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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1153 del 13 gennaio 2009
«L'inutilizzabilità dei risultati delle intercettazioni, accertata nel giudizio penale di cognizione, ha effetti anche nel giudizio promosso per ottenere la riparazione per ingiusta detenzione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7239 del 8 giugno 1999
«È legittima l'utilizzazione, nel processo, del contenuto di una conversazione privata (nella specie, tra presenti) registrata su nastro magnetico da parte di uno degli interlocutori. (Nell'enunciare tale principio, la S.C. ha ritenuto anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5467 del 9 maggio 1992
«La registrazione e l'utilizzazione delle dichiarazioni rese a terzo da persona successivamente imputata sulla base di esse sono legittime, in quanto non possono essere ricondotte né nell'ambito delle intercettazioni irrituali, né in quello delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3809 del 23 dicembre 1997
«In tema di esigenze cautelari, tra gli elementi rilevanti ai fini della valutazione della sussistenza del pericolo di reiterazione della condotta criminosa di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., possono essere presi in considerazione, oltre che i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4653 del 1 dicembre 1994
«I divieti assoluti di utilizzabilità previsti dal codice di procedura penale in tema di prove, trovano applicazione anche per gli indizi posto che questi sono pur sempre una probatio sia pur minor. Conseguentemente una dichiarazione su voci...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29403 del 11 luglio 2003
«L'avvenuto inserimento, nel testo dell'art. 273 c.p.p., del comma 1 bis (ove si stabilisce che nella valutazione dei gravi indizi di colpevolezza si applicano, fra le altre, le disposizioni dell'art. 192, commi 3 e 4, stesso codice), non ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1605 del 27 maggio 1995
«In tema di applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali nei confronti di appartenenti ad associazioni mafiose, se la pendenza di un procedimento penale per associazione di stampo mafioso non è di per sè sufficiente a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1758 del 27 maggio 1995
«In tema di misure cautelari, ai fini della verifica dei gravi indizi di colpevolezza richiesti dall'art. 273 c.p.p., la sola presunta appartenenza ad organizzazione collegiale di vertice in seno all'organizzazione criminale «Cosa Nostra», può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10295 del 15 marzo 2010
«Le dichiarazioni accusatorie rese da collaboratore di giustizia in procedimento definito con sentenza irrevocabile prima della data di entrata in vigore della L. 1 marzo 2001 n. 63 (modificazioni al c.p. e al codice di procedura penale in materia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37087 del 8 ottobre 2007
«In tema di misure cautelari personali, la norma dell'art. 273 comma secondo c.p.p., nella parte in cui dispone che nessuna misura cautelare può essere applicata se sussiste una causa di estinzione della pena, ha efficacia vincolante e preclusiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28632 del 18 luglio 2007
«In tema di misure cautelari personali, la semplice prospettiva di applicabilità dell'indulto in relazione ai reati per cui si procede non comporta, di per sé, il divieto di applicare misure coercitive e non legittima la revoca di quelle che sono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3174 del 10 settembre 1994
«Nell'applicare una qualunque misura cautelare personale il giudice non può omettere la valutazione, sia pure in termini sommari inerenti alla fase procedimentale, circa la possibilità che venga irrogata una pena interamente assorbibile in una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3285 del 2 marzo 1994
«In tema di misure cautelari personali, la norma dell'art. 273 secondo comma c.p.p., nella parte in cui dispone che nessuna misura cautelare può essere applicata se sussiste una causa di estinzione della pena, ha efficacia certamente vincolante e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 196 del 23 febbraio 1993
«Il divieto di applicazione di misure cautelari personali in presenza di una causa di estinzione del reato o della pena non è meramente astratto. Esso infatti, pur nei limiti di un quadro probatorio incompleto e quindi non definitivo, attribuisce...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2416 del 4 agosto 1999
«In tema di esigenze cautelari, il concreto pericolo di recidivanza può esser desunto anche dalle specifiche modalità e circostanze del fatto-reato. Invero la negativa valutazione della personalità dell'indagato ben può fondarsi sugli specifici...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 58 del 3 marzo 1997
«Ai sensi dell'art. 273 comma secondo c.p.p., la prospettiva di una possibile concessione della sospensione condizionale della pena non è impeditiva dell'adozione di una misura cautelare personale, poiché per l'applicazione delle norme occorre che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1370 del 28 ottobre 1994
«Ai fini della non applicazione, ex art. 273, secondo comma, c.p.p., di una misura cautelare personale, può rilevare anche il favorevole giudizio prognostico in ordine alla concessione, in caso di condanna, della sospensione condizionale della pena.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1823 del 25 agosto 1993
«In tema di divieto di applicazione di misure cautelari personali, per valutare l'esistenza dei presupposti per l'applicazione della sospensione condizionale della pena, la quale pur rileva ai fini dell'operatività del divieto previsto dal secondo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3900 del 12 novembre 1997
«In tema di applicazione delle misure cautelari, l'esigenza di salvaguardia da inquinamento l'acquisizione e la genuinità della prova non si esaurisce con la chiusura delle indagini preliminari o con la conclusione del giudizio di primo grado....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 786 del 12 marzo 1996
«In tema di misure cautelari personali, il pericolo di inquinamento probatorio postula, per effetto della riforma introdotta dalla L. 8 agosto 1995, n. 332, specifiche e inderogabili esigenze attinenti alle indagini, fondate su circostanze di fatto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3415 del 1 marzo 1994
«In tema di misure cautelari personali, la formula di cui all'art. 274 lett. a) c.p.p. (inderogabili esigenze attinenti alle indagini) non deve essere intesa nel senso che, una volta acquisito il riscontro certo di una rilevante prova di accusa,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4005 del 20 gennaio 1998
«Ai fini dell'applicazione o del mantenimento di misura cautelare personale, il pericolo di inquinamento probatorio va valutato con riferimento sia alle prove da acquisire, sia alle fonti di prova già individuate, e ciò in considerazione della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 579 del 8 marzo 1999
«In tema di misure cautelari personali, l'esigenza cautelare di prevenzione del pericolo di fuga non può essere desunta automaticamente dalla particolare gravità della pena inflitta in primo grado, anche se tale elemento è rilevante per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1724 del 17 gennaio 2012
«In tema di mandato di arresto europeo, la sussistenza del pericolo di fuga che legittima l'emissione di una misura cautelare ai sensi dell'art. 9, comma quarto, della L. n. 69/2005, ben può desumersi dal richiamo all'entità della pena applicabile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10680 del 7 marzo 2003
«In tema di misure coercitive disposte in via provvisoria nell'ambito di una procedura di estradizione passiva, il pericolo di fuga che giustifica il mantenimento del provvedimento limitativo della libertà personale deve intendersi anche come...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6317 del 8 febbraio 2000
«In tema di esigenze cautelari, una sentenza di condanna, emessa all'esito del doppio grado di giudizio, ad una grave pena detentiva può essere posta a base di un giudizio di ragionevole probabilità di fuga dell'imputato, ove non ristretto in carcere.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2012 del 5 maggio 1998
«In tema di applicazione di misure cautelari, è obbligo del giudice individuare gli elementi concludenti che confermino attualità e concretezza delle esigenze poste a fondamento del provvedimento coercitivo, anche per il rilievo che l'art. 292,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5536 del 25 novembre 1996
«L'esigenza cautelare di prevenzione del pericolo di fuga non può essere desunta sic et simpliciter dalla particolare gravità della pena inflitta con la sentenza di primo grado, in quanto la sua valutazione comporta un giudizio di probabilità che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1697 del 11 giugno 1996
«Ai fini della valutazione del pericolo di fuga in tema di arresto a fini estradizionali è del tutto irrilevante il fatto che l'estradando sia in stato di carcerazione nel territorio nazionale per espiazione di pena con riferimento ad altro reato....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2544 del 6 giugno 1996
«Il diritto di asilo, che si configura come diritto di libertà di espressione politica riconosciuto in conformità all'ideologia liberal-democratica, attiene a un rapporto tra rifugiato e Stato estero di accoglienza, ma non incide sui rapporti...»