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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3001 del 13 novembre 1973
«La sentenza pronunciata secondo equità contiene necessariamente riferimenti espliciti o impliciti alla qualificazione giuridica dei fatti ed alla valutazione giuridica delle loro conseguenze; questi giudizio di diritto, pur non essendo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 435 del 19 gennaio 1994
«Il principio di stretta legalità vigente in diritto penale impone al giudice di attenersi alla precisa dizione della norma incriminatrice, senza indulgere a interpretazioni analogiche e, ove la norma del tutto chiara non sia, di attenersi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5244 del 27 maggio 1996
«In tal caso non può essere mosso alcun addebito di rimproverabilità all'agente, qualunque sia il suo grado di «socializzazione», non potendosi pretendere dal singolo un'astensione (tra l'altro impossibile nelle ipotesi di ordine positivo) o una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16808 del 8 aprile 2004
«Un reato comune è soggettivamente politico, ai sensi dell'art. 8, comma terzo, c.p., allorché sia qualificato da un movente di natura politica, nel senso che l'agente sia stato determinato, in tutto o in parte, a delinquere al fine di incidere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31123 del 23 luglio 2003
«In tema di estradizione per l'estero, la nozione di reato politico a fini estradizionali trova fondamento non nell'art. 8 c.p., nel quale il reato politico è definito in funzione repressiva, bensì nelle norme costituzionali, che lo assumono in una...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 69 del 8 aprile 1976
«L'art. 11 comma secondo, c.p., in quanto consente la rinnovazione del giudizio per determinati fatti già giudicati all'estero, non contrasta con gli artt. 10 comma primo e 24 comma secondo Cost., asseritamente violando il principio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44830 del 18 novembre 2004
«Il processo celebrato all'estero nei confronti del cittadino non preclude la rinnovazione del giudizio in Italia per gli stessi fatti, in quanto nell'ordinamento giuridico italiano non vige il principio del ne bis in idem internazionale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28299 del 23 giugno 2004
«A seguito dell'entrata in vigore in data 26 ottobre 1997 delle disposizioni contenute nella Legge n. 388/93 attuativa dell'accordo di Schengen, il cui articolo n. 54 stabilisce che: «una persona che sia stata giudicata con sentenza definitiva in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8605 del 5 settembre 1997
«In caso di omessa pronuncia su una delle domande introdotte in causa, la parte ha il diritto di denunciare l'omissione in sede di gravame, ovvero di coltivare la domanda in separato giudizio, posto che la rinuncia implicita alla pretesa,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2066 del 23 febbraio 1996
«La sospensione cautelare dall'esercizio della professione forense adottata dall'Ordine degli avvocati e procuratori non ha alcuna comunanza con la pena accusatoria dell'interdizione dall'esercizio di una professione di cui all'art. 30 c.p.: mentre...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1719 del 28 febbraio 1984
«Invero, mentre la prima ha natura amministrativa sul piano soggettivo ed oggettivo, essendo la sua operatività indipendente dall'accertamento giudiziale della responsabilità per il reato previsto dall'art. 14 del citato decreto n. 896/1947, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2097 del 29 settembre 1989
«Tale giudizio si risolve, quindi, in una valutazione discrezionale del fatto, che non è censurabile in sede di legittimità allorquando sia privo di vizi di logica e di diritto. (Nella specie è stata ritenuta l'identità dell'indole tra il furto in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14432 del 27 marzo 2014
«L'amministratore di una società risponde del reato omissivo contestatogli quale diretto destinatario degli obblighi di legge, anche quando altri soggetti abbiano agito come amministratori di fatto, atteso che la semplice accettazione o il semplice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14745 del 29 dicembre 1999
«In tema di bancarotta, mentre, dal punto di vista oggettivo, non è dubbio che l'amministratore di diritto risponde unitamente all'amministratore di fatto per non avere impedito l'evento che aveva l'obbligo giuridico di impedire, dal punto di vista...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3493 del 5 aprile 1996
«La Corte di cassazione ha rigettato il ricorso della parte civile secondo la quale il comune era tenuto a controllare gli impianti rilevando che dall'albo di concessione emergeva che l'ente pubblico non si era riservato il controllo dell'attività...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4411 del 30 aprile 1996
«Poiché, in tema di estradizione, vige il principio, dettato dall'art. 696 c.p.p., di prevalenza delle convenzioni e del diritto internazionale, in forza del quale le disposizioni del codice trovano applicazione solo quando i rapporti con le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1074 del 19 aprile 1991
«Egualmente insussistente è la violazione del disposto dell'art. 27 Cost., che si assume deriverebbe dal fatto che la comminazione della pena perpetua renderebbe impossibile la rieducazione del condannato, giacché nel nostro ordinamento non vige il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8692 del 4 agosto 1992
«In tema di nomina di un curatore speciale per l'esercizio del diritto di querela, la norma di cui all'art. 121 c.p. tende, per quel che riguarda il rapporto tra genitore e figlio, ad evitare che il diritto di querela per fatti offensivi nei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2400 del 5 marzo 1992
«L'ipotesi di reato prevista nel primo comma presuppone l'avvenuta acquisizione dello stato civile da parte dei due neonati, oggetto successivamente di scambio tra di essi; quella prevista dal secondo comma si concreta, invece, nell'attribuzione al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4152 del 12 aprile 1991
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, la disagiata condizione economica dell'obbligato alla prestazione dei mezzi di sussistenza non fa venir meno il dovere alla corresponsione dei mezzi o del pagamento dell'assegno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 55 del 8 gennaio 2003
«Né l'elemento soggettivo del reato in questione può essere escluso dalla circostanza che il reo sia di religione musulmana e rivendichi, perciò, particolari potestà in ordine al proprio nucleo familiare, in quanto si tratta di concezioni che si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2501 del 22 febbraio 1990
«La speciale configurazione data all'omicidio del consenziente e la sua sussunzione in un'autonoma e tipica ipotesi di reato, nella quale sono previste pene edittali minori rispetto al comune omicidio volontario, sono fondamentalmente derivate...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22743 del 7 giugno 2011
«Ne deriva che rientrano nel campo di operatività della norma in questione anche le offese dirette ai giudici delle precedenti fasi del giudizio o ai loro ausiliari, purché esse concernano l'oggetto della causa, dal momento che la "ratio legis" è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40452 del 15 ottobre 2004
«In tema di diffamazione, l'esimente di cui all'art. 598 c.p., in base al quale sono punibili le offese contenute negli scritti presentati nei discorsi pronunziati dalle parti o dai loro patrocinatori innanzi all'autorità giudiziaria, costituisce...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1616 del 27 gennaio 2014
«...delle opere visibili e permanenti destinate al suo esercizio, protrattasi continuativamente per venti anni, il contenuto del diritto essendo determinato dalle specifiche modalità con cui, di fatto, se ne è concretizzato il possesso.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12360 del 3 giugno 2014
«A tal fine il giudice ha il potere-dovere di stabilire se la comune intenzione delle parti risulti in modo certo ed immediato dalla dizione letterale del contratto, attraverso una valutazione di merito che consideri il grado di chiarezza della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5931 del 13 marzo 2014
«La denominazione sociale è tutelata anche nell'ipotesi di un eventuale mutamento dell'oggetto sociale, in quanto essa ha la funzione di individuare la società come soggetto di diritto e quindi prescinde dall'attività in concreto svolta e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5245 del 6 marzo 2014
«I limiti oggettivi del giudicato possono estendersi oltre la "causa petendi" ed il "petitum" della domanda originaria sia quando la domanda riconvenzionale o l'eccezione del convenuto amplii l'oggetto del giudizio, sia quando una situazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15194 del 9 giugno 2008
«Infatti, ove lo stesso giudice decida in base a questione rilevata d'ufficio e non segnalata alle parti, si avrebbe violazione del diritto di difesa per mancato esercizio del contraddittorio, con conseguente nullità della emessa pronuncia. (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14848 del 27 giugno 2007
«Il provvedimento del giudice che dispone la riapertura del verbale di udienza, che può ricondursi al potere di direzione del procedimento, deve essere sempre esercitato nel rispetto del diritto di difesa delle parti; pertanto, l'atto con cui il...»