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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3380 del 12 febbraio 2008
«In tema di domanda di rivendica, proposta da una cassa di previdenza degli agenti verso la compagnia assicuratrice in liquidazione coatta amministrativa, per la restituzione delle somme dei conti individuali riferibili agli agenti e costituenti il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10493 del 7 maggio 2009
«L'albergatore risponde, ai sensi dell'art. 1785 bis c.c., del furto di un oggetto di valore sottratto dalla camera del cliente, qualora il furto si verifichi nelle ore di indisponibilità del servizio di custodia gestito dall'albergatore stesso, e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 28812 del 5 dicembre 2008
«In tema di responsabilità per le cose portate in albergo, il cliente non ha l'obbligo di affidare gli oggetti di valore di sua proprietà in custodia all'albergatore, mancando una specifica previsione normativa in tale senso; tuttavia, se non si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6182 del 21 ottobre 1986
«Con riguardo al deterioramento, distruzione o sottrazione delle cose portate in albergo (nella specie, stabilimento balneare), la legge n. 316 del 1978, modificando l'art. 1784 c.c., nello stabilire che la responsabilità dell'albergatore non può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4128 del 13 luglio 1982
«L'affidamento di cose in custodia all'albergatore, come nel caso di parcheggio di autoveicolo in rimessa o spazio aperto all'uopo predisposto, implica la costituzione di un rapporto di deposito, autonomo, pure se collegato, rispetto al rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 690 del 29 gennaio 1981
«Gli obblighi inerenti alla custodia e la conseguente responsabilità ex recepto a carico dell'albergatore scaturiscono dalla conclusione del contratto d'albergo, alla quale le parti possono addivenire anche per lacia concludentia, quali,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18651 del 5 dicembre 2003
«Il mutamento della persona fisica investita della rappresentanza processuale di una persona giuridica non incide sulla regolarità del procedimento iniziato in forza di procura rilasciata dal precedente rappresentante, in quanto non fa venir meno,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1537 del 19 febbraio 1997
«Il giudice di merito, onde affermare la responsabilità illimitata dell'albergatore ai sensi dell'art. 1784 c.c. - o dei soggetti ad esso equiparati dall'art. 1786 c.c. - deve accertare se il cliente, indipendentemente da una specifica...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2475 del 8 marzo 1991
«In tema di responsabilità degli albergatori per le cose portate in albergo dai clienti sia l'art. 1784 c.c., nel testo modificato dalla L. del 15 febbraio 1977, n. 35 sia il vigente art. 1783 nel testo modificato con L. 15 giugno 1978, n. 316, che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12120 del 21 dicembre 1990
«In tema di responsabilità dell'albergatore ex recepto per mancata restituzione di cose consegnategli dal cliente il rinvio fatto dall'art. 1768 c.c., al principio della diligenza del buon padre di famiglia comporta la ricezione dei canoni generali...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 213 del 14 gennaio 1988
«La consegna della cosa al gestore d'un albergo o di esercizi ad esso equiparati - ovvero ai suoi dipendenti - è qualificabile come consegna in custodia, al fine della responsabilità illimitata verso il cliente per sottrazione o deterioramento,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 882 del 8 febbraio 1990
«Poiché i campeggi turistici organizzati vanno inclusi tra gli stabilimenti e locali assimilabili agli alberghi, al deposito di cose all'interno di essi e quindi anche al deposito di veicoli e roulotte — prima delle modifiche introdotte...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8268 del 9 novembre 1987
«Ancorché l'art. 1786 c.c., ha previsto l'estensione ad altre categorie di imprenditori della disciplina della responsabilità ex recepto dell'albergatore, l'obbligo di sorveglianza per la tutela delle cose portate in albergo dal cliente e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1740 del 12 aprile 1978
«La disposizione contenuta nell'art. 1786 c.c., la quale estende la disciplina del deposito in albergo anche agli imprenditori di case di cura, stabilimenti di pubblici spettacoli, stabilimenti balneari, pensione, trattorie, carrozze letto e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8485 del 18 ottobre 1994
«In tema di operazioni in conto corrente, ai sensi dell'art. 1829, parte seconda, c.c. — applicabile anche al contratto di apertura di credito bancario regolata in conto corrente, in virtù del rinvio operato dal successivo art. 1857 — chi riceve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11626 del 26 maggio 2011
«Ai sensi dell'art. 1832 c.c., la mancata contestazione dell'estratto conto e la connessa implicita approvazione delle operazioni in esso annotate riguardano gli accrediti e gli addebiti considerati nella loro realtà effettuale, nonché la verità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17679 del 29 luglio 2009
«In tema di interruzione del processo, una volta eseguito tempestivamente il deposito del ricorso in cancelleria con la richiesta di fissazione di una udienza, il rapporto processuale, quiescente, è ripristinato con integrale perfezionamento della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12372 del 24 maggio 2006
«Nel rapporto di conto corrente bancario il termine di decadenza di sei mesi per l'impugnazione dell'estratto conto trasmesso al cliente, fissato dall art. 1832, secondo comma c.c., opera anche per la banca, relativamente all'omessa registrazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9008 del 6 luglio 2000
«In tema di operazioni bancarie in conto corrente, le comunicazioni al cliente sulla situazione finale del conto, inviate dalla banca allo scioglimento del rapporto ovvero alle scadenze periodiche contrattualmente previste, sono qualificabili come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 178 del 13 gennaio 1988
«Con riferimento al contratto di conto-corrente bancario la presunzione legale contenuta nel primo comma dell'art. 1832 c.c. della approvazione del conto in caso di mancata contestazione dello stesso da parte del correntista presuppone che la banca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16971 del 21 luglio 2009
«In tema di azione revocatoria fallimentare, gli estratti conto comunicati dalla banca al cliente e non impugnati, se utilizzati in giudizio dal curatore del fallimento, hanno efficacia di prova tra le parti, non già quali scritture contabili...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2751 del 25 febbraio 2002
«In tema di prova del credito fornita da un istituto bancario nel giudizio monitorio e nel successivo giudizio contenzioso di opposizione, va distinto l'estratto di saldaconto — dichiarazione unilaterale di un funzionario della banca creditrice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14849 del 16 novembre 2000
«Il principio secondo il quale spetta al cliente di avanzare contestazioni avverso la contabilità tenuta dall'istituto di credito e comunicata in estratto comporta che tale contabilità può costituire prova del saldo attivo a favore della banca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17945 del 25 novembre 2003
«L'obbligo di corrispondere interessi sulle somme depositate in banca, a norma degli artt. 1834 e 1835 c.c., non è legato all'esigibilità del credito restitutorio, ma discende dalle regole del deposito irregolare e del mutuo, cui questo è a tal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 422 del 15 gennaio 2000
«In tema di libretti di deposito a risparmio la previsione, da parte del secondo comma dell'art. 1835 c.c., dell'efficacia di piena prova, nei rapporti fra banca e depositante, delle annotazioni firmate dall'impiegato addetto al servizio, sussiste...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6225 del 1 luglio 1994
«Con riguardo al contratto bancario inerente al servizio delle cassette di sicurezza, la clausola, che contempli la concessione dell'uso della cassetta per la custodia di cose di valore non eccedente un determinato ammontare, facendo carico al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18182 del 9 settembre 2004
«Nel contratto di apertura di credito bancario, la semplice annotazione in conto corrente della somma messa a disposizione del cliente non concretizza l'ipotesi della tradizione simbolica, idonea e sufficiente a realizzare l'estremo della consegna,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1225 del 4 febbraio 2000
«Mentre con il contratto di apertura di credito bancario, ai sensi degli artt. 1842 e 1852 c.c., la banca si obbliga a tenere una somma di danaro per un dato periodo di tempo o a tempo indeterminato a disposizione del cliente, il quale ha diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4473 del 20 maggio 1997
«Nel caso in cui, tra i diversi rapporti intrecciati dal cliente con la banca, vi sia anche un negozio di apertura di credito, in forza del quale la banca si è obbligata a tenere a disposizione del correntista una somma di cui egli può disporre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17090 del 24 giugno 2008
«Nel regime previgente all'entrata in vigore dell'art. 3 della legge 17 febbraio 1992 n. 154, il quale ha imposto l'obbligo della forma scritta ai contratti relativi alle operazioni ed ai servizi bancari, era consentita la conclusione per facta...»