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Cassazione penale, Sez. VII, ordinanza n. 46360 del 30 novembre 2004
«L'applicazione, da parte della Corte di cassazione, ai sensi dell'art. 619, comma 3, c.p.p., della legge più favorevole è da ritenere esclusa qualora, essendo intervenuta la nuova legge prima dell'esaurimento delle fasi di merito e sussistendo la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18046 del 19 aprile 2004
«In tema di patteggiamento, il semplice errore di calcolo nella determinazione finale della pena, sulla quale si forma il consenso delle parti, non può costituire valido motivo di ricorso per cassazione, essendo da escludere, in detta ipotesi, che...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9973 del 21 settembre 1998
«La disposizione dell'art. 619 c.p.p. trova la sua ratio nell'esigenza di scongiurare l'annullamento della decisione impugnata tutte le volte in cui la Corte di cassazione, rimanendo nell'ambito della sua funzione istituzionale e nel rispetto del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1025 del 12 gennaio 2006
«Il principio secondo cui non è ammissibile il ricorso per cassazione volto unicamente ad ottenere la rettifica, ai sensi dell'art. 619, comma 2, c.p.p., dell'errore di denominazione o di computo attinente alla specie o alla quantità della pena,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19627 del 28 aprile 2003
«In tema di correzione di errore materiale commesso dal giudice di merito, la norma di cui all'art. 619 c.p.p. è una disposizione speciale, che deroga e prevale su quella posta dall'art. 130 dello stesso codice. Ne consegue che, proposto ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6093 del 24 febbraio 2000
«In tema di correzione di errore materiale, la regola generale in base alla quale non è consentita tale correzione quando essa si risolverebbe nella modifica essenziale o nella sostituzione di una decisione già assunta, non può ritenersi operante,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 420 del 14 marzo 1995
«In tema di correzioni di errori materiali commessi dai giudici di merito, la norma di cui all'art. 619 c.p.p. è una disposizione speciale, che deroga e prevale su quella di cui all'art. 130 c.p.p. Ne consegue che, proposto ricorso per cassazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44711 del 20 novembre 2003
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, qualora per mero errore di calcolo la pena sia stata indicata in misura inferiore a quella risultante da un calcolo corretto e il giudice, non rilevando l'errore, abbia applicato la pena...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 823 del 27 gennaio 1996
«Qualora nella sentenza di merito sia stata erroneamente disposta l'applicazione delle pene accessorie dell'interdizione dai pubblici uffici e dell'interdizione legale in relazione a condanna a pena detentiva che non la consente (nella specie a due...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9053 del 22 agosto 1992
«Ne consegue che qualora il giudice abbia applicato una pena, frutto di un errato calcolo, ancorché le parti abbiano esplicitamente e concretamente indicato la pena originaria da diminuire a seguito delle sue successive massime riduzioni ex art. 62...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13224 del 5 ottobre 1990
«La disposizione di cui al secondo comma dell'art. 619 c.p.p. che consente alla Corte di cassazione di provvedere alla rettificazione della specie o della quantità della pena per errore di denominazione o di computo riguarda esclusivamente le pene...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2810 del 22 agosto 1994
«La morte della persona sottoposta a misura di prevenzione, sopravvenuta alla proposizione del ricorso per cassazione avverso il relativo provvedimento implica l'estinzione della misura e priva di interesse il ricorso stesso, in ordine al quale la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19082 del 18 maggio 2012
«Nel caso in cui l'imputato abbia chiesto con specifico motivo d'appello la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena inflittagli dal giudice di primo grado e il giudice d'appello non abbia preso in considerazione tale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24742 del 1 luglio 2010
«Deve essere annullata senza rinvio la sentenza d'appello che abbia immotivatamente disatteso la richiesta di concessione del beneficio della non menzione già negata in primo grado, potendo il predetto beneficio essere direttamente disposto dalla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 634 del 29 gennaio 1997
«Qualora la sentenza impugnata conceda inequivocabilmente con la motivazione la sospensione condizionale della pena, mentre nel dispositivo sia omessa menzione della concessione di tale beneficio, la sentenza stessa deve essere annullata senza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13316 del 21 marzo 2013
«Deve essere annullata con rinvio la sentenza che, avendo radicalmente omesso di motivare, a fronte della presenza di causa estintiva del reato, sulla sussistenza delle condizioni per il proscioglimento nel merito, ed impugnata sul punto, impedisca...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2098 del 15 gennaio 2008
«È legittima l'ordinanza emessa, in sede di giudizio di rinvio, dallo stesso giudice autore del provvedimento annullato dalla Corte di cassazione, in quanto la diversità della persona fisica del giudice chiamato a decidere dopo annullamento con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 436 del 12 gennaio 2007
«Non è deducibile in sede di legittimità il difetto di competenza del giudice di rinvio che abbia pronunciato sentenza a seguito di pronunciato annullamento con rinvio della Corte di Cassazione, in violazione della lettera c) dell'art.623 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40995 del 5 dicembre 2002
«In tema di procedimento di prevenzione, qualora la Corte di cassazione annulli con rinvio il decreto emesso dalla Corte di appello, gli atti debbono essere trasmessi, ai sensi dell'art. 623, comma 1, lett. c), c.p.p., ad altra sezione della stessa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1142 del 27 maggio 1999
«L'art. 623, lett. c), c.p.p., nel disporre che nel caso di annullamento di sentenza pronunciata da una corte di appello gli atti devono essere rimessi ad altra sezione della stessa Corte, o, in mancanza, alla Corte più vicina, si riferisce...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2504 del 23 aprile 1997
«A seguito di annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione, non è ammessa discussione circa la competenza attribuita con la sentenza di annullamento. L'irretrattabilità del cosiddetto foro commissorio rappresenta infatti un principio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4882 del 15 maggio 1996
«È ammissibile la formazione progressiva del giudicato nello sviluppo dinamico del rapporto processuale non solo quando l'annullamento parziale viene pronunciato nel processo cumulativo e riguarda solo alcuni degli imputati o talune delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10847 del 3 novembre 1995
«Nel caso in cui la Corte di cassazione debba annullare la sentenza per essere il reato estinto, qualora l'impugnazione concerna il difetto di motivazione sulla responsabilità del ricorrente sotto il profilo della sua asserita estraneità...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 294 del 5 luglio 1995
«Sono inammissibili le questioni di legittimità costituzionale degli artt. 623 e 624 c.p.p., in riferimento agli artt. 24 e 25, primo comma, Cost., nella parte in cui sanciscono, al di fuori della procedura di rettificazione di errori materiali,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11544 del 5 novembre 1998
«Poiché il concetto di condanna penale comprende in un unicum inscindibile sia l'accertamento della responsabilità che la determinazione della pena, non è concepibile, in via generale, che si formi un giudicato di condanna nell'ipotesi in cui, pur...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6019 del 14 giugno 1993
«Nel caso di annullamento parziale da parte della Corte di cassazione che abbia ad oggetto statuizioni diverse dall'accertamento del fatto-reato e della responsabilità dell'imputato, la pronuncia di condanna diviene irrevocabile, con conseguente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11041 del 8 novembre 1995
«L'art. 624 del nuovo codice di procedura penale — che ha letteralmente recepito l'art. 545 del codice abrogato — con l'espressione «parti della sentenza», che diventano irrevocabili a seguito del giudizio della Corte di cassazione di parziale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22932 del 4 novembre 2011
«In tema di concordato preventivo, al decreto emesso, ai sensi dell'art. 183, comma 1, legge fall., dalla corte d'appello, che decida sul reclamo avverso il decreto di omologazione, si applica il rito camerale di cui agli artt. 737 e ss. c.p.c. e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9026 del 26 agosto 1993
«Con riguardo al ricorso per cassazione, contro la sentenza d'appello che abbia omologato o respinto il concordato preventivo, l'allegazione di una copia di tale sentenza priva di annotazione circa la data della sua comunicazione (dies a quo per il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46244 del 19 novembre 2013
«In tema di ricorso straordinario, è deducibile come errore di fatto rilevante ai sensi dell'art. 625-bis, cod. proc. pen., l'omesso rilievo da parte della Corte di Cassazione, senza alcun esame della questione, dell'avvenuto decorso del termine di...»