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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3900 del 12 novembre 1997
«Ed invero il secondo comma dell'art. 585 c.p.p. collega la decorrenza dei termini per impugnare alla notificazione o alla comunicazione dell'avviso di deposito, tranne l'ipotesi di redazione contestuale della motivazione; il fondamento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1697 del 11 giugno 1996
«In tale ambito vale infatti non solo il criterio generale secondo il quale lo stato di carcerazione non è ostativo all'emissione di un altro provvedimento cautelare che si fondi su una qualsiasi delle esigenze previste dall'art. 274 c.p.p., ma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9400 del 19 ottobre 1993
«Alla stregua del letterale tenore degli artt. 461, terzo comma e 565, secondo comma, c.p.p. deve ritenersi che, in caso di opposizione a decreto penale, l'eventuale richiesta di uno dei riti alternativi speciali vada inderogabilmente formulata...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3 del 10 marzo 1999
«In tema di misure coercitive, poiché l'attivazione del procedimento di revoca o di sostituzione della custodia cautelare in carcere a causa di condizioni di salute incompatibili con lo stato di detenzione, o comunque tali da non consentire...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2181 del 3 marzo 1995
«Ai fini del calcolo del termine di durata massima della custodia cautelare occorre fare riferimento esclusivamente alla contestazione contenuta nel capo d'imputazione e non della eventuale diversa quantificazione della pena conseguente a modifiche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5609 del 5 febbraio 2008
«Ai fini dell'individuazione del giudice competente all'adozione dei provvedimenti in tema di misure cautelari, occorre far riferimento al momento in cui la richiesta di applicazione di misura cautelare è avanzata dal P.M. e non al momento della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3951 del 26 aprile 1993
«È inammissibile il ricorso per cassazione proposto avverso la misura degli arresti domiciliari disposta, in sostituzione della più gravosa custodia cautelare in carcere, con sentenza di applicazione della pena su richiesta, qualora la pena...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16492 del 24 aprile 2007
«Infatti, la desumibilità, per essere rilevante ai fini del meccanismo di cui all'articolo 297, comma 3, del c.p.p., deve essere individuata nella condizione di conoscenza, da un determinato compendio documentale o dichiarativo, degli elementi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6841 del 18 febbraio 2004
«La retrodatazione della misura custodiale non vale per la fase successiva all'emissione del provvedimento che dispone il giudizio ordinario o abbreviato ovvero della sentenza di applicazione della pena su richiesta, stante l'inapplicabilità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1751 del 20 maggio 1997
«Qualora le parti processuali chiedano l'applicazione della pena, ai sensi degli artt. 444 e segg. c.p.p., del tutto prescindendo da uno dei reati contestati — nella specie la pena era stata patteggiata solo per il reato di costruzione abusiva e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1789 del 5 febbraio 1991
«Ne deriva che la pronuncia di una sentenza di condanna inappellabile (quale quella di applicazione della pena su richiesta delle parti, nel caso in cui il P.M. sia stato consenziente, giusto i disposto dell'art. 448, comma secondo, nuovo c.p.p.)...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 375 del 13 gennaio 1998
«La condotta di chi consegue indebitamente sovvenzioni comunitarie mediante esposizione di dati e notizie falsi è perseguibile ai sensi dell'art. 640 bis c.p. ove al mendacio si accompagni un quid pluris, cioè un'attività fraudolenta che vada ben...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1246 del 6 giugno 1997
«Ai fini del computo dei termini di durata massima della custodia cautelare nella fase delle indagini preliminari, allorquando il pubblico ministero, nell'esercitare l'azione penale con la richiesta di rinvio a giudizio, muta l'originaria...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2679 del 6 giugno 1998
«Poiché l'art. 307, comma secondo, c.p.p. non è compreso tra le norme che l'art. 245 delle disposizioni di attuazione prevede si applichino ai procedimenti che proseguono con l'applicazione delle disposizioni anteriormente vigenti, non è consentito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1887 del 25 agosto 1993
«La trasformazione del rito da immediato ad abbreviato, poi, è consentita a norma dell'art. 458, primo comma c.p.p., a condizione che l'imputato depositi la relativa richiesta, a pena di decadenza, nella cancelleria del giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2257 del 11 giugno 1999
«In tema di atti che devono essere trasmessi al tribunale del riesame entro cinque giorni dalla proposizione della richiesta, a pena della perdita di efficacia della misura cautelare, il verbale dell'interrogatorio può contenere, come può non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 198 del 12 marzo 1999
«Viceversa, la motivazione del provvedimento, in applicazione della norma generale sul procedimento camerale, potrà essere depositata nel previsto termine ordinatorio, senza che ciò abbia influenza sulla efficacia del provvedimento e salve...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10057 del 29 gennaio 2010
«Spetta al giudice in sede civile, dopo il passaggio in giudicato della sentenza penale di condanna (o, come nella specie, di applicazione della pena su richiesta) la competenza a decidere sulla ripartizione risarcitoria in favore delle parti...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 3 luglio 1995
«Qualora il pubblico ministero presso la pretura circondariale abbia formulato richiesta di archiviazione al giudice per le indagini preliminari, quest'ultimo, in caso di opposizione a tale richiesta della persona offesa dal reato, non ha l'obbligo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44 del 4 marzo 1993
«Nessuno di detti effetti è previsto dal D.P.R. n. 394 del 1990 il quale, dunque, non ha riguardo alla pena dell'ergastolo. (Fattispecie in cui il ricorrente sosteneva anche che il principio enunciato dall'art. 54 ord. pen. in materia di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 771 del 29 marzo 2000
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, ove il giudice abbia inflitto una pena in contrasto con la previsione di legge ma in senso favorevole all'imputato, si ha un errore al quale la Corte di cassazione, in difetto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4306 del 22 novembre 1995
«Anche una semplice missiva può assumere natura di ordinanza, a condizioine che abbia contenuto decisorio e che sia idonea ad esternare la volontà del giudice e le ragioni che lo hanno indotto ad emettere quel provvedimento. (Nella fattispecie, a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 649 del 19 gennaio 1996
«La richiesta di applicazione di pena ex art. 444 c.p.p. non implica ammissione di responsabilità né tantomeno confessione per fatti concludenti, ma solamente rinuncia a difendersi e accettazione di una pena «scontata» in cambio delle energie e del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2790 del 31 luglio 1997
«L'istanza della persona offesa dal reato di essere informata della richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero può essere utilmente proposta, come si ricava dalla lettera dell'art. 408, secondo comma, c.p.p., solo fino a che lo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31159 del 16 agosto 2001
«A fronte di richiesta di archiviazione per ritenuta infondatezza della notizia di reato e di rituale opposizione alla medesima da parte del denunciante, il quale rappresenti l'esistenza di possibili responsabilità penali a carico di taluno, deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5689 del 7 giugno 1996
«Per il principio della tassatività delle impugnazioni previsto dall'art. 568, comma 1, c.p.p., il provvedimento di archiviazione pronunciato dal Gip su conforme richiesta del P.M. è ricorribile per cassazione, a norma dell'art. 409, comma 6,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3252 del 8 agosto 2000
«L'applicazione della pena su richiesta a norma dell'art. 444 c.p.p. esige l'esistenza di un accordo tra le parti sull'intero contenuto della decisione richiesta al giudice. Ne consegue che, in presenza di un accordo che abbia subordinato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1002 del 9 giugno 1998
«Infatti, mentre nel primo caso l'archiviazione è basata sull'infondatezza della notitia criminis riferibile ad una persona, ed è pronunciata a conclusione di un procedimento e la relativa decisione esprime un controllo di legittimità della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4464 del 3 maggio 1996
«Le funzioni attribuite dalla legge allo speciale collegio per i reati ministeriali previsto dall'art. 7 della legge Cost. 16 gennaio 1989 n. 1 comprendono anche quella di provvedere, previa celebrazione dell'udienza preliminare, sulla richiesta di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45276 del 24 novembre 2003
«In tema di estradizione dall'estero il principio di specialità, in virtù del quale la persona estradata non può essere perseguita, giudicata o sottoposta a restrizione della libertà personale per fatto anteriore alla consegna diverso da quello per...»