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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4063 del 4 dicembre 1991
«La norma di cui all'art. 127 c.p.p. regola in via generale, e quindi, salvo le specifiche eccezioni, tutti i procedimenti in camera di consiglio non afferenti alla fase esecutiva. Se, pertanto, è detenuto colui che si trova nello stato di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4311 del 30 gennaio 2003
«In tema di indennizzo per la riparazione di ingiusta detenzione, ai fini della liquidazione del relativo indennizzo non possono porsi sullo stesso piano la custodia cautelare in carcere e la detenzione domiciliare per il carattere meno afflittivo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5028 del 1 ottobre 1998
«In materia di valutazione della prova, una volta verificata l'attendibilità intrinseca del chiamante in correità, il procedimento argomentativo e, dunque, la motivazione del provvedimento, non può pervenire omisso medio all'esame dei riscontri...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 551 del 1 aprile 1998
«In tema di misure cautelari, pur dopo le modifiche introdotte con la legge 8 agosto 1995 n. 332, l'espressione usata dall'art. 291 c.p.p., richiamato dall'art. 309 quinto comma stesso codice, esclude che il P.M. abbia l'obbligo di porre a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3242 del 9 ottobre 1997
«In tema di applicazione delle misure cautelari personali, qualora il pubblico ministero abbia investito della richiesta il giudice del dibattimento all'esito dell'istruttoria dibattimentale, non è applicabile il disposto dell'art. 291, comma...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1420 del 21 giugno 1996
«In tema di impugnazione di provvedimenti dispositivi di misure cautelari, la cessazione dell'efficacia di queste ultime consegue alla mancata trasmissione da parte dell'Autorità procedente di tutti gli atti presentati a norma dell'art. 291, comma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2316 del 25 febbraio 1992
«Con riguardo alla notificazione ai sensi dell'art. 140 c.p.c., qualora gli atti da notificare siano più di uno, è richiesta — conseguendone, in difetto, nullità, della notificazione medesima, relativamente a tutti questi atti — la spedizione, da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4033 del 11 dicembre 1992
«Il giudice, pur potendo disporre misure cautelari, ai sensi dell'art. 291 c.p.p., solo su richiesta del P.M., sulla base degli «elementi» da questi presentati, è tuttavia investito del potere-dovere di qualificare e inquadrare poi, autonomamente,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 292 del 29 marzo 1999
«Atteso il disposto dell'art. 236, comma 2, att. coord. trans. c.p.p., secondo cui «nelle materie di competenza del tribunale di sorveglianza continuano ad osservarsi le disposizioni processuali della legge 26 luglio 1975 n. 354 diverse da quelle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4610 del 11 gennaio 1993
«Nel caso in cui il Gip, richiesto della revoca o della sostituzione della misura cautelare applicata, ritenga di doverla invece mantenere per esigenze cautelari diverse da quelle individuate con la prima ordinanza, deve, nell'emanare il nuovo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 19 giugno 1996
«Ai sensi della normativa contenuta nel D.L.vo 30 dicembre 1992 n. 502 (come modificato dal D.L.vo 7 dicembre 1993, n. 517), recante disposizioni di riordino della disciplina in materia sanitaria, ed in particolare con riferimento alle attribuzioni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4019 del 17 dicembre 1999
«In tema di ordinanza cautelare, la disposizione che sancisce la nullità del provvedimento per la mancata valutazione degli elementi a carico e a favore dell'imputato (o indagato), va interpretata nel senso che tali elementi devono intendersi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31509 del 16 luglio 2004
«In tema di misure cautelari, il deposito in cancelleria dell'ordinanza che ha disposto la misura stessa è funzionale alla posizione del difensore, che così è messo in grado di approntare compiutamente la richiesta di riesame, ma tale deposito non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5153 del 24 febbraio 1998
«In tema di applicazione di misure cautelari personali, il mancato avviso al difensore del deposito degli atti presentati con la richiesta della misura perde di rilevanza qualora sia proposta richiesta di riesame. Infatti alla richiesta di riesame...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1205 del 31 maggio 1993
«In caso di rinnovazione, ai sensi dell'art. 27 c.p.p., di ordinanza applicativa di misura cautelare emessa da giudice dichiaratosi incompetente, è da escludere la necessità di procedere anche a nuovo interrogatorio. Tale articolo, infatti, impone...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 885 del 27 settembre 1999
«In tema di rinnovazione, ex art. 27 c.p.p., di ordinanza applicativa di misura cautelare, disposta da giudice dichiaratosi incompetente, è da escludere la necessità di procedere anche a nuovo interrogatorio. Detta previsione, infatti, impone al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2978 del 20 agosto 1992
«Alla stregua del principio sulla tassatività e tipicità dei mezzi di impugnazione stabilito dall'art. 568, comma primo, c.p.p. si devono ritenere non impugnabili tutti quei provvedimenti per i quali non è previsto uno specifico gravame: e tale è,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35767 del 28 settembre 2007
«La sospensione dei termini di durata della custodia cautelare, in pendenza dei termini per il deposito della motivazione della sentenza, opera nei confronti della situazione processuale obiettivamente considerata ed esplica, pertanto, i suoi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1382 del 13 gennaio 2006
«In tema di titolo esecutivo, la notifica dell'estratto della sentenza contumaciale è validamente effettuata al difensore di fiducia, qualora, in fase dibattimentale, nei confronti dell'imputato latitante sia stato erroneamente emesso il decreto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 608 del 22 febbraio 2000
«In tema di perdita di efficacia della custodia cautelare per scadenza dei termini, quando i titoli custodiali, pur se tutti decorrenti, quanto a durata, dalla prima ordinanza applicativa ex art. 297, comma terzo, c.p.p., siano stati emessi in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11186 del 22 marzo 2012
«In tema di durata massima della custodia cautelare, il cd. congelamento automatico dei termini, previsto dall'art. 297, comma quarto, cod. proc. pen., comporta che dalla durata complessiva della custodia debbano essere sottratti tutti i giorni in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45246 del 20 novembre 2012
«In tema di contestazione a catena, la questione relativa alla retrodatazione della decorrenza del termine di custodia cautelare può essere dedotta anche nel procedimento di riesame solo se ricorrono congiuntamente le seguenti condizioni: a)...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2136 del 11 giugno 1999
«In tema di giudizio di appello, appartiene al giudice di secondo grado (ed anche al giudice di rinvio che debba decidere su di un appello in materia di provvedimenti restrittivi della libertà) il potere di sostituire, integrare e modificare la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 17 luglio 1997
«Il divieto della cosiddetta «contestazione a catena» di cui al terzo comma dell'art. 297 c.p.p. trova applicazione in tutte le situazioni cautelari riferibili allo stesso fatto o a fatti diversi tra cui sussista connessione ai sensi dell'art. 12,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2829 del 5 giugno 1995
«La revoca della misura cautelare coercitiva postula il mutamento, in senso favorevole all'indagato, del quadro indiziario tenuto presente al momento dell'adozione del provvedimento, sicché, in difetto di sopravvenute ragioni positive, il cui onere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3311 del 13 dicembre 1991
«In presenza della perdita di efficacia di una misura cautelare per effetto di un fenomeno estintivo della privazione della libertà, quale la revoca di cui all'art. 299, comma primo, c.p.p. (che implica una nuova valutazione delle condizioni di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4 del 29 febbraio 2000
«Nel caso in cui, a seguito di annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione o per altra causa, il procedimento regredisca a una fase o a un grado di giudizio diversi ovvero sia rinviato ad altro giudice, i termini di durata della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3090 del 9 dicembre 1999
«In caso di regressione del procedimento, il termine «finale» del doppio del termine di fase, in base al combinato disposto degli artt. 303, secondo comma, e 304, sesto comma, c.p.p., decorre dal primo termine iniziale della fase in cui il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23381 del 14 giugno 2007
«La sospensione per particolare complessità del dibattimento dei termini di custodia cautelare pera anche per il coimputato nei cui confronti non sia contestato uno dei reati indicati nell'art. 407, comma 2, lett. a) c.p.p., essendo sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8 del 4 gennaio 1996
«Correttamente è ipotizzabile un'associazione a delinquere composta e limitata ai soli promotori che pertanto rispondono tutti alla più grande violazione del primo comma dell'art. 416 c.p.»