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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4 del 10 giugno 1999
«Pertanto la sua proposizione, in quanto espressione della volontà della parte di far valere il diritto alla riparazione in giudizio può avvenire, oltre che personalmente, anche per mezzo di procuratore speciale nominato nelle forme previste...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14 del 5 gennaio 1998
«In tema di procedimento per la riparazione dell'ingiusta detenzione, la disposizione di cui al primo comma dell'art. 315 c.p.p., che prevede la sanzione di inammissibilità della domanda soltanto con riferimento alla mancata osservanza del termine...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 923 del 5 maggio 1995
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, la proposizione della domanda, che può essere fatta direttamente dalla parte ai sensi dell'art. 645 c.p.p. richiamato dall'art. 315 n. 2 c.p.p., è cosa diversa dal deposito della stessa presso la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13301 del 17 dicembre 1998
«...colpisca, in generale, con la sanzione dell'inammissibilità l'impugnazione diretta ad organo diverso da quello istituzionalmente destinato a riceverla (nella specie, cancelleria del giudice d'appello, e non cancelleria del giudice ad quem).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5297 del 8 ottobre 1997
«La nomina del difensore da parte dell'imputato o dell'indagato detenuto, con atto ricevuto dal direttore dell'istituto penitenziario, ha effetto immediato, come se fosse ricevuta direttamente dall'autorità giudiziaria; né l'eventuale, differita...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26707 del 19 giugno 2003
«L'art. 123 c.p.p., stabilendo che le dichiarazioni e richieste degli imputati detenuti o internati possano essere presentate alla direzione dell'istituto ove si trovano ristretti, ed abbiano efficacia come se fossero ricevute direttamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3051 del 17 maggio 1997
«...ufficio, alla direzione dell'istituto di detenzione, ai sensi dell'art. 123, comma primo, c.p.p., valendo siffatta consegna, per il combinato disposto di tale articolo e dell'art. 153 c.p.p., come notifica effettuata direttamente dalla parte.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 59430 del 16 febbraio 2000
«La norma di cui all'articolo 123 c.p.p. è una norma di garanzia diretta ad evitare che il detenuto — che abbia presentato al direttore del carcere le impugnazioni, le dichiarazioni, e le richieste nei termini di legge — possa essere dichiarato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4583 del 21 aprile 1994
«...nella forma suddetta (artt. 123, 309, commi 4 e 7, 582, 583 c.p.p.), sicché è inammissibile, ai sensi dell'art. 591 c.p.p., l'impugnazione diretta ad organo diverso da quello destinato a riceverla secondo i criteri fissati dalla legge processuale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10682 del 27 ottobre 1995
«...— tramite la stazione dei carabinieri preposti alla sorveglianza, è legittimo, secondo quanto espressamente previsto dall'art. 123 c.p.p. Detta impugnazione, pertanto, ha efficacia come se fosse ricevuta direttamente dall'autorità giudiziaria.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 8 giugno 1999
«...che figura nell'art. 666, comma 3, c.p.p., deve essere inteso in senso sostanziale e non in senso formale, e dunque riferito a tutti i soggetti titolari di posizioni giuridiche sulle quali la decisione è idonea ad esplicare diretta incidenza.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38851 del 30 ottobre 2001
«In tema di sequestro probatorio, diversamente da quando sono soggette a vincolo le «cose pertinenti al reato», non è necessario, allorché il sequestro riguarda cose che assumono la qualifica di «corpo di reato», che si provveda a una specifica...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 275 del 13 gennaio 2005
«Dal combinato disposto degli artt. 309, comma 8, e 127, comma 3, c.p.p., e tenuto conto della sentenza della Corte costituzionale 17 gennaio 1991 n. 45, non può desumersi che, qualora l'interessato, detenuto in località esterna all'ambito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44387 del 10 dicembre 2001
«Ne consegue che, mentre nel procedimento di riesame — stante la disposizione dell'art. 309, comma 6, c.p.p. che attribuisce all'istante la facoltà di enunciare motivi nuovi davanti al giudice del riesame — si deve ordinare la traduzione o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 244 del 16 gennaio 1995
«Ciò in quanto la facoltà di comparire all'udienza camerale non forma oggetto di speficica indicazione che debba essere contenuta in detto decreto, ma è soltanto indirettamente desumibile dal richiamo al citato art. 599 obbligatoriamente inserito,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1352 del 15 febbraio 1993
«...soggetto, magari con la diretta e personale assunzione del suddetto compito, anche quando l'infortunio sia in parte riconducibile all'omessa pretesa della adozione, da parte del lavoratore, delle misure di sicurezza obbligatoriamente prescritte.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1167 del 28 gennaio 1999
«La richiesta di patteggiamento è ripetibile fino alla dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, dato che da nessuna norma di legge può desumersi la non riproponibilità di detta richiesta, dovendosi, al contrario, ricavare la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5386 del 10 maggio 1994
«Il verbale di dibattimento è nullo solo se la sottoscrizione del pubblico ufficiale che lo ha redatto manchi nell'ultima pagina, e non anche quando non sia sottoscritto su ogni foglio, non essendo prevista tra le cause di nullità l'inosservanza di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9759 del 30 luglio 1999
«L'eventuale incompletezza del verbale di udienza, con riguardo all'esposizione dei fatti da parte del pubblico ministero, non è inquadrabile nell'ambito delle nullità di ordine generale. Peraltro, il solo fatto che nel processo verbale...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13208 del 12 aprile 2005
«Ne consegue che l'ordinanza dibattimentale con la quale il giudice dispone la presenza in aula della parte privata in posizione diversa da quella prevista dall'art. 146 c.p.p. può essere anche sommariamente motivata, essendo sempre direttamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2143 del 13 giugno 2001
«...nei quali il dichiarante stesso sia coinvolto, atteso che la disposizione è diretta a garanzia dei diritti dell'indagato e non di altri soggetti, come i chiamati in correità, nei cui confronti, pertanto, non opera l'inutilizzabilità predetta.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7263 del 24 luglio 1993
«Ne deriva che rientrano nel novero degli atti irripetibili quelli mediante i quali la P.G. prende diretta cognizione (poco importa se seguita o meno da provvedimenti coercitivi, personali o reali), di fatti, situazioni o comportamenti umani dotati...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10251 del 9 marzo 2007
«...non soltanto le statuizioni suscettibili di autonoma considerazione direttamente investite dai motivi di appello, ma anche quelle ulteriori statuizioni che siano legate alle prime da un vincolo di connessione essenziale logico-giuridico.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10495 del 6 dicembre 1996
«...dell'ente erogatore in termini corrispondenti, sicché la condotta dell'agente prescinde dall'induzione in errore del somministrante ed è immediatamente diretta all'impossessamento della cosa per superare la contraria volontà del proprietario.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5648 del 8 febbraio 2007
«La notifica dell'avviso dell'udienza di riesame diretta all'imputato non è valida se effettuata mediante telefax, seppure il ricevente non sia l'imputato medesimo ma il suo difensore nella qualità di domiciliatario, perché l'impiego di mezzi...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17179 del 8 maggio 2002
«Il principio di immediata declaratoria di determinate cause di non punibilità sancito dall'art. 129 c.p.p. impone che nel giudizio di cassazione, qualora ricorrano contestualmente una causa estintiva del reato e una nullità processuale assoluta e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4033 del 7 maggio 1997
«...pertinente al reato — nella cui nozione rientrano tutte le cose che servono anche indirettamente ad accertare, tra l'altro, la consumazione dell'illecito — può essere raccolto nel fascicolo del dibattimento ai sensi dell'art. 431 lett. f) c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35191 del 11 settembre 2008
«...l'indicazione normativa del telegramma e della lettera raccomandata non costituisce una tassativa prescrizione di forma ed attiene soltanto alle forme della comunicazione a distanza, che ben possono essere sostituite dalla presentazione diretta ).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4108 del 19 aprile 1996
«...che gli stessi si risolvano in una conferma anche indiretta delle dichiarazioni accusatorie, la quale però consenta, per la sua consistenza di dedurre in via logica, a mente dell'art. 192, comma 3, c.p.p. l'attendibilità di tali fonti di prova.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40324 del 29 ottobre 2008
«...per pretendere l'osservanza di forme differenziate per le notificazioni direttamente rivolte al difensore e quelle a costui effettuate nell'interesse del suo patrocinato, stante l'identità fisica del soggetto comunque destinatario dell'atto.»