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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2618 del 25 marzo 1996
«Nelle controversie individuali di lavoro subordinato, l'art. 413, secondo comma, c.p.c. prevede soltanto due fori speciali ed esclusivi, tra loro alternativamente concorrenti, rappresentati il primo dal foro del luogo in cui è sorto il rapporto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3529 del 27 aprile 1990
«Una volta decorso il termine di sei mesi dalla cessazione o dal trasferimento dell'azienda (o della sua dipendenza), il foro del luogo di origine del rapporto di lavoro, alternativamente previsto dall'art. 413 c.c., continua ad essere operante e a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1212 del 13 febbraio 1985
«La decadenza che sanziona per il ricorrente — stante la necessaria estensione della disposizione espressa contenuta nell'art. 416 c.p.c. per il resistente — l'omissione, nell'atto introduttivo del giudizio, della specifica indicazione dei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1863 del 28 gennaio 2010
«Nel rito del lavoro, è corretto l'operato del giudice che, nell'ambito di una controversia promossa per accertare la natura subordinata di un rapporto di lavoro, chieda al testimone di precisare, al di fuori delle circostanze capitolate, se veniva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17178 del 27 luglio 2006
«Nel rito del lavoro, i mezzi istruttori, preclusi alle parti, possono essere ammessi d'ufficio, ma suppongono, tuttavia, la preesistenza di altri mezzi istruttori, ritualmente acquisiti, che siano meritevoli dell'integrazione affidata alle prove...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10401 del 6 maggio 2009
«Nel rito del lavoro il potere, conferito al giudice dall'art. 432 c.p.c., di liquidare con valutazione equitativa la somma dovuta al lavoratore quando sia certo il relativo diritto, può essere esercitato dal giudice del merito soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 50 del 7 gennaio 2009
«Quando è certo il diritto alla prestazione spettante al lavoratore, ma non sia possibile determinare la somma dovuta, sicché il giudice la liquida equitativamente ai sensi dell'art. 432 c.p.c., l'esercizio di tale potere discrezionale non è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 458 del 14 gennaio 2003
«Il ricorso del giudice, ai sensi dell'art. 432 c.p.c., alla liquidazione equitativa della prestazione dovuta implica un giudizio di merito, censurabile in sede di legittimità solo per insussistenza dei presupposti o per vizio di motivazione,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11210 del 22 agosto 2001
«Nel rito del lavoro il potere, conferito al giudice dall'art. 432 c.p.c., di liquidare con valutazione equitativa la somma dovuta al lavoratore quando sia certo il relativo diritto, può essere esercitato dal giudice del merito soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7827 del 8 giugno 2001
«La valutazione equitativa delle prestazioni, prevista dall'art. 432 c.p.c., consente al giudice del lavoro di liquidare secondo equità il valore economico di un diritto del lavoratore che sia certo nella sua esistenza, una volta indicati, con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3297 del 3 giugno 1985
«La valutazione equitativa della prestazione, rimessa al giudice del lavoro dall'art. 432 c.p.c., ha per oggetto il valore economico di questa e non la determinazione dell'esistenza della stessa, esigendo la norma che sia certo il diritto e non sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 193 del 17 gennaio 1989
«Il ricorso alla valutazione equitativa ex art. 432 c.p.c. è consentito anche al fine di determinare la retribuzione proporzionata, ai sensi dell'art. 36 Cost., alla quantità o alla qualità della prestazione lavorativa, restando esclusa, ove sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18901 del 7 settembre 2007
«Nel rito del lavoro, ove il giudice di primo grado abbia implicitamente disatteso l'eccezione di prescrizione rigettando la domanda per motivi di merito, l'eccezione stessa — che ha natura di eccezione in senso stretto, rilevabile soltanto ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10615 del 19 luglio 2002
«I trattamenti di pensione corrisposti dallo stesso datore di lavoro, e non da un centro autonomo di imputazione di un distinto rapporto previdenziale, hanno natura di retribuzione differita, anche se della prestazione sia beneficiario iure proprio...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 18810 del 20 agosto 2010
«La controversia, avente ad oggetto la ripetizione dei contributi che il sanitario assume illegittimamente versati dall'INADEL sui cosiddetti compensi fissi erogati dagli enti mutualistici, è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3195 del 14 febbraio 2007
«La domanda proposta da ex dipendenti pubblici (nella specie del Ministero della Pubblica Istruzione) nei confronti dell'Inpdap, diretta alla dichiarazione del diritto al beneficio pensionistico di cui all'art. 13, comma ottavo, della legge n. 257...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12540 del 14 dicembre 1998
«In tema di divorzio, l'art. 13 della legge 6 marzo 1987, n. 74, sostituendo l'art. 9 della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come riformulato dall'art. 2 della legge 1 agosto 1978, n 436), ha introdotto un regime radicalmente diverso, sia sul piano...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12283 del 3 dicembre 1998
«A tutte le ipotesi di pensione è applicabile il principio secondo cui il provvedimento di concessione della pensione emesso dall'Inps non è atto costitutivo del diritto dell'assicurato a percepire la pensione — in quanto tale diritto, collegato ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3206 del 26 marzo 1998
«La controversia promossa da lavoratore nei confronti dell'Inps quale gestore del fondo di garanzia di cui alla legge 29 maggio 1982, n. 297, e all'art. 1 del D.L.vo 27 gennaio 1992, n. 80 (di attuazione della direttiva CEE 80/1987 in materia di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 190 del 11 gennaio 1997
«Spettano in via esclusiva alla competenza giurisdizionale della Corte dei conti, a norma degli artt. 13 e 62 R.D. 12 luglio 1934, n. 1214, tutte le controversie concernenti la sussistenza del diritto, la misura e la decorrenza della pensione dei...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6699 del 16 giugno 1993
«In ipotesi di ritardata corresponsione del trattamento pensionistico a dipendenti di enti locali, avente natura di retribuzione differita ed indicizzata, la richiesta finalizzata — attraverso il richiamo all'art. 429, terzo comma, c.p.c. o...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4592 del 15 aprile 1992
«Le controversie concernenti l'indennità premio di servizio dovuta dall'Inadel per il lavoro prestato presso gli enti locali sono devolute alla giurisdizione del giudice ordinario, atteso che detta indennità costituisce una prestazione che sorge...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 278 del 17 gennaio 1986
«La controversia promossa dal dipendente di un'unità sanitaria locale, collocato a riposo, per ottenere una riliquidazione della pensione e della «indennità premio di servizio», spetta alla giurisdizione della Corte dei conti, per quanto riguarda...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3540 del 13 febbraio 2013
«Nel giudizio promosso dall'interessato per ottenere dall'Inps una prestazione previdenziale collegata allo stato di invalidità, il giudice deve sempre accertare l'esistenza dei requisiti necessari per l'erogazione della prestazione, anche nel caso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17438 del 12 ottobre 2012
«In tema di malattia professionale, derivante da lavorazione non tabellata o ad eziologia multifattoriale, la prova della causa di lavoro grava sul lavoratore e deve essere valutata in termini di ragionevole certezza, nel senso che, esclusa la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17971 del 2 agosto 2010
«La domanda di mero accertamento della natura professionale dell'infortunio, nonché, specificamente, della sussistenza del nesso di causalità tra infortunio e prestazione lavorativa (in assenza di una inabilità permanente residuata e...»
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Cassazione civile, Sez. VI-lav., ordinanza n. 4571 del 22 febbraio 2013
«Rientrano nella competenza del giudice del lavoro anche le controversie relative a forme di previdenza previste dall'autonomia collettiva, ancorché esse coinvolgano società assicuratrici estranee al sistema pubblicistico della previdenza e...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 28954 del 27 dicembre 2011
«Il sistema dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali è ispirato all'esigenza di adeguare, per quanto possibile, la prestazione all'effettiva misura della riduzione dell'attitudine al lavoro. Ne consegue che in...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 5503 del 8 marzo 2011
«La mancata fruizione di pensioni dirette di invalidità a carico dell'assicurazione generale obbligatoria costituisce - come previsto dall'art. 9 d.l. 22 dicembre 1981, n. 791, convertito in legge 26 febbraio 1982, n. 54 - requisito costitutivo del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4465 del 13 maggio 1996
«Rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, a norma dell'art. 3, secondo comma, del D.L. 30 maggio 1988, n. 173, convertito in legge 26 luglio 1988, n. 291, la controversia concernente la revoca dell'indennità di accompagnamento, di cui...»