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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4585 del 16 novembre 2000
«In tema di patteggiamento, la sentenza che applichi la pena richiesta dall'imputato a seguito di dibattimento celebrato per il mancato consenso del P.M., ritenuto dal giudice ingiustificato, è appellabile anche dall'imputato, atteso che la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 699 del 20 maggio 1997
«In tema di patteggiamento, la sentenza con la quale il giudice, ai sensi dell'art. 448, primo comma, seconda parte, c.p.p., applica all'imputato la pena da lui richiesta, a seguito di dibattimento per il dissenso del pubblico ministero, non può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3892 del 24 aprile 1997
«In tema di termine entro il quale deve essere effettuata la richiesta di pena patteggiata, dato il limite stabilito perentoriamente dall'art. 446, comma primo, c.p.p., deve ritenersi fuori del sistema delineato dal legislatore un accordo tra le...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8494 del 29 luglio 1994
«In tema di patteggiamento, quando la richiesta sia stata formulata antecedentemente alla dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado e l'altra parte abbia dato il suo consenso, il giudice, se ne ricorrono le condizioni, pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 190 del 13 gennaio 1994
«La sentenza con la quale, ai sensi dell'art. 448, primo comma, c.p.p., il giudice, ritenuto ingiustificato il dissenso del P.M., applica all'imputato la pena da questi richiesta, è del tutto equiparabile, pur se fondata su una plena cognitio, a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 412 del 20 aprile 1993
«Le sentenze di applicazione della pena su richiesta delle parti non possono considerarsi sentenze dibattimentali, tranne il caso in cui il giudice provveda dopo la chiusura del dibattimento di primo grado o nel giudizio d'impugnazione, ritenendo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3472 del 15 ottobre 1992
«In tema di patteggiamento, allorché vi sia stato il dissenso del pubblico ministero ed il dissenso stesso risulti ingiustificato, la pena richiesta dall'imputato può essere egualmente applicata, ma soltanto in dibattimento ed all'esito di questo,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6609 del 5 giugno 2000
«Nell'ipotesi del c.d. «patteggiamento in appello» (previsto dagli artt. 599 e 602 c.p.p., e caratterizzato dalla medesima natura pattizia dell'ipotesi regolamentata dall'art. 444 c.p.p.), non è consentito all'imputato rimettere in discussione la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9353 del 4 settembre 1992
«Dal disposto dell'art. 448, c.p.p. (che prevede che il giudice in primo grado o nel giudizio di impugnazione, quando ritiene ingiustificato il dissenso del P.M. e congrua la pena richiesta dall'imputato, pronuncia sentenza con la quale applica...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1369 del 5 giugno 2000
«In tema di patteggiamento, la richiesta di applicazione della pena è atto dispositivo personalissimo dell'imputato, che deve essere manifestato con forme vincolate e predefinite; pertanto, la volontà dell'interessato deve essere necessariamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2113 del 20 luglio 1995
«In tema di patteggiamento, la necessità di sottoscrizione della richiesta dell'imputato, autenticata nelle forme previste dall'art. 583, comma 3, c.p.p., sorge nelle ipotesi di richiesta formulata per iscritto fuori del rapporto diretto e...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 3678 del 28 ottobre 1994
«Poiché nessuna formula sacramentale è prevista per il conferimento della procura speciale di cui all'art. 446 c.p.p. per la richiesta di applicazione della pena concordata, la nomina del difensore di fiducia e la contestuale istanza dell'imputato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9243 del 27 febbraio 2003
«In tema di giudizio immediato, non sussiste alcuna preclusione alla formulazione, da parte dell'imputato — qualora sussistano i presupposti e le condizioni processuali e non siano perenti i termini — di una richiesta in via subordinata di rito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10097 del 24 settembre 1994
«La parte che richiede l'applicazione della pena a norma dell'art. 444 c.p.p. è tenuta ad attribuire al fatto-reato la sua corretta qualificazione giuridica, indipendentemente dal nomen juris indicato nel libello dell'accusa, non essendo lo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6545 del 26 febbraio 1998
«In tema di patteggiamento, una volta che le parti abbiano sottoposto all'organo giudicante le loro richieste, queste non possono essere più revocate; il che implica che ogni questione concernente la prova in ordine alla sussistenza del fatto e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4199 del 27 gennaio 1998
«La richiesta di applicazione di pena patteggiata deve essere considerata irrevocabile, una volta che su di essa sia stato manifestato il consenso dell'altra parte, in quanto le dichiarazioni congiunte di volontà determinano effetti non reversibili...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1801 del 13 marzo 1992
«La richiesta di patteggiamento non è più revocabile quando su di essa sia stato espresso il consenso dell'altra parte. Infatti nessun recesso è più possibile quando le manifestazioni di volontà delle parti hanno determinato nel procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16838 del 3 maggio 2007
«Il difensore nominato procuratore speciale per proporre richiesta di pena patteggiata, ex articolo 446, comma 3, del c.p.p., in mancanza di volontà dell'imputato espressa nelle stesse forme previste per la procura speciale, non può farsi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11981 del 22 marzo 2007
«La richiesta di «patteggiamento» può essere proposta, oltre che dall'imputato personalmente, anche a mezzo di procuratore speciale; pertanto essa può essere presentata dal difensore soltanto se vi è abilitato a mezzo di procura speciale (articolo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11076 del 24 ottobre 1998
«La volontà dell'imputato rivolta al patteggiamento deve essere espressa personalmente o a mezzo di procuratore speciale: in quest'ultimo caso è consentito al procuratore speciale delegare altra persona qualora tale facoltà gli sia stata attribuita...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2947 del 25 luglio 1995
«Qualora la richiesta ed il consenso all'applicazione della pena concordata dalle parti sia espresso dal difensore in presenza dell'imputato, non è necessaria alcuna procura speciale, poiché in tale fattispecie il difensore funge da semplice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6193 del 27 maggio 1995
«La richiesta di applicazione della pena è atto riservato personalmente all'imputato; essa non compete al difensore, il quale può proporla soltanto se vi è specificamente abilitato a mezzo di procura speciale. Al procuratore speciale non è però...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8253 del 30 agosto 1993
«La procura speciale prevista dall'art. 446, terzo comma, c.p.p. per l'applicazione della pena su richiesta (cosiddetto patteggiamento) non richiede alcuna formula sacramentale, ma la chiara e univoca volontà dell'imputato di conferire al difensore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1507 del 8 giugno 1993
«Il principio di specialità di cui all'art. 14 della convenzione europea di estradizione firmata a Parigi il 13 dicembre 1957 non preclude in modo assoluto l'esercizio della giurisdizione da parte dello Stato richiesto, ma vi pone solo delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 617 del 25 gennaio 1993
«In tema di patteggiamento, il potere dell'imputato di manifestare il suo intento attraverso un procuratore speciale non può, certo, qualificarsi generico o indeterminato quando nella procura non venga indicata la misura della pena. Al contrario,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3483 del 27 marzo 1991
«L'incarico affidato da imputato detenuto al proprio difensore diretto alla «presentazione di istanza di patteggiamento della pena o del rito», effettuato non tramite personale presentazione nell'ufficio matricola del carcere, ma per mezzo di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16510 del 18 dicembre 1990
«Correttamente è rigettata la richiesta di patteggiamento o del giudizio abbreviato nel caso in cui essa sia avanzata esclusivamente dal difensore e, quindi, in modo irrituale. (Nella specie, relativa a rigetto di ricorso, la S.C. ha precisato che...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 2618 del 20 settembre 1990
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, il difensore non ha un autonomo potere di opporsi all'accordo intervenuto tra di esse o di modificarne i termini, in quanto il suo ruolo si esaurisce nell'affiancare la parte privata ed...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 930 del 19 gennaio 2004
«Deve ravvisarsi condotta idonea ad integrare il delitto di concussione tentata nell'attenzione del pubblico ufficiale preposto all'accertamento delle evasioni fiscali nei confronti di un contribuente attuata con modalità anomale di convocazione e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10366 del 29 settembre 1994
«In tema di richiesta di applicazione della pena nel corso delle indagini preliminari, dall'interpretazione sistematica degli artt. 447, comma 1 e 127 c.p.p. si desume che il difetto di notifica del provvedimento di fissazione dell'udienza alla...»