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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3744 del 23 gennaio 2013
«Configura il delitto di evasione e non l'ipotesi di trasgressione alle prescrizioni imposte, sanzionabile ex art. 276 c.p.p., l'allontanamento della persona sottoposta alla misura degli arresti domiciliari dal luogo di detenzione in un orario che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40680 del 17 ottobre 2012
«La previsione di cui all'art. 275 bis c.p.p., che consente al giudice di prescrivere, con gli arresti domiciliari, l'adozione del c.d. "braccialetto elettronico" non ha introdotto una nuova misura coercitiva, ma solo una mera modalità di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15053 del 18 aprile 2012
«In tema di arresti domiciliari, la trasgressione alle prescrizioni - concernente l'allontanamento volontario del soggetto dal luogo di esecuzione della misura (art. 276 comma primo ter, c.p.p.) - comporta che il giudice, accertata la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21487 del 28 maggio 2008
«In caso di trasgressione alle prescrizioni degli arresti domiciliari, concernenti il divieto di allontanarsi dal luogo di detenzione per ragioni diverse da quelle autorizzate, deve escludersi che la norma di cui all'art. 276, comma primo ter,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12653 del 3 aprile 2002
«In tema di prescrizioni relative alla applicazione degli arresti domiciliari, qualora all'interessato sia stato inibito di frequentare persone diverse da quelle che compongono il suo nucleo familiare, non costituisce violazione di tale divieto la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2181 del 3 marzo 1995
«Ai fini del calcolo del termine di durata massima della custodia cautelare occorre fare riferimento esclusivamente alla contestazione contenuta nel capo d'imputazione e non della eventuale diversa quantificazione della pena conseguente a modifiche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36930 del 26 settembre 2008
«È legittima l'applicazione della custodia cautelare in carcere a soggetto resosi responsabile del delitto d'evasione, ancorché esso sia sanzionato con pena edittale inferiore al limite di quattro anni di reclusione stabilito dall'art. 280, comma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34796 del 25 settembre 2001
«In tema di procedura di estradizione, qualora in epoca successiva alla sentenza favorevole alla richiesta dello Stato estero si provveda con decreto ministeriale alla sospensione della consegna del cittadino e si chieda la revoca della misura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10672 del 7 marzo 2003
«In tema di misure coercitive, il provvedimento con cui il giudice prescrive all'imputato di non allontanarsi dall'abitazione in alcune ore del giorno deve essere specifico quanto a presupposti, limiti, ambito di applicazione, sì da non comprimere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15724 del 3 aprile 2003
«In tema di misure cautelari personali e di procedure incidentali de libertate , la norma introdotta dall'art. 5 della L. 20 marzo 2001 n. 128, che ha modificato l'art. 284, quinto comma bis c.p.p., ha natura processuale e pertanto, si applica a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5371 del 4 febbraio 2003
«In tema di sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari, laddove la relativa richiesta riguardi un “campo nomadi”, il giudice deve valutare in concreto la idoneità di tale contesto abitativo ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1472 del 12 febbraio 1992
«La misura degli «arresti domiciliari» è una forma di custodia cautelare e non può costituire modalità di esecuzione della pena detentiva inflitta. Invero, in sede di condanna gli arresti domiciliari si trasformano automaticamente da misura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 103 del 8 gennaio 2007
«La concessione dell'autorizzazione a recarsi al lavoro non si configura come un diritto del detenuto agli arresti domiciliari, tanto è vero che non sono consentite attività lavorative che snaturano il regime cautelare degli arresti domiciliari,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1556 del 16 gennaio 2006
«In tema di arresti domiciliari il giudice, nell'autorizzare l'allontanamento dal domicilio per attività lavorative, non può prescindere dalla valutazione della compatibilità di tali attività con le esigenze cautelari alla base della misura stessa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35338 del 9 settembre 2003
«In tema di misure cautelari personali, la concessione di autorizzazioni ad assentarsi dal domicilio per esigenza di vita o di lavoro non costituisce sostituzione o revoca della misura degli arresti domiciliari, bensì modalità di applicazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 123 del 8 gennaio 2003
«Ai fini dell'autorizzazione all'imputato ad assentarsi dal luogo degli arresti domiciliari per esigenze di lavoro determinate da assoluta indigenza, per la configurabilità di tale situazione deve farsi riferimento alle sue condizioni personali,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38860 del 30 ottobre 2001
«In tema di disciplina degli arresti domiciliari, l'autorizzazione ad assentarsi dal luogo degli arresti in caso di assoluta indigenza non può basarsi sulla semplice circostanza dell'avvenuta ammissione dell'imputato al gratuito patrocinio, e ciò...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4115 del 11 gennaio 2001
«In tema di arresti domiciliari, i criteri di particolare rigore che governano la concessione dell'autorizzazione ad allontanarsi dal domicilio per provvedere ad indispensabili esigenze di vita devono trovare applicazione anche nella valutazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3649 del 23 febbraio 2000
«Ai sensi dell'art. 284, comma 3, c.p.p., il giudice può autorizzare l'imputato sottoposto agli arresti domiciliari ad assentarsi per provvedere alle sue “indispensabili esigenze di vita”, quando questi non possa provvedere altrimenti, ovvero per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10256 del 27 agosto 1999
«Allorché il regime di arresti domiciliari preveda la possibilità di allontanarsi dal domicilio per soddisfare determinate esigenze, previo avviso all'autorità, risponde del reato di evasione il detenuto che si allontana dal luogo degli arresti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2530 del 21 luglio 1999
«In tema di disciplina degli arresti domiciliari, l'art. 284, terzo comma, c.p.p., che consente al giudice di autorizzare il sottoposto ad assentarsi dal luogo di arresto in caso di «assoluta indigenza», va riferito ai bisogni primari...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3558 del 1 febbraio 1999
«In tema di arresti domiciliari il giudice nell'autorizzare l'allontanamento domiciliare per attività lavorativa non può prescindere dalla valutazione della compatibilità di tale attività con le esigenze cautelari alla base della misura stessa....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 21 gennaio 1997
«I provvedimenti emessi ai sensi dell'art. 284, terzo comma, c.p.p., che regolano le modalità di attuazione degli arresti domiciliari relativamente alla facoltà dell'indagato di allontanarsi dal luogo di custodia, contribuiscono ad inasprire o ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4298 del 4 gennaio 1995
«Ai fini dell'estradizione del cittadino straniero dall'Italia allo Stato estero il principio della necessità della doppia incriminazione va inteso nel senso che sono escluse dagli elementi oggetto di verifica le condizioni di procedibilità....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4418 del 25 gennaio 1995
«L'autorizzazione ad assentarsi dal luogo ove si scontano gli arresti domiciliari, prevista dall'art. 284, comma 3, c.p.p., non costituisce modifica temporanea della prescrizione tipica della suddetta misura ma si risolve in una modalità di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5556 del 11 maggio 2000
«Ai fini del computo dei termini di durata massima, la misura cautelare degli arresti domiciliari è compatibile con la espiazione di una pena, poiché in entrambe le situazioni la persona risulta privata della libertà di locomozione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6262 del 8 gennaio 1997
«Qualora per il prevenuto sottoposto a procedimento penale il termine di durata della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno scada prima della condanna, il periodo di tempo trascorso in custodia cautelare (in carcere o agli arresti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1536 del 25 agosto 1993
«I termini di durata massima stabiliti dall'art. 303 c.p.p. si riferiscono alla custodia cautelare in generale, ossia ad una categoria più vasta della custodia cautelare in carcere che si pone rispetto alla prima in un rapporto di genere a specie....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1581 del 17 giugno 1996
«Il provvedimento col quale viene negata a persona sottoposta agli arresti domiciliari l'autorizzazione a recarsi all'estero per partecipare ad un procedimento a suo carico, attenendo non alla regolamentazione della misura, ma ad una autorizzazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3951 del 26 aprile 1993
«È inammissibile il ricorso per cassazione proposto avverso la misura degli arresti domiciliari disposta, in sostituzione della più gravosa custodia cautelare in carcere, con sentenza di applicazione della pena su richiesta, qualora la pena...»