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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 123 del 10 gennaio 1995
«Per il giudizio camerale di appello relativo a sentenza emessa a seguito di rito abbreviato (art. 590 c.p.p.) non è necessario il decreto di citazione a giudizio, ma è sufficiente l'avviso di udienza ai sensi dell'art. 127 comma 1 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5758 del 16 maggio 1994
«Avverso la sentenza pronunciata a seguito del rito abbreviato previsto dall'art. 247 att. c.p.p., il ricorso per cassazione va proposto nei termini e con le forme rispettivamente previsti dagli artt. 585 e 581 del codice di rito attuale ed il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7262 del 1 aprile 1999
«L'applicazione concordata della pena postula la rinunzia a far valere qualunque eccezione di nullità, anche assoluta, diversa da quelle attinenti alla richiesta di patteggiamento ed al consenso ad essa prestato; ciò in quanto le suddette nullità,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3088 del 25 gennaio 2006
«Spetta al giudice delle indagini preliminari decidere sulla domanda di patteggiamento presentata dall'imputato, anche se ha già dato il via libera al giudizio immediato. Il ricorso a quest'ultimo rito alternativo non fa spostare la “pratica” al...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 30505 del 6 agosto 2001
«Atteso il decisivo valore che, nel procedimento di applicazione della pena su richiesta, assume il verbale di udienza, in cui vengono consacrate le concordi volontà delle parti, deve ritenersi possibile, in caso di divergenza fra detto verbale ed...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1445 del 30 maggio 2000
«In tema di patteggiamento la procedura dettata dagli artt. 444 e ss. c.p.p. è tale per cui la stipulazione del patto fra l'imputato, personalmente (o a mezzo di procuratore speciale), e il pubblico ministero, comporta implicitamente la rinuncia a...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 295 del 17 gennaio 1994
«Il ricorso per cassazione avverso sentenze di applicazione della pena su richiesta delle parti va deciso con il procedimento in camera di consiglio, giusto il disposto dell'art. 611 c.p.p., quando si tratti di sentenze non emesse nel dibattimento,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5066 del 10 febbraio 2011
«È causa di nullità di ordine generale e a regime intermedio la pronuncia "de plano", e quindi senza previa fissazione di udienza camerale, della sentenza di patteggiamento, pur dopo l'esercizio dell'azione penale e la notifica del decreto di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3251 del 5 gennaio 2000
«Deve ritenersi viziata da violazione di legge ed illogicità manifesta la sentenza con la quale il Gip, applicando la pena su richiesta delle parti, dichiari compensate integralmente le spese nei confronti della parte civile, sul rilievo che,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1327 del 15 maggio 1997
«È nulla la sentenza di patteggiamento, quando il giudice, nell'applicare l'istituto della continuazione, abbia omesso la motivazione sulla sussistenza dei requisiti stabiliti dalla legge penale, non avendo il magistrato funzione meramente notarile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13028 del 2 ottobre 1990
«Non è configurabile alcuna nullità qualora la sentenza emessa a seguito di richiesta delle parti venga letta in camera di consiglio piuttosto che in pubblica udienza. Trattasi di mera irregolarità che non vulnera i diritti della difesa, ma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2908 del 2 settembre 1995
«Nella procedura disciplinata dall'art. 444 c.p.p. (patteggiamento), così come in quella di cui all'art. 599 c.p.p. (patteggiamento in appello) deve attribuirsi prevalenza, in caso di contrasto, al verbale di udienza, rispetto al dispositivo: ciò...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9480 del 20 ottobre 1993
«Nel caso di divergenza — totale o parziale — circa la richiesta della pena a norma dell'art. 444 c.p.p. tra le conclusioni delle parti riportate in sentenza e quelle consacrate nel verbale di udienza, sono queste ultime che assumono prevalenza...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 40288 del 7 novembre 2011
«È ricorribile per cassazione la sentenza di patteggiamento nella parte relativa alla condanna alla rifusione delle spese di parte civile, in particolare per quanto attiene alla legalità della somma liquidata e alla esistenza di una corretta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4436 del 22 luglio 1999
«L'annullamento in sede di legittimità della sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, implicando l'esclusione della validità dell'accordo nei termini in cui le parti lo hanno concluso e il giudice lo ha recepito nella sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1014 del 6 aprile 1995
«Allorché l'imputato rilasci al difensore procura speciale per procedere al patteggiamento nella fase preliminare al dibattimento, acconsente implicitamente che questo si svolga in sua assenza, come previsto dall'art. 488 c.p.p., sicché egli è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 795 del 8 gennaio 2013
«È inammissibile la richiesta di applicazione della pena formulata dall'imputato dinanzi al giudice del dibattimento, instaurato in virtù di decreto che dispone il giudizio emesso all'esito dell'udienza preliminare, nella quale nessuna analoga...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2158 del 12 luglio 1997
«A mente dell'art. 446, comma 1, c.p.p. la richiesta di applicazione di pena patteggiata può essere formulata fino alla dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado. Tale termine è previsto a pena di decadenza, con la conseguenza che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3472 del 15 ottobre 1992
«In tema di patteggiamento, allorché vi sia stato il dissenso del pubblico ministero ed il dissenso stesso risulti ingiustificato, la pena richiesta dall'imputato può essere egualmente applicata, ma soltanto in dibattimento ed all'esito di questo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1507 del 8 giugno 1993
«Il principio di specialità di cui all'art. 14 della convenzione europea di estradizione firmata a Parigi il 13 dicembre 1957 non preclude in modo assoluto l'esercizio della giurisdizione da parte dello Stato richiesto, ma vi pone solo delle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2519 del 7 novembre 1997
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, nel corso delle indagini preliminari, il giudice non è abilitato a provvedere de plano ma deve fissare apposita udienza, della quale le parti devono essere rese edotte mediante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10366 del 29 settembre 1994
«In tema di richiesta di applicazione della pena nel corso delle indagini preliminari, dall'interpretazione sistematica degli artt. 447, comma 1 e 127 c.p.p. si desume che il difetto di notifica del provvedimento di fissazione dell'udienza alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7822 del 26 febbraio 2010
«L'art. 449, comma 4, c.p.p., pur stabilendo, nel nuovo testo introdotto dall'art. 2, comma 1, lett. c), del D.L. 23 maggio 2008 n. 92, conv. con modif. in legge 24 luglio 2008 n. 125, che il pubblico ministero, in presenza delle condizioni ivi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5781 del 31 gennaio 1996
«È abnorme, e pertanto ricorribile per cassazione, il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari, richiesto di fissare l'udienza preliminare, disponga invece la restituzione degli atti al pubblico ministero sull'assunto che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9326 del 28 giugno 1990
«Il giudizio direttissimo atipico previsto per i reati in materia di armi è svincolato dalle condizioni e dai presupposti che legittimano il procedimento direttissimo ordinario perché è imposto dalla normativa speciale. Ne consegue che è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3410 del 31 gennaio 2011
«È illegittimo il provvedimento con cui il Tribunale monocratico, investito della richiesta di convalida dell'arresto e di prosecuzione del procedimento con il giudizio direttissimo, ometta di pronunciarsi a causa dell'evasione dell'imputato dagli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 167 del 10 gennaio 1992
«Nel caso in cui la persona arrestata in flagranza sia presentata all'udienza entro le quarantotto ore successive ed il suo arresto sia debitamente convalidato nella medesima udienza così da determinare la regolare costituzione del rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1655 del 16 ottobre 1993
«La richiesta di proroga della custodia cautelare ex art. 305, secondo comma, c.p.p., è ammissibile anche nel caso in cui sia stata già avanzata richiesta di rinvio a giudizio e, quindi, nelle more della celebrazione dell'udienza preliminare. (La...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 397 del 14 gennaio 1999
«Lo speciale giudizio abbreviato previsto dall'art. 452, comma secondo, c.p.p., si caratterizza per il fatto che, a differenza di quanto previsto per la forma tipica di tale rito, che ha sede nell'udienza preliminare, esso non è legato alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1666 del 23 febbraio 1993
«Il giudizio abbreviato instauratosi a seguito di trasformazione del giudizio direttissimo subisce una notevole «deviazione» rispetto allo schema ordinario del giudizio abbreviato stesso in quanto consente al giudice, il quale non ritenga di poter...»