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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8634 del 29 maggio 2003
«In virtù della espressa previsione di cui all'art. 95 c.p.c. (secondo cui sono a carico di chi ha subito l'esecuzione le spese sostenute dal creditore procedente e da quelli intervenuti che partecipano utilmente alla distribuzione), il recupero...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10306 del 4 agosto 2000
«L'articolo 95 c.p.c., nel porre a carico del debitore esecutato le spese sostenute dal creditore procedente e da quelli intervenuti che partecipano utilmente alla distribuzione presuppone che il processo esecutivo si sia concluso e non che si sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6850 del 21 giugno 1993
«Nel giudizio con pluralità di parti, e soprattutto quando si tratta di più cause autonome, ancorché connesse e riunite in un solo processo, occorre, ai fini delle spese, considerare distintamente la reciprocità delle loro posizioni processuali e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20880 del 8 ottobre 2010
«Il giudizio di impugnazione arbitrale si compone di due fasi, la prima rescindente, finalizzata all'accertamento di eventuali nullità del lodo e che si conclude con l'annullamento del medesimo, la seconda rescissoria, che fa seguito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18041 del 19 ottobre 2012
«Il principio della rilevabilità d'ufficio del giudicato (anche) esterno, risultante da atti comunque prodotti nel giudizio di merito, si giustifica nel particolare carattere della sentenza del giudice e nella natura pubblicistica dell'interesse al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4790 del 26 marzo 2012
«Non è immediatamente impugnabile ai sensi dell'art. 827, terzo comma, cod. proc. civ., perché "non definitivo", il lodo che incida solo sulla ammissibilità e procedibilità del giudizio degli arbitri, in quanto la questione proposta è da ritenere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 313 del 15 gennaio 1998
«In tema di requisiti del lodo arbitrale, non sussiste alcuna specifica disposizione normativa che preveda che il dispositivo del lodo sia racchiuso in una parte formalmente distinta dalla motivazione, pertanto, quando il lodo esprima comunque la...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 3826 del 15 febbraio 2013
«In tema di arbitrato, il primo periodo dell'art. 819 ter, primo comma, c.p.c., nel prevedere che la competenza degli arbitri non è esclusa dalla connessione tra la controversia ad essi deferita ed una causa pendente davanti al giudice ordinario,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19047 del 6 settembre 2010
«In tema di arbitrato, la disciplina sull'impugnabilità con regolamento di competenza, necessario o facoltativo (artt. 42 e 43 c.p.c.), della sentenza del giudice di merito affermativa o negatoria della propria competenza sulla convenzione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12336 del 5 novembre 1999
«Nell'ipotesi in cui siano proposte dinanzi al giudice ordinario, anche nello stesso giudizio, più domande, di cui alcune devolute alla competenza arbitrale, non può legittimamente ritenersi esclusa, per queste ultime, la competenza arbitrale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8563 del 7 agosto 1993
«Con riguardo al giudizio dinnanzi ad arbitri, ogni questione concernente la violazione dei limiti del compromesso e della clausola compromissoria, trovando la propria specifica disciplina nell'art. 817 c.p.c., deve essere proposta «nel corso del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6309 del 16 maggio 2000
«Anche nel giudizio arbitrale vige il principio secondo cui la sola proposizione del ricorso per ricusazione non può determinare ipso iure la sospensione del procedimento e la devoluzione della questione al giudice competente a decidere della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4831 del 30 maggio 1997
«Se più parti hanno contrattualmente stabilito di devolvere la decisione di determinate controversie tra le stesse alla competenza di un collegio arbitrale costituito da tre arbitri, da nominare ai sensi dell'art. 809 c.p.c., tale clausola...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2983 del 15 aprile 1988
«La clausola compromissoria cosiddetta binaria, che devolva determinate controversie alla decisione di tre arbitri, due dei quali da nominare da ciascuna delle parti, ed il terzo, in caso di disaccordo, dal presidente del tribunale, può trovare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12949 del 22 novembre 1999
«Nei giudizi di divisione vanno poste a carico della massa le spese che sono servite a condurre nel comune interesse il giudizio alla sua conclusione, mentre valgono i principi generali sulla soccombenza per quelle spese che, secondo il prudente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2381 del 3 marzo 2000
«Il provvedimento emesso dal tribunale nella forma del decreto, alla stregua di quanto previsto per i procedimenti in camera di consiglio, anche se di natura contenziosa (nella specie, rigetto del ricorso per la revisione della sentenza di divorzio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14190 del 5 giugno 2013
«Nella procedura per la istituzione di un'amministrazione di sostegno, che consiste in un procedimento unilaterale, non esistono parti necessarie al di fuori del beneficiario dell'amministrazione; non è, pertanto, configurabile una ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 18634 del 29 ottobre 2012
«L'art. 720 bis, secondo comma, c.p.c., nel disciplinare il procedimento per la nomina dell'amministratore di sostegno, prevede espressamente che il reclamo contro il decreto, con cui il giudice tutelare si pronuncia in ordine alla relativa...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 13747 del 23 giugno 2011
«È inammissibile il ricorso per cassazione avverso i provvedimenti emessi in sede di reclamo in tema di designazione o nomina di un amministratore di sostegno, trattandosi di un provvedimenti distinti, logicamente e tecnicamente, da quelli che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1643 del 4 luglio 1967
«Parte del giudizio di interdizione e soltanto l'interdicendo. Nei suoi confronti vanno proposte domande ed impugnazioni e ogni atto compiuto nei confronti del curatore, qualora l'interdicendo sia già inabilitato, non produce alcun effetto nei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 486 del 19 febbraio 1972
«Nei procedimenti di istruzione preventiva, la deroga alla competenza del giudice che sarebbe competente per la causa di merito, nelle ipotesi di eccezionale urgenza, non è limitata alla sola assunzione di testimoni a futura memoria, ma si estende...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5007 del 5 giugno 1997
«Nell'ipotesi in cui l'opposizione a decreto ingiuntivo venga totalmente accolta per l'inesigibilità del credito al momento della sua emissione, con conseguente declaratoria di nullità e revoca del decreto, questo perde ogni efficacia, onde...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12943 del 24 luglio 2012
«In materia di procedimento civile, l'applicazione del principio "iura novit curia", di cui all'art. 113, comma primo, c.p.c., fa salva la possibilità per il giudice di assegnare una diversa qualificazione giuridica ai fatti e ai rapporti dedotti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11880 del 22 maggio 2007
«Le sentenze del giudice di pace, in ipotesi di pronuncia secondo equità, ai sensi dell'articolo 113, secondo comma, c.p.c., devono essere succintamente motivate, in ossequio al principio degli articoli 132, secondo comma, n. 4, c.p.c., e 118,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11701 del 6 giugno 2005
«Nel caso in cui siano proposte al giudice di pace domanda principale di valore non eccedente i limiti (millecento euro) previsti per la decisione secondo equità e domanda riconvenzionale, connessa con quella principale a norma dell'art. 36 c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12644 del 29 maggio 2007
«In tema di giudizio di equità, rientra fra i principi informatori della materia, ai quali è tenuto ad uniformarsi il giudice di pace a seguito della pronuncia n. 206 del 2004 della Corte costituzionale, quello di buona fede nelle esecuzione delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3001 del 13 novembre 1973
«Intrinsecamente contraddittoria la sentenza la quale, dopo avere ricordato la richiesta delle parti diretta ad ottenere una pronuncia secondo equità, procede alla ricerca di una soluzione transattiva nella quale si realizzi l'accordo delle parti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5961 del 18 giugno 1997
«In materia di tutela ambientale e in tema di ignoranza della legge penale, l'affittuario di un fondo sottoposto al vincolo di cui alla legge n. 431/1985, che agisca in violazione dello stesso, non può addurre la carenza dell'elemento soggettivo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7323 del 27 giugno 1995
«L'ignoranza della legge penale può ritenersi inevitabile, e quindi scusabile, quando l'agente sia incorso nella trasgressione nonostante che si sia attenuto correttamente, e con l'ordinaria diligenza, all'obbligo di informazione e di conoscenza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5447 del 12 maggio 1995
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, nella forma dell'omessa prestazione dei mezzi di sussistenza, non si può invocare l'errore di fatto, né l'ignoranza della legge penale sotto il profilo della sua inevitabilità, poiché...»