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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9727 del 29 ottobre 1997
«In tema di delitti contro la pubblica amministrazione, poiché il riconoscimento dell'attenuante di cui all'art. 323 bis c.p. (fatto di particolare tenuità) è subordinato alla verifica delle particolari modalità e circostanze dell'azione, ai mezzi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34880 del 14 settembre 2007
«Ai fini della consumazione del reato di cui all'art. 336 c.p., l'idoneità della minaccia posta in essere per costringere il pubblico ufficiale a compiere un atto contrario ai propri doveri deve essere valutata con un giudizio ex ante tenendo conto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11848 del 4 dicembre 1995
«Ne consegue che, laddove l'antigiuridicità si pone come elemento normativo della fattispecie criminosa — ciò che avviene allorché si prevede in modo espresso che il fatto sia commesso illegittimamente, arbitrariamente (senza autorizzazione), senza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 36536 del 11 ottobre 2011
«Hanno rilievo, nell'ambito della fattispecie di tentativo, non solo gli atti esecutivi veri e propri, ma anche quegli atti che, pur classificabili come preparatori, per le circostanze concrete facciano fondatamente ritenere che l'azione abbia la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8651 del 7 luglio 1999
«Ne consegue che la mera inosservanza di istruzioni interne o di ordini di servizio, potenzialmente rilevante sotto il profilo disciplinare, è priva di rilievo sotto il profilo penale quando non produttiva dell'evento di danno richiesto dalla norma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1264 del 27 ottobre 1970
«L'oggettività giuridica del delitto di millantato credito si identifica con la lesione del prestigio e del decoro della pubblica amministrazione, e il danno patrimoniale subìto dal privato non acquista rilievo rispetto alla norma incriminatrice;...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49579 del 31 dicembre 2003
«I reati di millantato credito e di truffa possono concorrere anche se la violazione consista in una unica azione, in quanto allo specifico raggiro considerato nella fattispecie di millantato credito, consistente nelle vanterie di ingerenze o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4819 del 11 maggio 1993
«Il mancato inserimento in tale registro di uno dei tre esemplari del rilievo della Corte dei conti ovvero la successiva eliminazione di esso integrano, pertanto, il reato di cui all'art. 351 c.p., indipendentemente dalla sussistenza degli altri...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26829 del 29 luglio 2006
«Ai fini dell'integrazione del reato di esercizio abusivo della professione, il compimento di atti strumentalmente connessi agli atti tipici della professione non assume rilievo in assenza dei caratteri della continuità e della professionalità....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8685 del 23 settembre 1993
«Esse, infatti, sono attività di mero rilevamento, annotazione, catalogazione, accorpamento e trascrizione di dati, aventi rilevanza contabile e fiscale, e costituisce pratica di scarso rilievo professionale, non implicando necessariamente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16000 del 7 aprile 2003
«Il reato di violazione di sigilli, di cui all'art. 349 c.p., è configurabile allorché si eseguono nella stessa area occupata dalla costruzione abusiva opere distinte, ma ad essa inequivocabilmente collegate, atteso che il sequestro dell'immobile,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 50334 del 13 dicembre 2013
«Il delitto di cui all'art. 356 cod. pen. presuppone un inadempimento fraudolento che si ponga come momento di una complessiva inesecuzione della prestazione, letta nella sua integralità e non parcellizzata tramite i singoli momenti attraverso i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12021 del 13 marzo 2014
«Non integra il reato di cui all'art. 361 cod. pen. la condotta del pubblico ufficiale che, dinanzi alla segnalazione di un fatto avente connotazioni di possibile rilievo penale, disponga i necessari approfondimenti all'interno del proprio ufficio,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9433 del 11 novembre 1983
«Pertanto, agli effetti penali, la falsità del giuramento prescinde dal contenuto privatistico del rapporto dedotto in giudizio, e al quale si riferisce, e non hanno alcun rilievo le conseguenze che il giuramento possa produrre o abbia prodotto nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5009 del 31 gennaio 2008
«Non è legittimato a proporre opposizione alla richiesta di archiviazione colui che ha presentato denuncia per il delitto di frode processuale, trattandosi di fattispecie incriminatrice lesiva dell'interesse della collettività al corretto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45583 del 25 ottobre 2007
«Non integrano il delitto di frode processuale gli atti di immutazione dei luoghi, delle cose o delle persone posti in essere nel medesimo contesto spazio-temporale dell'autore di una condotta criminosa (nella specie, omicidio), non potendosi ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10960 del 15 ottobre 1986
«Qualora un testimone revochi o modifichi nei dibattimenti la precedente deposizione accusatoria resa in istruttoria, e successivamente ritratti la deposizione dibattimentale falsamente prestata, a seguito di giudizio immediato per falsa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5284 del 11 febbraio 2011
«Ai fini della configurabilità del delitto di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria, rientrano nella previsione della norma incriminatrice la certificazione di dati clinici non veri o l'attestazione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14612 del 27 aprile 2006
«Risponde del reato di cui all'art. 386 c.p. anche colui che abbia agevolato l'evasione di una persona in stato di arresto presso la propria abitazione. (In applicazione di tale principio la Corte ha annullato con rinvio la sentenza con la quale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11381 del 10 novembre 1994
«Ne consegue che nessun rilievo ha la proprietà, da parte del soggetto attivo, della cosa sulla quale sia operata la violenza, ove la contestazione fra soggetto attivo e passivo del reato, abbia per oggetto proprio il diritto di quest'ultimo al...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2805 del 20 febbraio 1989
«Mentre nell'ipotesi dolosa la mera accensione del fuoco ha rilievo, se posta in essere allo scopo di provocare un incendio; viceversa, in quella colposa, rileva solo ed esclusivamente la fattispecie legale: l'essere, cioè, divampato l'incendio. In...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15667 del 4 aprile 2013
«Nei reati contro la P.A., il giudizio di prognosi sfavorevole sulla pericolosità sociale dell'incolpato non è di per sé impedito dalla circostanza che l'indagato abbia dismesso la carica o esaurito l'ufficio nell'esercizio del quale aveva...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6820 del 22 febbraio 2011
«Il controllore del traffico aereo è titolare, nei confronti del personale di bordo e dei passeggeri dell'aeromobile, di una posizione di garanzia al fine di impedire, in generale, il verificarsi di disastri aerei, in questi ultimi dovendosi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11395 del 14 dicembre 1993
«In materia di delitti di comune pericolo mediante frode, deve escludersi ogni rilievo della distinzione tra alimenti e sostanze destinate all'alimentazione. Infatti, mentre l'art. 440 c.p., sotto la rubrica «adulterazione o contraffazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3703 del 23 novembre 1992
«Vanno definite come medicinali, giusto il disposto dell'art. 1 D.L.vo n. 178 del 1991, le sostanze che siano pubblicizzate o reclamizzate come aventi proprietà curative o profilattiche delle malattie umane. (Nella specie la Cassazione ha ritenuto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5415 del 28 aprile 1999
«I medicinali veterinari, ai fini delle norme poste a presidio della salute pubblica e, in particolare, dell'art. 443 c.p., vengono in rilievo soltanto quando siano destinati a identificare, prevenire o curare patologie trasmissibili all'uomo o,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6930 del 11 giugno 1992
«In tema di commercio di sostanze alimentari nocive, l'accertamento della loro pericolosità, benché spesso abbia bisogno di indagini peritali, può tuttavia compiersi da parte del giudice ricorrendo a qualsiasi mezzo di prova e alle nozioni di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49039 del 22 dicembre 2004
«In tema di falso nummario (art. 455 c.p.), sussiste la legittimazione a costituirsi parte civile del soggetto presso il quale la moneta contraffatta sia stata spesa e che abbia subito un pregiudizio di natura patrimoniale, il quale è risarcibile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17637 del 10 maggio 2005
«Le distinte ed autonome circostanze attenuanti di natura soggettiva previste dall'art. 62 n. 6 c.p. (riparazione totale del danno e ravvedimento operoso) attribuiscono rilievo alla condotta dell'autore del reato successivamente alla consumazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 48841 del 5 dicembre 2013
«In tema di imputabilità, ai fini del riconoscimento del vizio totale o parziale di mente, possono rientrare nel concetto di "infermità" anche i disturbi della personalità o comunque tutte quelle anomalie psichiche non inquadrabili nel ristretto...»