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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6291 del 18 aprile 2003
«In caso di illecito lesivo dell'integrità psico-fisica della persona, la riduzione della capacità lavorativa generica, quale potenziale attitudine all'attività lavorativa da parte di un soggetto che non svolge attività produttive di reddito, né è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3106 del 11 luglio 1977
«Allorquando si tratti di determinare, nei riguardi dei figli di persona deceduta per fatto illecito altrui, il danno da lucro cessante agli stessi derivato dall'essere venuto meno il concreto e sicuro beneficio economico ad essi apportato dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1392 del 7 febbraio 1995
«In tema di risarcimento del danno da fatto illecito, trattandosi di debito di valore che si trasforma in debito di valuta solo per effetto del passaggio in giudicato della sentenza che provvede alla liquidazione, il giudice d'appello deve adeguare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24320 del 30 settembre 2008
«Il concorso del fatto colposo del danneggiato, che ai sensi dell'art. 1227 cod. civ esclude o limita il diritto al risarcimento, non può essere invocato allorché la vittima del fatto illecito abbia omesso di rimuovere tempestivamente una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5677 del 15 marzo 2006
«Premesso che il fatto colposo del danneggiato, idoneo a diminuire l'entità del risarcimento secondo l'art. 1227 primo comma c.c., comprende qualsiasi condotta negligente od imprudente che costituisca causa concorrente dell'evento, e, quindi, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1975 del 16 maggio 1977
«Qualora un fatto illecito produca, in successione di tempo, due danni diversi, il risarcimento del primo ha lo scopo di ristorare per equivalente il danneggiato dal pregiudizio subito, ma non lo obbliga ad impiegare la relativa somma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14548 del 22 giugno 2009
«Quando la vittima di un fatto illecito abbia concorso, con la propria condotta, alla produzione del danno, l'obbligo del responsabile di risarcire quest'ultimo si riduce proporzionalmente, ai sensi dell'art. 1227, comma primo, c.c., anche nel caso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4332 del 5 maggio 1994
«Quando un soggetto incapace di intendere e di volere, per minore età o per altra causa, subisca un evento di danno, in conseguenza del fatto illecito altrui in concorso causale con il proprio fatto colposo, l'indagine deve essere limitata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4080 del 28 dicembre 1968
«Poiché, nei confronti del danneggiato, tutti coloro che concorsero alla produzione dell'evento dannoso sono tenuti solidalmente al risarcimento, la questione del concorso di colpa del genitore del minore, danneggiato per fatto illecito, non ha...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9209 del 30 agosto 1995
«In tema di responsabilità per fatto illecito doloso, la norma dell'art. 1227 c.c. (richiamata dall'art. 2056, primo comma, stesso codice) — concernente la diminuzione della misura del risarcimento in caso di concorso del fatto colposo del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2422 del 9 febbraio 2004
«La valutazione del comportamento del creditore è compito riservato al giudice del merito, ed è insindacabile in sede di legittimità, se sorretta da idonea motivazione. (Nella specie, in applicazione del principio di cui alla massima, estensibile —...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6547 del 27 giugno 1990
«Il dovere — imposto al creditore o al danneggiato dall'art. 1227, secondo comma, c.c. — di evitare, usando la normale diligenza, i danni che possono essere arrecati alla propria sfera giuridica dall'altrui comportamento illecito, sussiste anche se...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2135 del 24 giugno 1972
«...debitore nei confronti del terzo che abbia reso impossibile la prestazione avente ad oggetto una cosa determinata, non vale a dimostrare che l'ordinamento positivo neghi la tutela aquiliana al creditore pregiudicato dal fatto illecito del terzo.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18939 del 10 settembre 2007
«...inosservanza dei doveri inerenti alla carica - aveva riconosciuto, nella determinazione del danno, il concorso della responsabilità degli amministratori per fatto illecito con quella contrattuale di terzi in relazione ad un contratto di appalto).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6128 del 1 giugno 1995
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile per i danni derivati dalla circolazione dei veicoli a motore, il debito da fatto illecito che fa capo al danneggiante e quello di pagamento dell'indennizzo al danneggiato, posto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18090 del 12 settembre 2005
«Nel giudizio relativo ad azione risarcitoria intrapresa nei confronti di più soggetti ritenuti danneggianti e riconducibile a fatto illecito derivante da sinistro stradale al quale si applica la disciplina sull'assicurazione obbligatoria della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16018 del 7 luglio 2010
«Il risarcimento del danno non patrimoniale subito dai parenti della vittima di un fatto illecito non richiede una prova specifica della sussistenza di tale danno, ove la sofferenza patita dai parenti possa essere accertata, in via presuntiva,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8234 del 7 aprile 2010
«Il principio secondo cui gli atti interruttivi della prescrizione hanno effetto, a norma dell'art. 1310, primo comma, c.c., nei confronti di tutti i condebitori solidali (tranne nel caso di quelli risultanti "ex post" immuni da colpa), non attiene...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17372 del 17 novembre 2003
«Ne consegue che, poiché la domanda giudiziale di risarcimento proposta nei confronti di un compartecipe del fatto illecito ha effetto interruttivo del decorso del termine di prescrizione anche nei confronti degli altri, di tale effetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9424 del 12 luglio 2001
«In tema di espropriazione per pubblica utilità, qualora una cooperativa edilizia, cui il Comune espropriante abbia delegato il compimento della procedura espropriativa, oltre a conferire l'incarico della realizzazione del programma di alloggi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9157 del 30 agosto 1995
«In tema di responsabilità contrattuale, ex art. 1337 c.c., l'ammontare del danno va determinato tenendo conto della peculiarità dell'illecito e delle caratteristiche della responsabilità stessa, la quale, nel caso di ingiustificato recesso dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1523 del 26 gennaio 2010
«...il medesimo risultato vietato dalla legge, con la conseguenza che, nonostante il mezzo impiegato sia lecito, è illecito il risultato che attraverso l'abuso del mezzo e la distorsione della sua funzione ordinaria si vuole in concreto realizzare.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20197 del 19 ottobre 2005
«La norma dettata dall'art. 1345 c.c. che, derogando al principio secondo il quale i motivi dell'atto di autonomia privata sono di regola irrilevanti, eccezionalmente qualifica illecito il contratto determinato da un motivo illecito comune alle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17859 del 24 novembre 2003
«...stessa parte — non subordina l'efficacia del contratto a una scelta meramente arbitraria della parte medesima. Ne consegue che l'avveramento della condizione di fatto non costituisce atto illecito e non è perciò fonte di obbligazione risarcitoria.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2798 del 4 aprile 1990
«L'art. 1440 c.c., in tema di dolo incidente, cioè di raggiri di un contraente che abbiano determinato per l'altro condizioni più onerose, nonché di responsabilità risarcitoria del primo verso il secondo, trova applicazione, al pari delle generali...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16937 del 25 luglio 2006
«Il principio della cumulabilità, nel nostro ordinamento, dei due tipi di responsabilità (contrattuale ed extracontrattuale) da illecito civile è legittimamente invocabile quando uno stesso fatto autonomamente generatore di danno integri gli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4581 del 9 dicembre 1976
«...in contrahendo ed ha natura extracontrattuale, essendo fondata su di un comportamento contrario ai doveri di correttezza e buona fede, che si traduce in fatto illecito, produttivo di danno, nel momento della stipulazione del negozio inefficace.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1404 del 1 febbraio 2001
«...diritti dei terzi, diviene invece rilevante come tema di prova, e non può ritenersi implicito nel fatto stesso della simulazione, ove il terzo intenda far valere il contratto simulato come fatto illecito, fonte di responsabilità dei contraenti.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2085 del 26 febbraio 1991
«Il contratto simulato non costituisce in sé un atto illecito e pertanto non è fonte di responsabilità dei contraenti nei confronti dei terzi, i quale se possono opporre la simulazione alle parti, ai sensi dell'art. 1415 c.c., quando questa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11903 del 13 maggio 2008
«In tema di danni prodotti dalla cosa locata, il principio secondo cui sul proprietario locatore che ha l'obbligo, imposto dall'art. 1575 c.c., di consegnare al conduttore la cosa locata in buono stato di manutenzione e di conservarla in condizioni...»