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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2315 del 4 aprile 1985
«Ai fini della determinazione della competenza territoriale in ordine alle azioni possessorie ai sensi dell'art. 21 c.p.c., occorre tenere conto del luogo in cui si è verificata l'azione, cioè l'attività idonea a produrre gli effetti dannosi e non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4627 del 3 agosto 1984
«In tema di tutela possessoria, allorché si è in presenza di un'azione posta in essere in un dato luogo ma sviluppante i suoi effetti in un vasto territorio, l'unico criterio idoneo ad individuare il luogo dove è avvenuto il fatto denunciato, ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 697 del 31 gennaio 1979
«Quando il convenuto, eccedendo i limiti della domanda attrice, proponga un'eccezione o una domanda riconvenzionale che ampli l'oggetto della controversia, il thema decidendum è quello che risulta dal complesso delle istanze delle parti, e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9325 del 19 aprile 2007
«La moltiplicazione delle ipotesi di giurisdizione esclusiva e la consistenza delle materie ad essa attribuite comportano che, in sede di regolamento di giurisdizione, fermo restando il criterio di riparto fondato sul binomio diritti-interessi,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3043 del 13 febbraio 2007
«L'azione risarcitoria relativa alla fattispecie qualificabile come occupazione usurpativa, ovvero come manipolazione del fondo di proprietà privata in assenza di dichiarazione di pubblica utilità, sia che ne venga invocata la tutela restitutoria...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9532 del 19 maggio 2004
«Il regolamento preventivo di giurisdizione è proponibile con riguardo a giudizio di merito che sia pendente, e prima che in esso sia stata emessa una sentenza, anche soltanto sulla giurisdizione; non costituisce pertanto circostanza ostativa alla...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19600 del 17 luglio 2008
«Il giudicato sulla giurisdizione (nel caso di specie nei confronti dello straniero o dello Stato estero) non può spiegare effetto in un successivo processo inerente al medesimo rapporto, ma coinvolgente effetti diversi rispetto a quelli fatti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3598 del 12 marzo 2003
«In tema di procedimento disciplinare a carico di avvocati, la norma generale dell'art. 86 c.p.c. (secondo la quale la parte stessa, se in possesso dei requisiti necessari per esercitare l'ufficio di difensore presso il giudice adito, può stare in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10724 del 11 agosto 2000
«A norma dell'art. 95 c.p.c., nel processo esecutivo che si svolge con le forme del pignoramento di crediti o di cose del debitore che sono in possesso di terzi e si conclude con l'ordinanza di assegnazione del credito, l'obbligo del pagamento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3058 del 5 settembre 1969
«I provvedimenti di apposizione e rimozione dei sigilli, previsti dagli artt. 752 e seguenti c.p.c. non hanno contenuto decisorio, in quanto sono tipicamente diretti a tutelare l'interesse generale alla conservazione del patrimonio ereditario in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 920 del 7 marzo 1977
«Il decreto ingiuntivo emesso a carico di una persona in qualità di erede del debitore, o di rappresentante dell'eredità, contiene una implicita decisione sulla sussistenza di detta qualità, e, pertanto, conferisce all'ingiunto l'interesse a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1996 del 23 agosto 1961
«In forza della dichiarazione di morte presunta, la libera disponibilità del patrimonio del de cuius ed il conseguente diritto di chiederne la divisione spettano, indistintamente ed incondizionatamente, a tutti coloro che si trovino nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1280 del 22 aprile 1972
«Anche nel giudizio possessorio è proponibile la domanda di risarcimento dei danni, per responsabilità processuale aggravata, in quanto tali danni possono essere accertati e liquidati soltanto con la sentenza che accerta la colpa nell'azione o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 950 del 16 gennaio 2013
«L'art. 691 c.p.c., in tema di inosservanza del provvedimento del giudice, riguarda la sola disciplina dei procedimenti di denuncia di nuova opera e di danno temuto, e non è pertanto applicabile in ipotesi di mancata esecuzione di un'ordinanza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3552 del 7 dicembre 1972
«Con l'opposizione al decreto ingiuntivo, che emette il pretore al termine o nel corso dell'esecuzione forzata degli obblighi di fare e di non fare (o dell'esecuzione dei provvedimenti immediati emessi nelle procedure nunciatorie e possessorie, o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 959 del 12 febbraio 1979
«Qualora, dopo la conversione del sequestro conservativo di crediti e di cose mobili del debitore in possesso di terzo, con la sentenza di condanna esecutiva e l'adempimento delle formalità prescritte dall'art. 156 disp. att. c.p.c. e la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2425 del 23 aprile 1981
«Per il combinato disposto degli artt. 678 e 543 c.p.c., ancorché quest'ultimo si riferisca genericamente alle cose, senza la specificazione della loro natura mobiliare, la forma del pignoramento e del sequestro conservativo presso terzi può essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22860 del 30 ottobre 2007
«Nel caso in cui i beni pignorati detenuti dal creditore terzo costituiscono oggetto di sequestro giudiziario va applicata, ai fini della sua esecuzione, la disciplina di cui agli artt. 677, 605 e 211 c.p.c. Ne consegue che, laddove il giudice...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2429 del 14 marzo 1988
«Il custode sequestratario assume la qualità di amministratore dei beni sequestrati per conto di colui il quale, in definitiva, ne sia dichiarato proprietario o possessore, cosicché solo quest'ultimo resta vincolato per i negozi giuridici posti in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1998 del 3 giugno 1976
«Ai sensi dell'art. 675 c.p.c., il provvedimento che autorizza il sequestro perde efficacia se non viene eseguito entro il termine di trenta giorni dalla pronuncia. Per indagare sul rispetto o meno di detto termine, nel caso di sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10458 del 5 ottobre 1994
«Deve escludersi che l'errore del pubblico ufficiale circa le proprie facoltà di disposizione del pubblico denaro per fini diversi da quelli istituzionali possa assumere qualsivoglia efficacia scriminante perché, pur essendo la destinazione delle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41476 del 31 ottobre 2003
«L'ignoranza della legge penale, l'agente abbia fatto tutto il possibile per adeguarsi al dettato della norma e questa sia stata violata per cause indipendenti dalla sua volontà. Ne consegue che non è sufficiente ad integrare gli estremi della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5617 del 9 giugno 1994
«Il creditore che pretende di eseguire il pignoramento di un bene mobile che assume di proprietà del suo debitore ed è, però, detenuto da un terzo, deve procedere, se il terzo non consente di esibire la cosa all'ufficiale giudiziario, con le...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4699 del 7 febbraio 2002
«In tema di responsabilità per colpa, risponde dell'evento secondo le regole ordinarie sulla causalità omissiva il soggetto cui incombe, anche contrattualmente, l'obbligo della verifica periodica di funzionalità o della manutenzione di impianto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36595 del 22 settembre 2009
«In tema di reati fallimentari e societari, ai fini della affermazione della responsabilità penale degli amministratori senza delega e dei sindaci è necessaria la prova che gli stessi siano stati debitamente informati oppure che vi sia stata la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4842 del 2 maggio 1995
«Il fatto della persona che, incaricata dal sostituto d'imposta del versamento delle ritenute erariali operate sulle retribuzioni dei dipendenti, ne ometta il versamento al fisco, integra, ai sensi dell'art. 48 c.p., il reato proprio previsto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9958 del 5 novembre 1997
«In tema di associazione per delinquere di stampo mafioso la circostanza aggravante della disponibilità delle armi — di cui all'art. 416 bis, commi quarto e quinto, c.p. — non richiede la diretta detenzione né il porto di esse, e, una volta provato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9712 del 19 settembre 1995
«La sussistenza del delitto di associazione per delinquere di stampo mafioso può essere desunta, oltre che da prove dirette, anche da indizi precisi e concordanti, nonché dalla causale dei comportamenti delittuosi (reati-fine) in quanto il movente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1129 del 2 febbraio 1995
«Il giudizio per il reato di omicidio di cui all'art. 586 c.p. (morte quale conseguenza non voluta dal responsabile di altro delitto doloso) è di competenza del tribunale, e non già del pretore in quanto quest'ultimo può conoscere soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5477 del 12 giugno 1986
«Ai fini della configurabilità del delitto di frode in commercio, previsto dall'art. 515 c.p., è sufficiente anche il compimento di un solo atto di «commercio» inteso nel senso obiettivo di atto di vendita comunque configurato a prescindere dalla...»