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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25234 del 2 luglio 2002
«La proroga dei termini di durata massima della custodia cautelare ai sensi del secondo comma dell'art. 305 c.p.p. è istituto di carattere eccezionale, che può essere attivato solo quando ricorrano simultaneamente i requisiti delle gravi esigenze...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 790 del 3 agosto 1999
«In tema di misure cautelari personali, le esigenze cautelari che possono legittimare la proroga dei termini di custodia cautelare a norma dell'art. 305, comma secondo, c.p.p. sono tutte quelle previste dall'art. 274 c.p.p. Non è infatti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2152 del 7 luglio 1995
«Nella richiesta di proroga dei termini di custodia cautelare, il pubblico ministero deve, con precisi riferimenti agli atti, specificare per ciascun indiziato, quali siano gli elementi di giudizio che supportano la connotazione di gravità delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 487 del 14 marzo 1995
«Il provvedimento di proroga dei termini di custodia cautelare previsto dall'art. 305, comma 2, c.p.p. — che si pone come norma eccezionale rispetto alla scadenza dei termini ordinari (art. 303 c.p.p.) — non può essere fondato su esigenze cautelari...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 89 del 21 febbraio 1995
«Con l'espressione «accertamenti particolarmente complessi», richiesti quale presupposto per la proroga dei termini di custodia cautelare che siano prossimi a scadere, il legislatore evidenzia la necessità che la proroga venga concessa solo quando,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1613 del 17 giugno 1993
«Il significato della locuzione normativa «accertamenti particolarmente complessi», contenuta nell'art. 305, secondo comma, c.p.p., sulla proroga dei termini della custodia cautelare, non può essere limitato agli accertamenti ancora da compiere, ma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2654 del 23 luglio 1993
«Ai fini della proroga dei termini di custodia cautelare, accertamenti particolarmente complessi possono essere anche quelli che si renda necessario compiere a carico di altri soggetti, la cui presunta responsabilità venga a delinearsi nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 778 del 9 marzo 1992
«Il giudice, ai fini della proroga dei termini della custodia cautelare prevista dal secondo comma dell'art. 305 c.p.p., deve controllare l'effettiva sussistenza della necessità degli accertamenti ai fini del procedimento in corso e della reale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 804 del 8 giugno 1993
«L'ordinanza con la quale si prorogano i termini di custodia cautelare non è un ulteriore provvedimento restrittivo della libertà personale, perché i gravi indizi e le esigenze cautelari ravvisati sono sempre quelli che hanno legittimato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36854 del 11 ottobre 2001
«Ai fini della proroga dei termini di custodia cautelare per l'espletamento della perizia sullo stato di mente dell'imputato a norma dell'art. 305, comma 1, c.p.p., per «periodo di tempo assegnato» deve intendersi quello esclusivamente necessario a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2015 del 11 maggio 2000
«Non è abnorme il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari dispone la proroga dei termini di custodia cautelare per l'espletamento di una perizia (art. 305 c.p.p.) stabilendo per l'incombente il termine di sessanta giorni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26773 del 18 dicembre 2009
«Il rispetto del diritto fondamentale ad una ragionevole durata del processo (derivante dall'art. 111, secondo comma, Cost. e dagli artt. 6 e 13 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali) impone al giudice (ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 440 del 12 gennaio 2009
«Al verbale di udienza, sia essa pubblica o camerale, deve attribuirsi fede privilegiata, fino a querela di falso, sia della provenienza dal cancelliere che lo redige e degli atti da questi compiuti, sia dei fatti che egli attesta essere avvenuti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5214 del 8 aprile 1997
«La decisione del giudice per le indagini preliminari sulla richiesta del pubblico ministero di proroga dei termini della custodia cautelare non deve essere adottata con le forme previste dall'art. 127 c.p.p., in quanto a tale procedura l'art. 305...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4327 del 19 settembre 1995
«In tema di proroga della custodia cautelare, l'art. 305, comma 2, c.p.p. non prevede un particolare modulo procedimentale per realizzare il contraddittorio tra il pubblico ministero e il difensore dell'interessato, i quali, peraltro, debbono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2848 del 23 agosto 1994
«Ai fini della decisione della richiesta di proroga della custodia cautelare il giudice non è tenuto all'osservanza delle forme e dei termini previsti dall'art. 127 c.p.p. per il procedimento in camera di consiglio, che va seguito solo ove la legge...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1336 del 8 giugno 1993
«Allorché ricorrano circostanze particolari di urgenza, la notificazione del decreto con cui è disposta l'audizione del difensore, a seguito di richiesta del P.M. di proroga dei termini di custodia cautelare, è legittimamente eseguita mediante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5561 del 11 marzo 1994
«La nullità concernente il mancato avviso al difensore della richiesta del pubblico ministero di proroga dei termini di custodia cautelare dell'indagato è a regime intermedio, e pertanto va eccepita, al più tardi, nel giudizio d'appello dinanzi al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4246 del 23 novembre 1993
«In tema di proroga della custodia cautelare, la legge non impone l'osservanza di termini o di procedure inderogabili e tassativi, richiedendo soltanto che il difensore (non anche l'indagato) sia sentito sull'oggetto della richiesta di proroga; e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 522 del 3 marzo 1992
«La richiesta del pubblico ministero di proroga dei termini di custodia cautelare non deve essere né notificata al difensore dell'imputato né posta a sua disposizione mediante il previo deposito in cancelleria, ai fini della validità del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 421 del 14 marzo 1995
«In tema di proroga dei termini di custodia cautelare (art. 305 c.p.p.), soltanto il deposito in cancelleria, e non anche la notifica, dell'ordinanza di proroga deve precedere la scadenza del termine stesso. Il concetto di proroga, infatti, quale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3581 del 5 agosto 1994
«In tema di reati associativi, l'arresto dell'indagato comporta fisiologicamente la cessazione del vincolo associativo, a meno che non si dimostri la patologia di una ulteriore permanenza nel sodalizio criminoso del soggetto in vinculis.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2600 del 17 agosto 1995
«Solo le norme del nuovo codice di procedura penale che formano con le disposizioni sui termini di durata della custodia cautelare un unico corpus sono di immediata applicazione nei procedimenti che proseguono con l'osservanza delle norme...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1754 del 17 agosto 1993
«In tema di proroga della custodia cautelare, la nuova disciplina di cui all'art. 305 c.p.p. trova applicazione soltanto nei procedimenti iniziati dopo l'entrata in vigore del codice di rito del 1988 o sotto la vigenza di quello abrogato, ma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1918 del 5 maggio 1993
«Ai fini della sanzione di inutilizzabilità, prevista dall'art. 407, terzo comma, c.p.p., per «atto di indagine», compiuto dopo la scadenza del termine per le indagini preliminari stabilito dalla legge o prorogato dal giudice, deve intendersi solo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2814 del 16 marzo 1991
«La confisca obbligatoria del veicolo sorpreso a circolare senza la prescritta copertura assicurativa, ai sensi e dopo il decorso dei termini contemplati dall'art. 21 primo comma della L. 24 novembre 1981, n. 689, non trova ostacolo nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3056 del 17 maggio 1984
«Il potere del giudice istruttore di revoca delle ordinanze, anche se discrezionalmente esercitabile, trova comunque ostacolo nel divieto di riaprire termini già esauriti, né può essere esercitato al fine di cancellare preclusioni già verificatesi;...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11999 del 27 novembre 1997
«La regola della non revocabilità delle ordinanze pronunciate sull'accordo delle parti opera solo con riferimento alle materie su cui le parti possono disporre (art. 177, terzo comma, n. 1, c.p.c.) e quindi non può trovare applicazione riguardo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20581 del 21 ottobre 2004
«La finalità alla quale è ispirata la sequenza temporale di cui agli artt. 180, 183 e 184 c.p.c., con il connesso sistema delle preclusioni, è costituita dall'esigenza di assicurare il contraddittorio ed il diritto di difesa, restando nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5872 del 11 marzo 2011
«L'interruzione della prescrizione, opposta all'eccezione di prescrizione formulata dalla controparte, è assimilabile alle eccezioni in senso stretto e, se pure non esige formule sacramentali e può essere formulata anche prima dell'eccezione di...»