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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15938 del 29 novembre 1990
«Nei casi in cui la motivazione della sentenza sia stata letta insieme col dispositivo, in pubblica udienza, non si verifica più quell'assoluta prevalenza del contenuto del dispositivo su quella della motivazione, che caratterizzava il sistema...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6980 del 14 luglio 1997
«In tema di valutazione del vizio di mancanza o illogicità della motivazione, deve ritenersi legittimo — allorquando le decisioni delle due sedi di merito conformemente concludono al riguardo — anche un rinvio agli argomenti esposti dalla pronuncia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8613 del 6 maggio 2004
«Nel regime risultante dal D.L. n. 857 del 1976 (convertito in legge n. 34 del 1977, ed applicabile alla fattispecie ratione temporis), le persone trasportate a bordo di veicoli adibiti al trasporto di cose avevano immediato diritto ai benefici...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6992 del 16 giugno 1992
«È perfettamente legittima la valutazione frazionata delle dichiarazioni accusatorie provenienti da taluno dei soggetti indicati ai commi terzo e quarto dell'art. 192 c.p.p., con attribuzione, quindi, di piena attendibilità e valenza probatoria a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10116 del 8 novembre 1993
«Qualora l'affermazione di responsabilità sia stata fondata su ipotesi alternative e il relativo giudizio poggi su ragioni distinte, gli eventuali vizi della sentenza in ordine ad una delle ragioni non possono determinare l'annullamento della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5087 del 21 aprile 1999
«Non comporta nullità della sentenza la mancata manifestazione in dispositivo della decisione su di una questione preliminare o incidentale. Invero, in base a quanto stabilisce l'art. 546 comma terzo c.p.p., la sentenza è nulla per omessa pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11632 del 23 marzo 2011
«È legittimo il ricorso alla procedura di correzione dell'errore materiale per rimediare all'omessa quantificazione nel dispositivo della sentenza delle spese processuali, sostenute dall'imputato, a cui il querelante è stato condannato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1112 del 1 aprile 1994
«L'avviso di deposito, con l'estratto della sentenza contumaciale, è dovuto, ai sensi dell'art. 548 c.p.p., soltanto all'imputato contumaciale e non anche al difensore. (Nella fattispecie il ricorrente sosteneva che i termini per l'impugnazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2833 del 25 giugno 1992
«Ai fini del rispetto del termine di quarantotto ore prescritto dal comma quarto dell'art. 566 c.p.p. per la presentazione da parte P.M. dell'arrestato all'udienza per la convalida ed il contestuale giudizio direttissimo, è sufficiente la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6402 del 2 luglio 1997
«Al parziale accoglimento dell'impugnazione dell'imputato deve conseguire l'esclusione della sua condanna alle spese del procedimento di impugnazione. (Fattispecie nella quale la Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di merito che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11353 del 25 novembre 1992
«Ferma la nozione di interesse all'impugnazione, ai sensi dell'art. 568, quarto comma, c.p.p., è da escludere una sua personalizzazione nei confronti del pubblico ministero - ufficio tipicamente impersonale - nel senso di un interesse proprio della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5098 del 9 febbraio 2006
«È qualificabile come appello e non come ricorso per cassazione l'impugnazione proposta dall'imputato avverso la sentenza del giudice di pace, con la quale sia inflitta condanna alla sola pena pecuniaria e siano disposte anche statuizioni civili,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40727 del 14 dicembre 2006
«La sopravvenuta abrogazione, ad opera dell'art. 9 L. n. 46 del 2006, dell'art. 577 c.p.p., relativo al potere della persona offesa costituita parte civile di impugnare, anche agli effetti penali, le sentenze per i reati di ingiuria e diffamazione,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29935 del 12 settembre 2006
«La norma dell'art. 9 L. n. 46 del 2006 che dispone l'abrogazione dell'art. 577 c.p.p. (potere di impugnazione della persona offesa, anche agli effetti penali, per i reati di ingiuria e diffamazione), è accompagnata dalla disciplina transitoria...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24421 del 14 luglio 2006
«L'abrogazione ad opera dell'art. 9 L. n. 46 del 2006 dell'art. 577 c.p.p., relativo al potere della persona offesa costituita parte civile di impugnare, anche agli effetti penali, le sentenze per i reati di ingiuria e diffamazione, non causa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11162 del 30 marzo 2006
«La sopravvenuta abrogazione, ad opera dell'art. 9 L. n. 46 del 2006, dell'art. 577 c.p.p., relativo al potere della persona offesa costituita parte civile di impugnare, anche agli effetti penali, le sentenze per i reati di ingiuria e diffamazione,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1701 del 24 aprile 1995
«L'effetto estensivo dell'impugnazione ex art. 587 c.p.p., lungi dall'impedire il passaggio in giudicato della sentenza nei confronti dell'imputato non impugnante, si pone proprio come rimedio straordinario contro il giudicato e l'esecuzione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 356 del 14 gennaio 2000
«In caso di abolitio criminis, poiché tale evento fa venire meno, ancor più che la validità e la efficacia della norma penale incriminatrice, la sua stessa esistenza nell'ordinamento, ogni giudice che sia formalmente investito della cognizione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4380 del 26 settembre 1995
«Il danno grave ed irreparabile che può derivare dalla esecuzione della condanna civile, in considerazione del quale la Cassazione può sospendere tale esecuzione deve essere inteso nel senso di pregiudizio eccessivo che il debitore subisce, ossia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 6 febbraio 2007
«Il delitto di disastro colposo innominato (art. 434 c.p.) è un delitto di danno essendo compreso tra i delitti colposi di danno previsti dall'art. 449 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32970 del 29 luglio 2004
«In caso di ricorso per manifesta illogicità della motivazione, il giudice di legittimità può esaminare la sentenza di primo grado al fine di valutare se il giudice di appello abbia tenuto nel debito conto, sia pure per disattenderle, le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16965 del 10 aprile 2003
«In tema di concordato in appello, allorché le parti abbiano, ex art. 599, comma 4, c.p.p., patteggiato sulla determinazione dell'entità della pena, previa rinuncia a tutti gli altri motivi di appello, il giudice dell'appello non ha alcun obbligo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19547 del 27 aprile 2004
«Deve ritenersi ammissibile il conflitto tra giudice civile e giudice penale in ordine alla competenza a decidere su questioni attinenti al pagamento delle spese di giustizia in conseguenza di condanna penale; conflitto da risolversi, anche dopo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 24862 del 9 giugno 2003
«Nell'ipotesi in cui la Corte di cassazione annulli parzialmente con rinvio non può essere pronunciata dal giudice di rinvio alcuna condanna al pagamento delle spese processuali sostenute né nel giudizio di legittimità né nel giudizio di rinvio in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4633 del 23 luglio 1996
«Nell'ipotesi di rigetto o di dichiarazione di inammissibilità della richiesta di rimessione presentata dall'imputato, consegue obbligatoriamente la sua condanna al pagamento delle spese del procedimento, oltre a quella facoltativa, prevista...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47699 del 12 dicembre 2003
«Non è ricorribile per cassazione il provvedimento pronunciato inaudita altera parte, ex art. 667, comma quarto, c.p.p., dal giudice dell'esecuzione in materia di restituzione delle cose sottoposte a sequestro o alla misura della confisca,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 266 del 22 febbraio 1994
«Il ricorso in appello avverso i provvedimenti in materia di misure di prevenzione deve, a pena di inammissibilità, presentarsi non alla cancelleria della corte d'appello (art. 640, terzo comma, c.p.p. abrogato) ma alla cancelleria del giudice che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2934 del 7 agosto 1992
«In tema di misure di prevenzione, il richiamo contenuto nell'art. 4, undicesimo comma, L. 27 dicembre 1956, n. 1423 alle norme stabilite per la proposizione e la decisione dei ricorsi relativi all'applicazione delle misure di sicurezza va...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4591 del 2 dicembre 1992
«La legge non prevede che al condannato, nei cui confronti sia disposto il differimento dell'esecuzione della pena ai sensi dell'art. 147, comma primo, n. 2 c.p., il Tribunale di sorveglianza possa imporre obblighi accessori di alcun genere....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 824 del 8 luglio 1993
«La sentenza, che applica la pena su richiesta delle parti, è equiparata ad una pronunzia di condanna. Ne deriva che le spese di mantenimento durante la custodia cautelare — che non rientrano tra le spese processuali di cui all'art. 445 c.p.p. —...»