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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9875 del 10 ottobre 1997
«La domanda giudiziale non è passibile di interpretazione in termini di dichiarazione di volontà diretta alla produzione di determinati effetti giuridici, risultando essa mera espressione di una richiesta di tutela ordinamentale in ordine alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10542 del 19 luglio 2002
«Il principio della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato non osta a che il giudice d'appello operi una ricostruzione dei fatti diversa da quella prospettata dalle parti, o renda una qualificazione giuridica autonoma rispetto a quella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8336 del 12 ottobre 1994
«Il termine di quindici giorni previsto dall'art. 19 della legge fallimentare (R.D. 16 marzo 1942 n. 267) per l'appello contro le sentenze che rigettano l'opposizione alla sentenza dichiarativa del fallimento o che revocano il fallimento deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1613 del 22 gennaio 2009
«La sospensione dei termini di decadenza prevista dall'art. 20 della legge n. 44 del 1999, concernente il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell'usura, trova applicazione anche con riguardo alle cause inerenti alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12625 del 24 maggio 2010
«La sospensione dei termini processuali durante il periodo feriale prevista dall'art. 1 della legge 7 ottobre 1969, n. 742 non si applica (ai sensi del successivo art. 3 della cit. legge, in relazione all'art. 92 dell'ordinamento giudiziario,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5329 del 1 giugno 1994
«In tema di opposizione alla dichiarazione di fallimento, la sospensione dei termini processuali nel periodo feriale non trova applicazione, ai sensi dell'art. 3 della L. 7 ottobre 1969, n. 742, che richiama l'art. 92 dell'ord. giud. 30 gennaio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6068 del 30 maggio 1995
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 19 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 nella parte in cui prevede (comma tre) il termine di 15 giorni per l'appello avverso la sentenza che pronuncia sull'opposizione alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25244 del 8 novembre 2013
«Il divieto di "reformatio in peius" costituisce conseguenza delle norme, dettate dagli artt. 329 e 342 cod. proc. civ. in tema di effetto devolutivo dell'impugnazione di merito ed in tema di acquiescenza, che presiedono alla formazione del "thema...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21463 del 30 novembre 2012
«In tema di compravendita, il potere della parte di disporre delle eccezioni di prescrizione e decadenza dell'azione di garanzia si limita agli elementi costitutivi delle eccezioni stesse, ossia al decorso del tempo e alla volontà di profittare del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7783 del 8 giugno 2001
«Fermo il rispetto delle allegazioni di fatto prospettate dalla parte, una volta che questa abbia dedotto il fatto asseritamente invalidante, spetta al giudice ricondurlo alla categoria della nullità ovvero dell'annullabilità, con la conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3701 del 18 aprile 1994
«La sospensione dei termini nel periodo feriale non opera con riguardo al termine per proporre ricorso per cassazione contro la sentenza resa in grado di appello nel giudizio di opposizione al fallimento, poiché tale sospensione, prevista dall'art....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6361 del 19 marzo 2007
«Perché possa utilmente dedursi in sede di legittimità un vizio di omessa pronunzia, ai sensi dell'art. 112 c.p.c., è necessario, da un lato, che al giudice del merito siano state rivolte una domanda od un'eccezione autonomamente apprezzabili,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25218 del 29 novembre 2011
«Ai fini della specificità dei motivi d'appello richiesta dall'art. 342 c.p.c., l'esposizione delle ragioni di fatto e di diritto, invocate a sostegno del gravame, possono sostanziarsi anche nella prospettazione delle medesime ragioni addotte nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12591 del 16 ottobre 2001
«Le sentenze emanate nella regione Friuli-Venezia Giulia (nella specie, dal giudice di pace di Trieste) che non siano tradotte in lingua slovena (in violazione, pertanto, del disposto dell'art. 8 della legge n. 73/1977, di ratifica del trattato di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7620 del 5 giugno 2001
«Il principio, secondo cui, anche al di fuori dell'ambito di operatività dell'art. 138, secondo comma, c.p.c., il rifiuto del destinatario di un atto unilaterale recettizio di ricevere lo stesso non esclude che la comunicazione debba ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7393 del 25 marzo 2013
«Lo smarrimento del fascicolo d'ufficio e di quello di parte, relativi al giudizio di primo grado, non può considerarsi causa impeditiva della proposizione dell'impugnazione entro il termine di cui all'art. 327 cod. proc. civ., tale da giustificare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6304 del 13 marzo 2013
«Qualora il giudice dell'impugnazione ravvisi, anche d'ufficio, la grave difficoltà per l'esercizio del diritto di difesa, determinata dal non avere il cancelliere reso conoscibile la data di deposito della sentenza prima della pubblicazione della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9792 del 14 giugno 2012
«L'istituto della rimessione in termini, di cui all'art. 184 bis c.p.c. (nella formulazione anteriore all'abrogazione disposta dall'art. 46 della legge 18 giugno 2009, n. 69, operante nella specie "ratione temporis"), dovendo essere letto alla luce...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4841 del 26 marzo 2012
«La rimessione in termini prevista dall'art. 153, comma 2, c.p.c. (ovvero, in precedenza, dall'art. 184 bis dello stesso codice) deve essere domandata dalla parte interessata senza ritardo e non appena essa abbia acquisito la consapevolezza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27086 del 15 dicembre 2011
«L'intervento regolatore delle Sezioni Unite, derivante da un preesistente contrasto di orientamenti di legittimità in ordine alle norme regolatrici del processo, induce ad escludere che possa essere ravvisato un errore scusabile, ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23561 del 11 novembre 2011
«La rimessione in termini, tanto nella versione prevista dall'art. 184 bis c.p.c., quanto in quella di più ampia portata prefigurata nel novellato art. 153, secondo comma, c.p.c., presuppone la tempestività dell'iniziativa della parte che assuma di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19836 del 28 settembre 2011
«La rimessione in termini, tanto nella versione prevista dall'art. 184 bis c.p.c. che in quella di più ampia portata contenuta nell'art. 153, secondo comma, c.p.c., come novellato dalla legge 18 giugno 2009 n. 69, richiede la dimostrazione che la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8127 del 11 aprile 2011
«Il principio secondo cui, alla luce della norma costituzionale del giusto processo, la parte che abbia proposto ricorso per cassazione facendo affidamento su una consolidata giurisprudenza di legittimità, successivamente travolta da un mutamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7003 del 25 marzo 2011
«La rimessione in termini, tanto nella versione prevista dall'art. 184 bis cod.proc. civ. che in quella di più ampia portata contenuta nell'art. 153, secondo comma, cod. proc. civ., richiede la dimostrazione che la decadenza sia stata determinata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5260 del 4 marzo 2011
«La rimessione in termini, disciplinata dall'art. 184 bis c.p.c., "ratione temporis" applicabile, non può essere riferita ad un evento esterno al processo, impeditivo della costituzione della parte, quale la circostanza dell'infedeltà del legale...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 2799 del 5 febbraio 2011
«Il principio secondo cui, alla luce della norma costituzionale del giusto processo, la parte che abbia proposto ricorso per cassazione facendo affidamento su una consolidata giurisprudenza di legittimità, successivamente travolta da un mutamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17704 del 29 luglio 2010
«L'istituto della rimessione in termini di cui all'art. 184 bis c.p.c. (nella formulazione anteriore all'abrogazione disposta dall'art. 46 della legge 18 giugno 2009, n. 69) applicabile "ratione temporis", deve essere letto alla luce dei principi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14627 del 17 giugno 2010
«Alla luce del principio costituzionale del giusto processo, la parte che abbia proposto ricorso per cassazione facendo affidamento su una consolidata giurisprudenza di legittimità in ordine alle norme regolatrici del processo, successivamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1014 del 23 gennaio 2003
«L'art. 184 bis c.p.c. (introdotto dall'art. 19 della legge 26 novembre 1990, n. 353 e modificato quanto al primo comma dall'art. 6 del decreto legge 18 ottobre 1995, n. 432, convertito nella legge 29 dicembre 1995, n. 534) consente, nella sua...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11279 del 28 agosto 2000
«La rimessione in termini è un istituto certamente non incompatibile con il rito del lavoro che, prima della novella introdotta dalla legge n. 353 del 1990 (in vigore dal 30 aprile 1995), trovava il suo fondamento nell'art. 421 c.p.c., e, a seguito...»