-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1798 del 27 febbraio 1997
«L'attribuzione dell'azione di reintegrazione anche al detentore (salvi i casi di detenzione per ragioni di servizio o di ospitalità) comporta che una volta accertata la materiale detenzione della cosa da parte del soggetto che ha proposto l'azione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8203 del 23 luglio 1991
«Nei confronti dei terzi che lo abbiano privato del godimento del bene la legittimazione all'azione di reintegrazione spetta anche al detentore, a meno che il potere di fatto sulla cosa oggetto dello spoglio non derivi da un rapporto di servizio o...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17567 del 31 agosto 2005
«In tema di azione di reintegrazione nel possesso, la produzione del titolo da cui il deducente trae lo ius possidendi può solo integrare la prova del possesso, al fine di meglio determinare e chiarire i connotati del suo esercizio, ma non può...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9226 del 4 maggio 2005
«In tema di reintegrazione del possesso, il detentore qualificato o autonomo che proponga azione di spoglio non invoca a suo favore un semplice rapporto di fatto con il bene, bensì un titolo che lo legittima alla detenzione nel proprio interesse;...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10477 del 22 ottobre 1998
«Qualora sia stata proposta azione di reintegrazione nel possesso allegandosi dall'attore la propria situazione di detentore qualificato del bene in ordine al quale si assume essere avvenuto il denunziato spoglio, il giudice del merito a fronte...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5952 del 1 luglio 1996
«II soggetto che fa valere in sede possessoria, al fine di conseguire la reintegrazione del possesso, non già il pregresso esercizio da parte sua di un potere di fatto sulla cosa corrispondente all'esercizio del diritto di proprietà o di un altro...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3710 del 16 agosto 1989
«In tema di possesso, qualora il convenuto con l'azione di reintegrazione eccepisca che il potere di fatto sul bene è stato esercitato dal pretesto spogliato per mera sua tolleranza (in considerazione di rapporti di amicizia, familiarità e buon...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3055 del 18 maggio 1985
«In tema di azione di reintegrazione, l'attore, che abbia fornito la prova del possesso del bene in epoca prossima a quella del lamentato spoglio non è tenuto a dimostrare anche il possesso anteriore o l'inizio di esso, mentre grava sul convenuto,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15322 del 4 dicembre 2001
«II possesso è tutelato da spogli e molestie indipendentemente dal suo eventuale carattere lesivo di diritti altrui, i quali, pertanto, non possono essere utilmente opposti all'attore in reintegrazione o manutenzione, essendo consentito al...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6583 del 5 dicembre 1988
«L'eccezione feci, sed iure feci, sollevata dal convenuto nel giudizio possessorio di reintegrazione, consente una valutazione del titolo posto a sostegno di detta eccezione al limitato fine di acquisire elementi di prova in ordine alla esistenza...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4906 del 5 giugno 1987
«Allorquando il convenuto in giudizio possessorio non contesti i fatti addebitatigli, ma sostenga di aver agito quale detentore qualificato in funzione di un rapporto contrattuale che lo lega a chi agisce in reintegrazione, proponendo in tal modo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1863 del 21 febbraio 1991
«La proponibilità dell'azione di reintegrazione nei confronti della P. A. o del privato che abbia agito in attuazione di un provvedimento autorizzatorio della stessa, in relazione al divieto per l'autorità giudiziaria ordinaria di emettere, nei...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11583 del 31 maggio 2005
«La regola dettata dall'art. 1169 c.c. è da intendere dettata per il caso in cui la successione nel possesso a titolo particolare nei confronti dell'autore dello spoglio avvenga prima che contro costui sia proposta la domanda di reintegrazione nel...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2546 del 22 giugno 1978
«Nel caso di denuncia di nuova opera proposta da un mero detentore a tutela del possesso di un immobile, la carenza di legittimazione ex art. 1171 c.c. di tale soggetto, mentre deve portare alla negazione della richiesta misura cautelare e,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5351 del 11 agosto 1983
«La determinazione della somma dovuta a titolo di risarcimento del danno da illecito extra contrattuale va effettuata con riferimento all'epoca della liquidazione, poiché solo in tale momento il creditore può realizzare il proprio interesse leso e...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 844 del 16 gennaio 2007
«L'obbligo di risarcimento del danno da fatto illecito contrattuale o extracontrattuale ha per oggetto l'integrale reintegrazione del patrimonio del danneggiato; pertanto, nella domanda di risarcimento del danno deve ritenersi implicitamente...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13108 del 27 dicembre 1995
«L'obbligazione del venditore inadempiente configura un debito di valore avente ad oggetto la totale reintegrazione del patrimonio del danneggiato, cosicché nella determinazione del quantum occorre tener conto sia della svalutazione monetaria...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7079 del 28 luglio 1994
«Il principio secondo cui l'obbligazione risarcitoria configura debito di valore — con la conseguenza che il giudice deve tener conto, anche di ufficio, della svalutazione monetaria verificatasi fino alla data della relativa decisione, in quanto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5337 del 9 agosto 1983
«L'obbligo del risarcimento del danno, sia contrattuale che extracontrattuale, tendendo alla reintegrazione del patrimonio del danneggiato, ha natura di debito non di valuta, ma di valore, sicché il giudice, nella relativa quantificazione, deve...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4201 del 3 ottobre 1977
«Il principio in base al quale il debito di risarcimento del danno per fatto illecito, quale debito di valore, va liquidato tenendo conto, anche d'ufficio ed in grado d'appello, della svalutazione monetaria verificatasi fra la data del fatto e...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15823 del 28 luglio 2005
«Nell'obbligazione risarcitoria (che costituisce debito di valore in quanto diretta alla reintegrazione del danneggiato nella stessa situazione patrimoniale nella quale si sarebbe trovato se il danno non fosse stato prodotto) il principale mezzo di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13666 del 17 settembre 2003
«L'esecuzione dei provvedimenti interinali in tema di reintegrazione e manutenzione del possesso si colloca al di fuori del processo di esecuzione previsto e regolato dal libro terzo del codice di procedura civile, stante la natura e funzione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8062 del 14 giugno 2001
«Nella concreta determinazione del danno risarcibile, è consentito al giudice di tener conto degli aspetti positivi derivanti come conseguenza immediata dalla disposta reintegrazione del diritto offeso, ove questa vada oltre il risarcimento della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2538 del 17 marzo 1994
«Gli interessi legali sulle somme dovute, siano essi corrispettivi o moratori, sono pur sempre strumentali alla reintegrazione del patrimonio del creditore della perdita connessa alla mancata disponibilità tempestiva delle somme medesime in base...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1738 del 17 maggio 1976
«Nel contratto in cui sia ravvisabile una presupposizione, e cioè un'obiettiva situazione di fatto che i contraenti, pur non facendone menzione, abbiano sottinteso e tenuto presente come premessa implicita nel consenso, indipendente dalla loro...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15093 del 26 giugno 2009
«Il licenziamento nullo per illiceità del motivo (nella specie, dettato da finalità elusive di precedente pronuncia giudiziale di reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro) è insuscettibile di produrre qualsiasi effetto, con la conseguenza...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3827 del 23 giugno 1982
«La materiale impossibilità di specifica reintegrazione delle posizioni giuridiche anteriori al contratto non pregiudica l'esperibilità e il favorevole esito dell'azione di risoluzione per inadempimento, potendo ciò comportare soltanto che la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15346 del 25 giugno 2010
«Il legittimario pretermesso dall'eredità, che impugna, a tutela del proprio diritto alla reintegrazione della quota di legittima, la compravendita immobiliare compiuta dal "de cuius" in quanto dissimulante una donazione, agisce in qualità di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24134 del 13 novembre 2009
«In tale situazione, infatti, la lesione della quota di riserva assurge a "causa petendi" accanto al fatto della simulazione ed il legittimario - benché successore del defunto - non può essere assoggettato ai vincoli probatori previsti per le...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 848 del 2 febbraio 1999
«Il legittimario che impugni per simulazione un atto compiuto dal de cuius ha veste di terzo, e può, quindi, avvalersi della prova testimoniale senza limiti solo quando agisca per la reintegrazione della quota a lui riservata, mentre soggiace...»