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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16094 del 5 dicembre 1990
«Per la sussistenza dell'elemento materiale del delitto di sequestro di persona previsto dall'art. 605 c.p. è sufficiente che vi sia stata in concreto una limitazione della libertà fisica della persona e cioè della libertà di scelta del luogo ove...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16320 del 7 dicembre 1990
«Condizione essenziale per l'applicabilità dell'attenuante della provocazione ex art. 62 n. 2 c.p. è che il reato sia stato commesso in stato d'ira, come reazione al fatto ingiusto altrui. Ne consegue che non sussiste l'attenuante se l'azione del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16401 del 13 dicembre 1990
«Ai fini della concessione dell'attenuante del risarcimento del danno, il risarcimento, oltre che volontario, integrale e antecedente al giudizio di primo grado, deve essere effettivo, nel senso che deve consistere in una reale e concreta elisione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1703 del 8 febbraio 1990
«Se è vero che la sentenza penale straniera, non avente efficacia giuridica in Italia perché non formalmente riconosciuta, non può assumere rilievo quale precedente penale ostativo alla concessione del beneficio della sospensione condizionale della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2042 del 18 luglio 1990
«In tema di liberazione condizionale il tribunale di sorveglianza deve aver riguardo al comportamento tenuto dal condannato durante tutto il tempo dell'esecuzione della pena al fine di pervenire al giudizio, positivo o negativo, sul suo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2346 del 19 febbraio 1990
«I vigili urbani non rientrano fra le autorità legittimate ad emettere ordini in materia di igiene. Non commette perciò il reato di cui all'art. 650 del codice penale il venditore al minuto di prodotti alimentari, che non ottemperi all'ordine dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2514 del 22 febbraio 1990
«Nel caso in cui il pretore abbia intimato al datore di lavoro, con decreto emesso ai sensi dell'art. 28, L. 20 maggio 1970, n. 300 (statuto dei lavoratori), l'immediata reintegra del dipendente licenziato nel suo posto di lavoro, commette il reato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2530 del 22 febbraio 1990
«L'ignoranza della legge penale, considerata con riguardo al nuovo testo dell'art. 5, c.p., come risulta formulato a seguito della decisione della Corte costituzionale del 24 marzo 1988, n. 364, non può essere invocata da chi, professionalmente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3042 del 3 marzo 1990
«In tema di attenuanti, le circostanze generiche, di cui all'art. 62 bis c.p., vanno riferite a quanto in concreto il legislatore non ha potuto prevedere, ai fini della individuazione e della personalizzazione della pena, stante la impossibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3114 del 3 marzo 1990
«Essendo essenziale connotazione del reato continuato l'esistenza di una previa programmazione nell'ambito della quale siano state previste e deliberate, sia pure in modo generico, le varie violazioni costituenti contenuto ed esplicazione di quel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3607 del 14 marzo 1990
«Nel delitto di estorsione, la circostanza aggravante di più persone riunite è configurabile anche se la minaccia sia stata esercitata da un solo soggetto, in quanto non è necessaria la presenza contestuale di più correi nel luogo di esecuzione del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3884 del 17 marzo 1990
«La circostanza attenuante di cui all'art. 62, n. 4 c.p. (danno patrimoniale di speciale tenuità) è applicabile nei delitti contro il patrimonio o che, comunque, offendono il patrimonio e non nei delitti contro la vita e l'incolumità individuale....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4211 del 26 marzo 1990
«La violazione dei sigilli non consiste nell'atto materiale dell'infrazione ma nella condotta diretta in maniera specifica a violare la misura cautelare e strumentalizzata al proseguimento dei lavori abusivi, sicché il reato può concretarsi in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4506 del 2 aprile 1990
«Ai fini dell'applicabilità della circostanza attenuante di cui all'art. 62, n. 6, c.p. è necessario che il ravvedimento operoso sia, oltre che spontaneo, anche efficace, nel senso che debba aver conseguito il risultato dell'elisione o, quanto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4684 del 3 aprile 1990
«Il diritto di proporre querela è attribuito dalla legge in via strettamente personale alla persona offesa dal reato; quando questa è una società, deve essere esercitato dall'organo deputato a formare la volontà dell'ente. (Nella fattispecie è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4761 del 3 aprile 1990
«Ai fini della sussistenza del reato di rapina impropria, la violenza deve essere esercitata nei confronti della persona e deve tendere ad impedire al derubato di ritornare in possesso della cosa sottrattagli ovvero a procurare l'impunità...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5272 del 9 aprile 1990
«Il contegno attuoso post factum dell'imputato, il quale con una lunga opera di modernizzazione abbia agito in modo da ridurre l'incidenza degli infortuni sul lavoro, certamente apprezzabile e producente al fine di beneficiare delle attenuanti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5290 del 11 aprile 1990
«Le due ipotesi di circostanze attenuanti previste dall'art. 62, n. 6, c.p. (risarcimento integrale del danno e spontanea elisione o attenuazione delle conseguenze dannose del reato) non possono concorrere allorché il reato offende il patrimonio,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5349 del 11 aprile 1990
«La norma di cui al primo comma dell'art. 59 c.p. si applica alle circostanze aggravanti o attenuanti del reato, siano esse previste dal codice penale o da leggi speciali. Infatti, in quanto disciplina la loro valutazione a carico o a favore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5913 del 23 aprile 1990
«Ai fini della comparazione delle circostanze, nel sistema penale vigente, il criterio generale che deve essere osservato dal giudice, è quello risultante dallo schema dell'art. 133 c.p.; dal coordinamento di detta norma con quello dell'art. 69...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6399 del 3 maggio 1990
«Non è necessario perché si realizzi il delitto di cui all'art. 468 c.p. che la contraffazione sia tale da rendere il sigillo identico a quello vero, essendo sufficiente che essa, anche se non perfetta, sia idonea a trarre in inganno persone non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 679 del 18 gennaio 1990
«Il danno non patrimoniale non lede l'interesse che costituisce l'oggetto giuridico del delitto di estorsione; infatti, trattandosi di un delitto contro il patrimonio, il danno che il soggetto passivo della violenza o altri deve subire in seguito...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7015 del 17 maggio 1990
«In tema di reato di costruzione edilizia la necessità di procurarsi un alloggio idoneo non può rientrare nella causa di giustificazione prevista dall'art. 54 del c.p. il cui presupposto è l'esistenza di un grave pericolo «alla persona». (Nel caso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7259 del 24 maggio 1990
«Il bene giuridico tutelato dall'art. 319 c.p. è costituito dai principi di buon andamento e imparzialità dell'amministrazione indicati nell'art. 97, comma primo, della Costituzione. La contrarietà ai doveri d'ufficio può riguardare la condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 76 del 10 gennaio 1990
«In tema di danneggiamento, l'aggravante speciale di cui all'art. 635 cpv. n. 1 del c.p. è configurabile quando la condotta minacciosa sia contestuale al fatto produttivo del danneggiamento, caratterizzandolo con maggiore pericolosità, senza che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7613 del 31 maggio 1990
«Il principio di specialità (art. 15 c.p.) postula una pluralità di norme regolatrici della stessa materia, di previsioni disciplinanti la stessa cosa, e la presenza in una di esse di elementi peculiari che valgano a differenziare l'impianto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8238 del 6 giugno 1990
«La circostanza attenuante comune prevista dall'art. 62, n. 6, seconda ipotesi, c.p. (elisione o attenuazione delle conseguenze del reato), è di natura soggettiva e trova fondamento nella minore capacità a delinquere del colpevole, il quale, per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9084 del 22 giugno 1990
«L'ipotesi prevista dall'art. 630, terzo comma, c.p. integra gli estremi del reato complesso perché l'omicidio volontario costituisce una circostanza aggravante del sequestro e dà luogo ad un'unica fattispecie sottoposta alla disciplina dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9423 del 3 luglio 1990
«È configurabile il delitto di estorsione consumato e non tentato se oggetto del reato sia un titolo di credito trasmissibile per girata.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9446 del 3 luglio 1990
«In tema di furto, ai fini dell'impossessamento e della sottrazione è sufficiente che la cosa sottratta sia passata — anche per breve tempo e nello stesso luogo in cui la sottrazione si è verificata — sotto il dominio esclusivo dell'agente. Il...»