri da parte del venditore, essendo insito l'inganno nella obiettività della consegna di una cosa per un'altra (aliud pro alio), ovvero di una cosa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13151 del 12 aprile 2005
«In base al dettato dell'art. 6 c.p., il reato si considera commesso nel territorio dello Stato quando l'azione od omissione che lo costituisce è ivi avvenuta, in tutto od in parte, ovvero si è verificato nel territorio italiano l'evento che è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8383 del 19 febbraio 2003
«Il reato di frode in commercio, nel caso di vendita di merce da piazza a piazza, si consuma non nel luogo in cui il venditore si libera della propria obbligazione, ai sensi dell'art. 1510 c.c., con la consegna della merce al vettore o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3953 del 12 aprile 1995
«L'elemento materiale del delitto di cui all'art. 515 c.p. (frode nell'esercizio del commercio) consiste nel consegnare all'acquirente cosa mobile non conforme a quella convenuta ed il termine «consegna» fa riferimento ad un'attività contrattuale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5166 del 30 maggio 1984
«Il delitto di frode in commercio si consuma soltanto con la consegna materiale della merce all'acquirente, e tale criterio non subisce modificazioni nel caso di vendite da piazza a piazza.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4897 del 26 maggio 1983
«Nel reato di frode in commercio il soggetto che riceve un danno dalla frode è il consumatore: pertanto la competenza per territorio è quella dell'autorità giudiziaria del luogo in cui è avvenuta la vendita al dettaglio, e non quella del luogo di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22313 del 6 giugno 2011
«Integra il tentativo di frode in commercio la detenzione, presso il magazzino di prodotti finiti dell'impresa di produzione, di prodotti alimentari con false indicazioni di provenienza, destinati non al consumatore finale ma ad utilizzatori...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1061 del 18 gennaio 2011
«Integra il tentativo del reato di frode nell'esercizio del commercio il confezionamento di un prodotto (nella specie barattoli di conserve di pomodoro) privo dei dati identificativi relativi ad anno e lotto di produzione richiesti dalla legge.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 41758 del 25 novembre 2010
«Il tentativo di frode nell'esercizio del commercio non richiede, ai fini della sua configurabilità, l'effettiva messa in vendita del prodotto, essendo sufficiente l'accertamento della destinazione alla vendita del prodotto diverso per origine,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27704 del 16 luglio 2010
«Integra il reato di tentativo di frode in commercio il detenere, anche presso un esercizio commerciale di distribuzione e vendita all'ingrosso, prodotti privi di marcatura "CE" o con marcatura "CE" contraffatta. (In motivazione la Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 26109 del 23 giugno 2009
«Integra il reato di frode nell'esercizio del commercio la messa in vendita di prodotti scaduti o prossimi alla scadenza con apposizione di una data di scadenza diversa da quella originaria, in quanto la divergenza qualitativa idonea a configurare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19992 del 19 maggio 2008
«In tema di frode nell'esercizio del commercio, è configurabile il reato di cui all'art. 515 c.p. anche nel caso di vendita di una sola bottiglia di prodotto distillato recante sull'etichetta una gradazione alcolica superiore rispetto a quella...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36056 del 8 settembre 2004
«Integra il reato di tentativo di frode in commercio detenere, presso l'esercizio commerciale di produzione e di vendita all'ingrosso, quantitativi di olio di oliva con composizione e valori difformi da quelli prescritti dal regolamento...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 510 del 10 gennaio 2003
«In tema di frode in commercio, non raggiunge la soglia del tentativo punibile la condotta del soggetto costituita dalla sola accertata detenzione, nello stabilimento di produzione, in vista della futura commercializzazione, di prodotti alimentari...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37569 del 8 novembre 2002
«La mera detenzione da parte di un ristoratore di prodotti congelati o surgelati non indicati come tali nella lista delle vivande non integra il reato di tentata frode in commercio, di cui agli artt. 56 e 515 c.p., atteso che a tale fine si rende...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19395 del 20 maggio 2002
«La detenzione di prodotti congelati nei frigoriferi di un esercizio commerciale e la omessa indicazione nel menù di tale precondizione dell'alimento integra il reato di tentativo di frode in commercio, atteso che la predisposizione di una lista...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35743 del 3 ottobre 2001
«Non è configurabile il reato di tentata frode in commercio, di cui agli artt. 56 e 515 c.p., allorché in un esercizio commerciale si rinvengano prodotti alimentari congelati, atteso che, in assenza di ulteriori elementi circostanziali, non è...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 28 del 9 marzo 2000
«Il delitto di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico (art. 483 c.p.) è configurabile solo nei casi in cui una specifica norma giuridica attribuisca all'atto la funzione di provare i fatti attestati dal privato al pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14161 del 13 dicembre 1999
«Il tentativo di frode in commercio può esser integrato anche indipendentemente da ogni concreto rapporto con l'acquirente, essendo invece decisive, al fine suddetto, solo l'idoneità e la non equivocità degli atti nella direzione di una consegna....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12204 del 26 ottobre 1999
«La detenzione in un ristorante di cibi surgelati o congelati, senza che di tale stato di conservazione sia fatta menzione nella lista delle vivande destinata ai clienti, non corredata da altri elementi circostanziali, non integra gli estremi del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12107 del 22 ottobre 1999
«Nell'ambito dell'attività di ristorazione, per la quale siano impiegati prodotti surgelati, è configurabile il tentativo di frode in commercio non solo quando venga omessa l'indicazione di tale tipo di alimenti nella lista delle pietanze ma anche...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4291 del 9 aprile 1998
«Non integra l'ipotesi del tentativo di frode in commercio la semplice detenzione da parte di un ristoratore, non corredata da altri elementi circostanziali, di prodotti alimentari congelati o surgelati, poiché difetta il requisito della univocità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 548 del 26 aprile 1997
«In tema di tentativo di frode in commercio, l'offerta al pubblico, quando sia concretamente configurabile come proposta contrattuale, è condotta idonea diretta in modo non equivoco alla conclusione del contratto finale, e quindi alla consumazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10108 del 24 settembre 1994
«L'offerta in vendita di un prodotto ittico in avanzato stato di scongelamento senza indicazione della sua origine di prodotto congelato, considerato il sicuro naturale completarsi dello scongelamento, integra condotta idonea e diretta in modo non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1829 del 10 febbraio 1990
«La detenzione per la vendita di prodotti surgelati non indicati come tali nella lista delle vivande configura un tentativo di frode in commercio, essendo l'attività del detentore finalizzata all'offerta al cliente.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17201 del 7 dicembre 1989
«Anche la semplice offerta in vendita come fresco di pesce surgelato, qualora la situazione prospettata sia idonea a trarre in inganno la clientela che ha la legittima aspettativa di vedersi venduto pesce fresco, è sufficiente ad integrare gli...»