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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29106 del 18 luglio 2001
«...ritenuto di non poter prendere in esame la richiesta di attenuanti generiche avanzata dall'appellante giacché in tal modo avrebbe indebitamente espresso, in assenza di impugnazione del pubblico ministero, un implicito giudizio di colpevolezza).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2125 del 22 giugno 1992
«In tema di applicazione di amnistia occorre avere riguardo alla qualificazione del fatto giudicato, considerato nel momento della contestazione e del giudizio, mentre non assume rilievo la quantità della pena in concreto inflitta. (Nella specie il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 39903 del 2 novembre 2005
«L'invito del Pubblico Ministero a presentarsi per rendere interrogatorio davanti all'ufficiale di polizia giudiziaria, a tal fine delegato, non è atto interruttivo della prescrizione, perché l'elenco degli atti interruttivi ha natura tassativa e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 33543 del 11 settembre 2001
«L'interrogatorio dell'indagato, effettuato dalla polizia giudiziaria per delega del pubblico ministero ai sensi dell'art. 370 c.p.p., non è atto idoneo ad interrompere il corso della prescrizione, non rientrando nel novero degli atti, produttivi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7531 del 27 giugno 2000
«Atteso il carattere tassativo dell'elencazione degli atti interruttivi della prescrizione, contenuto nell'art. 160 c.p., nel quale, a proposito dell'interrogatorio, si fa riferimento solo a quello reso davanti al pubblico ministero o al giudice, è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 144 del 24 febbraio 1999
«L'interrogatorio dell'indagato compiuto dalla polizia giudiziaria su delega del pubblico ministero, a norma dell'art. 370 c.p.p. (come modificato dalla L. n. 356 del 1992), è atto idoneo ad interrompere il corso della prescrizione del reato. (La...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3236 del 18 marzo 1994
«Nel primo si configura un vero e proprio diritto pubblico soggettivo in capo all'imputato, con conseguente limitazione del potere-dovere all'accertamento formale della figura di reato e al controllo dell'avvenuto pagamento della somma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6314 del 16 febbraio 2010
«...specificamente determinato e quindi esigibile, tanto più che l'ente pubblico aveva stipulato la convenzione prevista dal D.M. 26 marzo 2001 e che il condannato non aveva addotto alcuna causa di giustificazione a sostegno della sua inattività).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8758 del 8 luglio 1999
«In tal caso la contraffazione consiste nel dare al prodotto quella forma e quei colori particolari che possono indurre il pubblico ad identificarlo come proveniente da una certa impresa, anche contro le eventuali indicazioni dei marchi con i quali...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 46273 del 14 dicembre 2011
«In materia di falso, per poter qualificare come certificato amministrativo un atto proveniente da un pubblico ufficiale, devono concorrere due condizioni: a) che l'atto non attesti i risultati di un accertamento compiuto dal pubblico ufficiale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 791 del 29 aprile 1996
«Il provvedimento col quale il Ministero del Tesoro accoglie la domanda di un privato intesa ad ottenere la disponibilità di un immobile costituisce un atto amministrativo, in quanto emesso da un pubblico impiegato nell'esercizio di una pubblica...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3310 del 20 aprile 1983
«In tema di falso documentale, il criterio che caratterizza l'atto pubblico e lo distingue dal certificato amministrativo non è tanto da ricercare nel carattere costitutivo dell'atto, quanto nell'appartenenza o meno del fatto attestato alla sfera...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 701 del 25 gennaio 1982
«Mentre l'atto pubblico di cui all'art. 476 c.p. è destinato a provare un fatto giuridicamente rilevante compiuto dallo stesso autore del documento o da lui percepito o attestato, o che comunque costituisce o concorre a costituire un diritto o un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5105 del 28 aprile 2000
«In materia di falso, per poter qualificare come certificato amministrativo un atto proveniente da un pubblico ufficiale, devono concorrere due condizioni: a) che l'atto non attesti i risultati di un accertamento compiuto dal pubblico ufficiale...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 12280 del 6 settembre 1990
«...norma, in quanto trattasi di un certificato — e non di un atto pubblico costitutivo di diritti a favore del privato ed obblighi a carico della P.A. — la cui specifica finalità è solo quella di consentire l'esatta identificazione delle persone.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7701 del 31 maggio 1990
«...redatta da pubblico ufficiale che aveva obbligo di riferire preludeva all'inizio dell'azione penale e l'imputato ben conosceva il valore e la finalità delle sue dichiarazioni consistite in diverse circostanze non vere in favore dell'inquisito).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1366 del 6 febbraio 1987
«Risponde di falsità in copia di atto pubblico di fede privilegiata colui che, inducendo in errore il notaio, ottenga da questi la copia autentica di un inesistente certificato di invalidità civile.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3671 del 12 maggio 1986
«In caso di contraffazione di copia non autenticata di atto pubblico il cui originale sia realmente esistente, pur se difforme dalla copia stessa, non è ravvisabile alcuna delle ipotesi di reato previste dal legislatore in tema di falsità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5342 del 11 giugno 1984
«In tema di reato di falsità materiale in copie autentiche di atti pubblici, previsto dall'art. 478 c.p., la falsa attestazione di conformità apposta dal pubblico ufficiale costituisce elemento integrante della fattispecie in argomento, e non reato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10447 del 16 ottobre 1980
«Per la sussistenza del reato di cui all'art. 478 c.p. è sufficiente che l'autenticazione avvenga ad opera di pubblico ufficiale cui sia riconosciuto dall'ordinamento il potere di autenticazione, a nulla rilevando che egli abbia competenza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3023 del 3 marzo 1980
«La norma contenuta nell'art. 478, comma primo, c.p. punisce la formazione ed il rilascio in forma legale della pretesa copia di un atto inesistente, sicché l'autenticazione del pubblico ufficiale e cioè la falsa attestazione di conformità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12731 del 6 dicembre 2000
«L'alterazione della copia autentica di un atto non rientra nella previsione di cui all'art. 478 c.p. (falsità materiale commessa da un pubblico ufficiale in copie autentiche di atti pubblici o privati e in attestati del contenuto di atti), che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2769 del 2 marzo 1990
«Nell'ipotesi in cui vengono rilasciate copie autentiche di originali inesistenti, perché privi delle necessarie sottoscrizioni, il reato configuratosi è quello di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in copie autentiche di atti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6770 del 9 luglio 1981
«Commette il reato di falsità materiale in atti pubblici previsto e punito dall'art. 476 c.p. e non quello di falsità in attestati sul contenuto di atti di cui all'ultimo comma dell'art. 478 stesso codice, il pubblico ufficiale che, nell'esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16368 del 26 aprile 2011
«Integra il reato di falso ideologico in atto pubblico (art. 479 c.p.), la condotta di colui che, in qualità di medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, attesti falsamente la sussistenza di turbe comportamentali e psichiche tali da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19 del 4 gennaio 2010
«Integra il delitto di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico la falsa attestazione della durata e delle modalità dell'impiego di dipendenti di un ente pubblico, qualora, per il contenuto relativo anche a manifestazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35488 del 24 settembre 2007
«Il delitto di falsa attestazione del privato di cui all'art. 483 c.p. può concorrere — quando la falsa dichiarazione sia prevista di per sé come reato — con quello della falsità per induzione in errore del pubblico ufficiale nella redazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16010 del 28 aprile 2005
«In tema di falsità ideologica, l'incompetenza relativa del pubblico ufficiale — ravvisabile allorché l'atto sia compiuto da un pubblico ufficiale facente parte dell'organo cui la norma attribuisce il relativo potere, ma privo di specifiche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49417 del 30 dicembre 2003
«Ai fini della configurazione del reato di falso ideologico in atto pubblico, la nozione di atto pubblico comprende non solo gli atti destinati ad assolvere una funzione attestativa o probatoria esterna, con riflessi diretti ed immediati nei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14283 del 17 dicembre 1999
«In tema di falso ideologico in atto pubblico, l'art. 479 c.p. va interpretato nel senso che se il P.U., chiamato ad esprimere un giudizio, è libero anche nella scelta dei criteri di valutazione, la sua attività è assolutamente discrezionale e,...»