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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7457 del 14 aprile 2015
«...di sottoporre la relativa questione al giudice d'appello, la domanda subordinata non esaminata dal primo giudice, non potendo quest'ultima rivivere per il solo fatto che la domanda principale sia stata respinta dal giudice dell'impugnazione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11797 del 9 giugno 2016
«Nel vigente ordinamento processuale, il giudizio d'appello non può più dirsi, come un tempo, un riesame pieno nel merito della decisione impugnata ("novum judicium"), ma ha assunto le caratteristiche di una impugnazione a critica vincolata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11805 del 9 giugno 2016
«...con la fattispecie prevista dall'art. 2051 c.c., la loro riconduzione, operata dal giudice di primo grado, all'art. 2043 c.c., non vincola il giudice d'appello nel potere di riqualificazione giuridica dei fatti costitutivi della pretesa azionata.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12293 del 15 giugno 2016
«Il giudice d'appello, se ha sentito le parti, può pronunciare l'ordinanza ex art. 348 bis c.p.c. in un'udienza anteriore a quella ex art. 350 c.p.c. o fissata ex art. 351, comma 3, c.p.c. a fini inibitori, atteso che l'effetto semplificatorio e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14696 del 19 luglio 2016
«La facoltà per il giudice d'appello di rendere l'ordinanza ex art. 348 bis c.p.c. deve essere esercitata all'udienza di cui all'art. 350 c.p.c. prima di procedere alla trattazione, sicché tale facoltà è preclusa ove siano stati svolti gli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14829 del 20 luglio 2016
«Il rapporto processuale tra creditore, debitore principale e fideiussore, facoltativo nella fase d'introduzione del giudizio potendo il creditore agire separatamente, a norma dell'art.1944, comma 1, c.c., nei confronti dei due debitori solidali,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19210 del 28 settembre 2016
«In presenza di due domande autonome tra loro, una soltanto delle quali decisa in primo grado in violazione del principio del contraddittorio, per essere stato pretermesso un litisconsorte necessario, il giudice d'appello deve disporre la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19285 del 29 settembre 2016
«Ai fini della condanna ex art. 96, comma 3, c.p.c., costituisce abuso del diritto all'impugnazione, integrante "colpa grave", la proposizione di un ricorso per cassazione basato su motivi manifestamente infondati, giacché ripetitivi di quanto già...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21219 del 20 ottobre 2016
«In caso di inesistenza della notificazione dell'atto introduttivo del giudizio di primo grado, il giudice d'appello deve dichiarare, anche d'ufficio, l'insanabile nullità della relativa sentenza, senza poter rimettere la causa al primo giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21235 del 20 ottobre 2016
«Il giuramento suppletorio ai sensi dell'art. 2736, n. 2, c.c. è deferibile d'ufficio ed è quindi oggetto di un potere pienamente discrezionale del giudice, il cui esercizio la parte può solo sollecitare, sicchè il giudice d'appello può sempre...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 26479 del 21 dicembre 2016
«In tema di revocazione di sentenze della Corte di cassazione, l'omessa percezione di questioni sulle quali il giudice d'appello non si è pronunciato in quanto ritenute, anche implicitamente, assorbite configura un errore di fatto denunciabile ex...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11791 del 24 agosto 1990
«In materia di impugnazioni, l'istanza con la quale le parti richiedono concordemente l'accoglimento, in tutto o in parte, dei motivi d'appello e indicano al giudice la pena, a norma dell'art. 599, comma secondo, nuovo c.p.p., è ammissibile anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11911 del 29 agosto 1990
«...nuovo codice di rito — applicabile anche ai procedimenti in corso all'entrata in vigore del codice ex art. 245 delle disposizioni transitorie — secondo la quale il giudice d'appello può applicare anche d'ufficio una o più circostanze attenuanti.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3860 del 17 marzo 1990
«Ai fini della concessione della circostanza attenuante della riparazione del danno, di cui all'art. 62, n. 6, c.p., è correttamente negato dal giudice d'appello qualsiasi valore probatorio alla esibita copia informale di un atto di transazione e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5161 del 9 maggio 1991
«Le attenuanti generiche, negate dal primo giudice, non impongono al giudice d'appello, che le concede, di diminuire la pena precedentemente inflitta quando, nel procedere al giudizio di comparazione imposto dal concorso di circostanze di segno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11642 del 4 dicembre 1992
«Il mancato esercizio di un potere discrezionale, quale quello attribuito dall'art. 597, quinto comma c.p.p. al giudice d'appello, che può applicare d'ufficio la sospensione condizionale della pena, la non menzione della condanna ed una o più...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1370 del 19 maggio 1993
«...disposto dell'art. 4, ultimo comm, L. n. 1423/1956 e degli artt. 680, terzo comma e 582, primo comma, c.p.p., nella cancelleria della corte d'appello invece che in quella del tribunale dal quale era stato emesso il provvedimento impugnato).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4811 del 11 maggio 1993
«Il giudice d'appello — chiamato a pronunciarsi su impugnazione dell'imputato relativa al mancato riconoscimento delle attenuanti generiche e della loro prevalenza sulla contestata aggravante, con conseguente determinazione di una più lieve pena —...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9091 del 6 ottobre 1993
«In caso di nullità della sentenza di primo grado per totale mancanza grafica della motivazione, il giudice d'appello, in base ai poteri conferiti a lui dall'art. 604, quinto comma, c.p.p., può decidere nel merito, integrando la motivazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3658 del 1 settembre 1994
«...sua formale manifestazione. (Fattispecie nella quale è stata dichiarata inammissibile la richiesta, avanzata da una corte d'assise d'appello, di correggere l'errore nel quale la Suprema Corte era incorsa nella designazione del giudice di rinvio).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5637 del 22 febbraio 1994
«...sulla misura della pena non in maniera diretta, ma quale effetto di detto intervento, la competenza in sede esecutiva appartiene al giudice di appello. (Nella specie la corte d'appello aveva concesso le attenuanti generiche, riducendo la pena).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 995 del 26 agosto 1994
«Il giudice d'appello, se l'impugnazione è stata proposta dal solo imputato, può procedere alla revoca della sospensione condizionale della pena inflitta per altro reato in altro giudizio, a norma del primo comma dell'art. 168 c.p., mentre non può...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5978 del 23 maggio 1995
«...motivi dell'imputato. (Nell'occasione la Corte ha altresì precisato che il giudice d'appello, in applicazione del principio devolutivo, non può intervenire su elementi di pena relativi a capi o a punti in nessun modo coinvolti nell'impugnazione).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1027 del 5 aprile 1996
«Ne deriva che, nell'ipotesi di ricorso pendente innanzi alla Cassazione, deve decidere il giudice, che ha pronunziato il provvedimento impugnato, e, quindi, qualora sia stato proposto gravame avverso sentenza della corte d'appello, è quest'ultima...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2012 del 23 febbraio 1996
«Non basta, pertanto, la presumibile attitudine dei mezzi di prova richiesti ad influire sulla decisione del punto controverso per obbligare il giudice d'appello a disporre la chiesta rinnovazione, occorrendo, invece, che egli ritenga — sul suo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4895 del 15 maggio 1996
«...e, successivamente, di ricorso per cassazione. (Fattispecie relativa a sentenza con la quale la corte d'appello aveva annullato la sentenza di primo grado per incompetenza territoriale, ordinando la trasmissione degli atti al giudice competente.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5291 del 24 gennaio 1996
«...non intenda accogliere la richiesta di archiviazione del P.M. deve fissare la data dell'udienza in camera di consiglio, dandone avviso al P.M., al sottoposto alle indagini, alla persona offesa e al procuratore generale presso la corte d'appello.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6916 del 8 luglio 1996
«Nessuna nullità della sentenza è configurabile nel rifiuto del pubblico ministero, presente in udienza, di concludere nel merito; non rileva sul punto, infatti, il disposto di cui all'art. 178, lett. b) c.p.p., che sanziona con la nullità la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2638 del 19 marzo 1997
«Cade in un grave vizio logico e viola le regole processuali il giudice d'appello che, nel giudizio di rinvio a seguito di annullamento da parte della cassazione, equipari le eccezioni ritenute assorbite dalla corte in sede di annullamento con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3208 del 25 giugno 1998
«La norma di cui all'art. 666, secondo comma, c.p.p., che prevede come causa di inammissibilità la mera riproposizione di una richiesta già rigettata, basata sui medesimi elementi, costituisce principio di carattere generale, applicabile anche al...»