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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 39645 del 22 novembre 2002
«La sentenza della Corte costituzionale n. 120 del 16 aprile 2002, con la quale è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art. 458, comma 1, c.p.p., nella parte in cui non prevedeva che il termine per la richiesta di giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8547 del 5 luglio 1999
«Nessun mutamento è intervenuto con riferimento all'art. 460 c.p.p., che stabilisce i requisiti del decreto di condanna, ed all'art. 565, che disciplina il decreto che dispone il giudizio a seguito dell'opposizione a decreto penale: in tale caso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4220 del 8 settembre 1997
«Ne deriva che fra i requisiti di ammissibilità dell'opposizione il codice di rito vigente - a differenza di quanto disponeva il codice previgente con l'art. 509 - non comprende più l'indicazione dei motivi). (La S.C. ha osservato che il codice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1439 del 14 giugno 1994
«...- il giudice non può dichiarare inammissibile l'opposizione e ordinare l'esecuzione del decreto opposto, ma deve emettere il decreto che dispone il giudizio, perché nella stessa proposizione dell'opposizione è connaturata tale richiesta.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9788 del 13 settembre 1994
«Poiché la circostanza aggravante della premeditazione è suscettibile di un unico, definito significato e non richiede, ai fini di una compiuta risposta difensiva, alcuna previa e dettagliata esplicazione, la sua contestazione nel decreto che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11277 del 11 marzo 2013
«Qualora il decreto che dispone il giudizio destinato all'imputato venga per errore notificato presso lo studio del difensore di fiducia invece che al domicilio validamente, eletto sussiste una nullità non assoluta, ma a regime intermedio, come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4688 del 26 gennaio 1993
«Atteso il principio di tassatività che vige in materia di impugnazioni, non è esperibile alcuna impugnazione avverso il provvedimento con il quale il giudice dell'udienza preliminare abbia respinto una eccezione di nullità, trattandosi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2366 del 18 marzo 1992
«Stante il principio di tassatività delle impugnazioni e non essendo previsto nessun gravame contro gli atti relativi all'udienza preliminare, ad eccezione della sentenza di non luogo a procedere, anche le nullità assolute verificatesi in detta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3253 del 29 marzo 1996
«La nozione di «fatto diverso» differenziata da quella di «fatto nuovo» comprende non solo un fatto che integri una diversa imputazione restando storicamente invariato, ma anche quello che abbia connotati materiali difformi da quelli descritti nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1431 del 15 gennaio 2002
«La contestazione in dibattimento di un reato connesso a norma dell'art. 12, comma 1, lett. b), c.p.p., o di una circostanza aggravante di cui non vi sia menzione nel decreto che dispone il giudizio, è ammessa solo quando si fondi su elementi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3606 del 15 novembre 1995
«Contro il provvedimento di trasmissione ex art. 521 c.p.p. degli atti al pubblico ministero da parte del giudice del dibattimento per ritenuto fatto diverso da come descritto nel decreto che dispone il giudizio ovvero nella contestazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 32998 del 2 ottobre 2002
«Il disposto dell'art. 521, comma 2, c.p.p., secondo il quale il giudice dispone la restituzione degli atti al pubblico ministero ove accerti che il fatto è diverso da come descritto nel decreto che dispone il giudizio, può trovare applicazione —...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3043 del 11 giugno 1999
«Ciò significa che la restituzione al pubblico ministero degli atti concernenti l'intero oggetto del giudizio può essere possibile, previa declaratoria di incompetenza per materia, solo ove venga effettuata nel dibattimento la contestazione di un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3716 del 27 gennaio 2009
«Non è abnorme, e quindi non è ricorribile per cassazione, il provvedimento con cui il giudice del dibattimento, rilevata la mancata notificazione all'imputato dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, dichiara la nullità del decreto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11916 del 23 marzo 2002
«Il provvedimento con il quale il giudice monocratico dichiari la nullità del decreto di citazione a giudizio per l'erroneità delle indicazioni relative alla facoltà dell'imputato di ricorrere ai procedimenti speciali, disponendo la restituzione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 30347 del 26 luglio 2007
«In tema di esecuzione delle operazioni di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, alla carenza o insufficienza della motivazione del decreto del pubblico ministero che dispone l'utilizzazione di impianti diversi da quelli in dotazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 210 del 9 febbraio 1965
«Per effetto dell'art. 741 c.p.c., il quale dispone che, nei procedimenti in camera di consiglio, i decreti acquistano efficacia solo quando siano decorsi i termini senza che sia stato proposto reclamo né dalle parti (art. 739 c.p.c.) né dal P.M....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6701 del 22 febbraio 2006
«In tema di diffamazione, la competenza a decidere sulla richiesta di risarcimento del danno non patrimoniale per le offese contenute negli scritti presentati nei procedimenti dinanzi alla autorità giudiziaria, scriminabili ai sensi dell'art. 598...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 7191 del 26 marzo 2014
«È inammissibile il regolamento di competenza promosso contro l'ordinanza con cui il giudice istruttore, concedendo la provvisoria esecuzione al decreto ingiuntivo opposto, si sia limitato a delibare la questione di competenza sollevata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2210 del 20 gennaio 2014
«In tema di misure cautelari reali non può più farsi questione circa la sussistenza del “fumus commissi delicti” quando sia intervenuto, con riguardo al reato in relazione al quale il provvedimento è stato adottato, il decreto che dispone il giudizio.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2325 del 20 gennaio 2014
«Non è abnorme il provvedimento del Gup che, disattendendo le richieste delle parti di declaratoria immediata di estinzione di uno o più reati per sopravvenuta prescrizione, disponga comunque il rinvio a giudizio. (In motivazione, la S.C. ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 349 del 29 marzo 1994
«La richiesta di proroga della custodia cautelare può essere avanzata dal pubblico ministero anche dopo la richiesta di rinvio a giudizio oppure anche successivamente all'emissione, da parte del giudice, del decreto che dispone il giudizio,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13061 del 14 luglio 2004
«Nel caso in cui sia stato necessario provvedere alla sostituzione del giudice di pace dinanzi al quale si era svolta l'udienza di discussione della causa perché cessato dall'incarico, il decreto del capo dell'ufficio che dispone ex art. 174 c.p.c....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45127 del 7 novembre 2013
«Il rinvio del dibattimento a udienza fissa prima del compimento degli atti introduttivi deve essere qualificato come rinvio vero e proprio, con il conseguente obbligo di notifica del decreto che dispone il giudizio, in quanto, ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1817 del 1 luglio 1999
«Analoga previsione non si rinviene né nell'art. 456 per il caso in cui il decreto che dispone il giudizio sia emesso a seguito di opposizione a decreto penale di condanna, né nel rinvio alle disposizioni di quest'ultima norma operato dall'art. 464...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9945 del 5 agosto 1999
«Pertanto, poiché il latitante o l'evaso possono trovarsi addirittura nella condizione di ignorare la esistenza di sentenza a loro carico o di decreto che dispone il giudizio, ovvero possono essere all'oscuro — anche per le difficoltà ed i pericoli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10649 del 7 marzo 2003
«Ne consegue l'inapplicabilità dell'art. 604 c.p.p. alle ipotesi di sentenza di non luogo a procedere, anche considerato che l'alternativa ad una simile statuizione è l'adozione del decreto che dispone il giudizio, mentre l'art. 604, comma 1,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15528 del 7 dicembre 2000
«L'art. 645 c.p.c., disponendo che l'opposizione a decreto ingiuntivo deve essere proposta dinanzi all'ufficio giudiziario al quale appartiene il giudice che ha emesso il decreto, ha stabilito riguardo all'opposizione una competenza funzionale e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10687 del 20 maggio 2005
«L'ordinanza con la quale il giudice dell'opposizione a decreto ingiuntivo, senza dichiararlo nullo, prendendo atto dell'adesione dell'opposto all'eccezione dell'opponente di incompetenza territoriale del giudice che lo ha emesso, dispone la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4799 del 17 maggio 1999
«Il decreto ingiuntivo non opposto contiene un accertamento analogo a quello della sentenza di condanna e non può essere rimesso in discussione in un altro giudizio tra le stesse parti, loro eredi o aventi causa, come dispone l'art. 2909 c.c....»