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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4891 del 8 marzo 1994
«Le cause estintive del reato, per amnistia impropria, o della pena, non incidono sulla persistenza dell'interesse del condannato a chiedere e ad ottenere l'applicazione, in sede di esecuzione, della disciplina del concorso formale o del reato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5033 del 2 maggio 1994
«Qualora, nel corso di una perquisizione domiciliare, venga rinvenuta dalla polizia giudiziaria sostanza stupefacente e un quantitativo di questa sia trovato su indicazione di uno degli occupanti dell'immobile, chiamato poi a rispondere del reato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5331 del 6 maggio 1994
«Nell'ipotesi in cui una intercettazione venga ritualmente ordinata con riferimento al reato per il quale si procede, che in astratto preveda la pena massima superiore a cinque anni, e successivamente l'imputazione venga mutata in altra, per la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5394 del 10 maggio 1994
«In caso di applicazione della pena su richiesta delle parti per una pluralità di reati, per uno dei quali, nel giudizio di legittimità, viene dichiarato che l'azione penale non poteva essere iniziata per mancanza di una condizione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 544 del 11 marzo 1994
«Nella determinazione, in sede esecutiva, della pena per più reati continuati giudicati con più sentenze, deve essere assunta come pena-base quella inflitta per il reato singolo considerato come violazione più grave. Ne discende che è illegittimo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6202 del 27 maggio 1994
«Prova decisiva, la cui mancata assunzione può costituire il motivo di ricorso di cui all'art. 606, lett. d), c.p.p. secondo il tenore dell'art. 495 c.p.p. è quella che con giudizio ex ante appaia idonea a contrastare circostanze altrimenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6815 del 13 giugno 1994
«Accertato l'elemento intenzionale del reato di omicidio, nessuna influenza ha, riguardo ad esso, il vizio parziale di mente che attiene all'imputabilità dell'agente: il dolo rappresenta la volontà di costui diretta all'evento che si è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6837 del 13 giugno 1994
«Detenere un'arma sapendo che essa non presenta quei segni distintivi idonei ad identificarla, configura il reato di ricettazione perché la provenienza da delitto dell'arma è in re ipsa dato che l'agente non può non avere coscienza, essendo stati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7188 del 17 giugno 1994
«Le due ipotesi dell'art. 659 c.p. costituiscono distinti titoli di reato, essendo rinvenibile, la prima, nel fatto di arrecare disturbo al riposo ed alle occupazioni delle persone e, la seconda, in quello dell'esercizio di un mestiere rumoroso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7504 del 2 luglio 1994
«La diminuente speciale prevista in tema di sequestro di persona a scopo di estorsione per il concorrente che, dissociandosi dagli altri, aiuti concretamente l'autorità di polizia o l'autorità giudiziaria nella raccolta delle prove decisive per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7749 del 11 luglio 1994
«In tema di contravvenzioni per inosservanza all'ordine dato dall'autorità per motivi di giustizia, sicurezza pubblica, ordine pubblico, o igiene, per la sussistenza del reato è necessario che il soggetto sia effettivamente venuto a conoscenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7759 del 11 luglio 1994
«Il principio fissato nell'art. 185, comma 1, c.p.p., secondo cui la nullità di un atto rende invalidi gli atti consecutivi che dipendono da quello dichiarato nullo, non trova applicazione in materia di inutilizzabilità, riguardando quest'ultima...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8470 del 29 luglio 1994
«L'estinzione del reato per prescrizione deve essere dichiarata anche nell'ipotesi in cui il relativo termine sia maturato nel periodo intercorrente tra l'emissione del decreto di citazione e la notifica all'imputato: il decreto di citazione a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8911 del 8 agosto 1994
«La disposizione di cui all'art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143, convertito in L. 5 luglio 1991, n. 197, che punisce, tra l'altro, chi acquisisce al fine di trarne profitto carte di credito ovvero documenti di pagamento o di prelievo «di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9449 del 2 settembre 1994
«La confessione circa la partecipazione al sequestro di persona ed il ruolo svolto dai coimputati non può essere valutata ai fini della concessione dell'attenuante di cui all'art. 630, comma 5, c.p., bensì solo ai fini del riconoscimento delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9767 del 9 settembre 1994
«In tema di reato di cui all'art. 633 c.p. — invasione di terreni o edifici — l'errore sull'altruità dell'immobile da parte dell'agente, fondato sull'erronea conoscenza della legge civile, non esclude la punibilità ex art. 47 c.p. e quindi non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 995 del 26 agosto 1994
«Il giudice d'appello, se l'impugnazione è stata proposta dal solo imputato, può procedere alla revoca della sospensione condizionale della pena inflitta per altro reato in altro giudizio, a norma del primo comma dell'art. 168 c.p., mentre non può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9971 del 20 settembre 1994
«L'ordine di sgombero del suolo pubblico arbitrariamente occupato con la costruzione di una baracca è adottato dall'ente autarchico territoriale (nel caso di specie il comune attraverso il commissario prefettizio) nell'esercizio dei poteri di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9994 del 20 settembre 1994
«In tema di reato continuato, l'art. 81 c.p. non pone alcuna distinzione tra delitti e contravvenzioni. La norma infatti si riferisce ai reati in genere e tali sono sia gli uni che le altre. La unicità di trattamento sanzionatorio rientra nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10075 del 3 ottobre 1995
«Nell'ipotesi di reato continuato, il giudice ha l'obbligo di stabilire se e quali circostanze ricorrono in relazione a ciascuna delle violazioni da unificare ai sensi dell'art. 81, c.p., e ciò non solo al fine di dosare l'aumento di pena da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10683 del 27 ottobre 1995
«Qualora il soggetto detenga o porti più armi, e tale condotta sia accertata in un unico contesto, egli deve rispondere di un solo reato e non già di un reato continuato, mentre il numero delle armi e delle munizioni potranno essere prese in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11240 del 16 novembre 1995
«Nell'ipotesi di concorso formale tra il reato di corruzione e quello di finanziamento illecito dei partiti non è ipotizzabile una causa di esclusione della punibilità sotto il profilo dell'inesigibilità della condotta richiesta dalla norma di cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11503 del 28 novembre 1995
«In tema di reato continuato (art. 81, cpv., c.p.), la ratio della disciplina va ravvisata — con riferimento all'aspetto intellettivo — nella previsione di una scoprenza di azioni criminose rispondenti a determinate finalità dell'agente; e — con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11653 del 30 novembre 1995
«In sede di giudizio di rinvio la determinazione della pena, sia per il reato ritenuto più grave (e diverso da quello ritenuto tale nella sentenza annullata), sia per la continuazione, non è vincolata dalle valutazioni del giudice della pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11980 del 6 dicembre 1995
«Nel caso di possesso di un'arma clandestina, allorquando si individui semplicemente nella clandestinità dell'arma il sintomo di una non meglio specificata origine delittuosa — e non siano precisati la natura ed il titolo del reato presupposto —...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12589 del 28 dicembre 1995
«Integra il reato di cui all'art. 477 c.p. la fotocopia di un documento autorizzativo legittimamente detenuto, realizzata con caratteristiche e dimensioni tali da avere l'apparenza dell'originale. Ciò perché neppure al titolare del documento stesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12788 del 29 dicembre 1995
«Nella ricettazione di armi clandestine il reato presupposto del delitto di ricettazione può essere anche quello di abrasione del numero di matricola e la condotta può essere costituita anche dal solo occultamento delle armi, oltre che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 136 del 10 gennaio 1995
«È configurabile il reato di cui all'art. 659, comma 2, c.p. (disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone da parte di chi «esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1503 del 3 giugno 1995
«In tema di sequestro del corpo del reato o di cose ad esso pertinenti ad iniziativa della polizia giudiziaria, il termine per la proposizione della richiesta di riesame non può decorrere dalla notifica del decreto di convalida al difensore;...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1622 del 4 luglio 1995
«Le dichiarazioni della persona offesa dal reato sono — indipendentemente dalla eventuale concorrente qualifica di coindagato in procedimenti connessi o collegati del soggetto che le rende — assimilabili alla testimonianza, che il legislatore...»