-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2224 del 29 febbraio 1996
«Con l'entrata in vigore della legge 7 agosto 1992 n. 356 - che a seguito della sentenza 255/92 della Corte costituzionale ha modificato gli artt. 500 e 503 c.p.p. - le dichiarazioni contenute nel fascicolo del P.M. ed utilizzate per le...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 166 del 25 febbraio 1995
«A norma dell'art. 350, comma settimo, c.p.p., le dichiarazioni spontanee rese alla polizia giudiziaria da persona indagata, senza assistenza del difensore, possono essere utilizzate nel dibattimento ai sensi dell'art. 503, comma terzo, c.p.p.; le...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1303 del 11 febbraio 1993
«Il regime della non utilizzabilità in dibattimento delle dichiarazioni rese spontaneamente dall'indagato, senza l'assistenza del difensore, alla polizia giudiziaria evidenzia la specifica finalità di tutela del diritto di difesa dell'indagato...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5102 del 21 maggio 1996
«Legittimamente va disposta dal giudice, ai sensi dell'art. 507 c.p.p., l'acquisizione al processo, con conseguente utilizzabilità, del provvedimento prefettizio di sospensione della patente di guida adottato nei confronti di soggetto imputato del...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2853 del 8 settembre 1995
«Non si ha insufficiente indicazione dell'enunciazione del fatto, delle circostanze aggravanti e di quelle che possono comportare l'applicazione di misure di sicurezza, qualora si abbia l'individuazione dei tratti essenziali del fatto di reato...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1759 del 12 febbraio 1999
«L'ordinanza del giudice che interrompa la discussione ex art. 507 e 523, comma 6, c.p.p. e disponga l'acquisizione dei verbali di constatazione del reato (nella specie utilizzazione di fatture emesse per operazioni inesistenti) al fine di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12496 del 4 novembre 1999
«Il controllo della logicità della motivazione va esercitato sulla coordinazione delle proposizioni e dei passaggi attraverso i quali si sviluppa il tessuto argomentativo del provvedimento impugnato, senza la possibilità di verificare se i...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32505 del 26 luglio 2004
«La relazione di servizio proveniente dalla polizia giudiziaria e finalizzata alla comunicazione della notizia di reato può essere acquisita al fascicolo del dibattimento qualora per circostanze obiettive debba essere qualificata come atto...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16859 del 9 aprile 2004
«Nel giudizio di appello, le dichiarazioni rese, in fase di indagini preliminari, da coimputati o imputati di reato connesso ed inserite nel fascicolo del dibattimento nel giudizio di primo grado (celebratosi, come nel caso di specie, anteriormente...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 382 del 14 gennaio 2000
«Non si ha insufficiente indicazione dell'enunciazione del fatto, delle circostanze aggravanti e di quelle che possono comportare l'applicazione di misure di sicurezza, qualora si abbia l'individuazione dei tratti essenziali del fatto di reato...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10196 del 4 marzo 2013
«La modifica in udienza del capo di imputazione, consistente nella diversa indicazione della data del commesso reato, non sempre comporta una alterazione avente incidenza sulla identità sostanziale e sulla identificazione dell'addebito, atteso che,...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24537 del 28 maggio 2004
«In tema di contestazione dibattimentale di reato concorrente o circostanze aggravanti, benchè l'art. 517 c.p.p. preveda testualmente che l'uno e le altre devono emergere nel corso della istruttoria innanzi al giudice del dibattimento, non è...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10640 del 15 settembre 1999
«Deve assegnarsi valore esclusivamente processuale e non di inversione dell'onere della prova alla regola secondo cui, qualora la contestazione di un reato permanente (nella specie, costruzione senza l'osservanza delle disposizioni tecniche...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5072 del 29 aprile 1998
«Il reato concorrente suscettibile di contestazione da parte del P.M. a norma dell'art. 517 c.p.p. deve emergere per la prima volta dalla istruttoria dibattimentale perché, se era già a conoscenza del P.M. nella fase degli atti di indagine...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 48593 del 19 dicembre 2003
«È abnorme e dunque contro di esso può proporsi ricorso per cassazione il provvedimento con il quale il giudice di pace, che ravvisi l'esistenza di un reato connesso con quello contestato, trasmette gli atti al P.M. anche relativamente al reato...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1431 del 15 gennaio 2002
«La contestazione in dibattimento di un reato connesso a norma dell'art. 12, comma 1, lett. b), c.p.p., o di una circostanza aggravante di cui non vi sia menzione nel decreto che dispone il giudizio, è ammessa solo quando si fondi su elementi...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6443 del 3 giugno 1998
«Per la legittimità della contestazione di un reato connesso non è richiesto, in base al disposto dell'art. 517 c.p.p. anche il consenso dell'imputato, essendo sufficiente la sussistenza di un reato contestato in via principale, un rapporto di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6251 del 29 maggio 2000
«In tema di reati o circostanze aggravanti risultanti dal dibattimento (art. 517 c.p.p.), perché si possa procedere a contestazione suppletiva occorre che la sussistenza dei reati concorrenti emerga nel corso dell'istruzione dibattimentale e non...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 40449 del 29 novembre 2002
«A norma dell'art. 518 c.p.p., per «fatto nuovo» deve intendersi la circostanza dotata di intrinseca autonomia strutturale rispetto al fatto per il quale si è proceduto, che possa costituire presupposto idoneo all'instaurazione di un procedimento...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4551 del 8 febbraio 2011
«In tema di bancarotta fraudolenta, non integra fatto nuovo ai sensi dell'art. 518 c.p.p., la individuazione, nel corso dell'istruzione dibattimentale, di diverse modalità della condotta illecita ovvero di ulteriori condotte di distrazione o,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8011 del 18 febbraio 2003
«Qualora emerga in dibattimento un “fatto nuovo” nella locuzione di cui all'art. 518 c.p.p., accadimento assolutamente difforme da quello contestato, e non ricorra alcuna delle ipotesi previste dall'art. 517 c.p.p., il giudice deve trasmettere gli...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11021 del 22 ottobre 1998
«Poiché la contestazione del reato permanente, per l'intrinseca natura del fatto che enuncia, contiene già l'elemento del perdurare della condotta antigiuridica, qualora il pubblico ministero si sia limitato ad indicare esclusivamente la data...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4132 del 15 gennaio 1997
«Il reato di falso ideologico postula che il documento, attestante l'immutatio veri, sia perfetto nel suo tenore letterale, giuridico e nella sua funzione probatoria. Un atto incompleto, firmato in bianco o non contenente tutte le indicazioni...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2749 del 16 marzo 1995
«In tema di correlazione tra accusa e sentenza sia sotto la vigenza dell'art. 477 del codice di procedura penale che secondo quanto stabilito dall'art. 521 c.p.p. attuale, il giudice ben può attribuire una definizione giuridica diversa senza...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3550 del 30 gennaio 2012
«Viola il principio di correlazione con l'accusa la sentenza di condanna che, a fronte di una contestazione ben definita (nella specie, per i reati di concussione e omissione di atti d'ufficio), formuli una serie di imputazioni alternative,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43230 del 4 novembre 2009
«Qualora, a cagione dell’errata qualificazione giuridica del fatto, questo sia stato giudicato dal tribunale in composizione monocratica anziché da quello collegiale, con conseguente configurabilità della nullità di cui al combinato disposto degli...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34879 del 14 settembre 2007
«La violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza sussiste solo quando, nella ricostruzione del fatto posta a fondamento della decisione, la struttura dell'imputazione sia modificata quanto alla condotta, al nesso causale ed...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7500 del 27 giugno 2000
«In tema di correlazione tra l'imputazione contestata e la sentenza (art. 521 c.p.p.) deve ritenersi assolto l'obbligo di contestazione, con riferimento al reato di diffamazione a mezzo della stampa, allorché sia richiamato l'intero articolo,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7583 del 11 giugno 1999
«In tema di bancarotta fraudolenta, concorrono alla consumazione del delitto tutti coloro che abbiano, con la loro attività, apportato un concreto contributo causale alla produzione del dissesto dell'azienda; pertanto, pur rappresentando la...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42993 del 18 novembre 2008
«Nel giudizio di legittimità il sindacato sulla correttezza del procedimento indiziario non può consistere nella rivalutazione della gravità, della precisione e della concordanza degli indizi, in quanto ciò comporterebbe inevitabilmente...»