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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3946 del 30 marzo 1998
«In tema di patteggiamento, qualora il pubblico ministero abbia prestato il proprio consenso all'applicazione di un determinato trattamento sanzionatorio, l'impugnazione della sentenza che tale accordo abbia recepito è consentita solo qualora esso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3305 del 5 settembre 1996
«Pertanto, a prescindere dall'esigenza per la parte di recuperare le spese sostenute per le attività prodromiche alla costituzione nel giudizio penale, quest'ultima è sempre utile e dunque ammissibile dopo il raggiungimento dell'accordo fra...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 15 del 24 luglio 1996
«...ministero il quale, ove il condannato non ottemperi all'ingiunzione a demolire, è tenuto ad investire, per la fissazione delle modalità di esecuzione, inoltre, al recupero delle spese del procedimento esecutivo ai sensi dell'art. 181 att. c.p.p.).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 699 del 20 maggio 1997
«In tema di patteggiamento, la sentenza con la quale il giudice, ai sensi dell'art. 448, primo comma, seconda parte, c.p.p., applica all'imputato la pena da lui richiesta, a seguito di dibattimento per il dissenso del pubblico ministero, non può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3892 del 24 aprile 1997
«La richiesta, formulata dall'imputato, è inoltre irrevocabile anche in caso di mancato consenso del pubblico ministero, una volta che si dia ingresso al dibattimento: diversamente, sarebbe vanificato il potere-dovere del giudice di verificare al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3472 del 15 ottobre 1992
«In tema di patteggiamento, allorché vi sia stato il dissenso del pubblico ministero ed il dissenso stesso risulti ingiustificato, la pena richiesta dall'imputato può essere egualmente applicata, ma soltanto in dibattimento ed all'esito di questo,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 878 del 3 ottobre 1992
«Il rifiuto del pubblico ministero di aderire ad una proposta di patteggiamento non è in alcun caso censurabile quando detta proposta non sia stata portata a conoscenza del giudice sì da mettere quest'ultimo in condizione di valutare, all'esito del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6609 del 5 giugno 2000
«Nell'ipotesi del c.d. «patteggiamento in appello» (previsto dagli artt. 599 e 602 c.p.p., e caratterizzato dalla medesima natura pattizia dell'ipotesi regolamentata dall'art. 444 c.p.p.), non è consentito all'imputato rimettere in discussione la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6545 del 26 febbraio 1998
«Tale conclusione vale sia per l'imputato, sia per il pubblico ministero, per il quale, salva l'impugnazione per erronea applicazione formale di norma di diritto, non sussiste alcun concreto interesse che possa rendere ammissibile una doglianza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1801 del 13 marzo 1992
«Infatti nessun recesso è più possibile quando le manifestazioni di volontà delle parti hanno determinato nel procedimento effetti irreversibili e tali effetti si verificano nel caso regolato dall'art. 447 c.p.p. prima della pronuncia della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16838 del 3 maggio 2007
«In particolare, da ciò derivando che, in mancanza della volontà dell'imputato espressa nei termini suindicati, è nullo l'accordo per l'applicazione della pena concluso con il pubblico ministero dal sostituto processuale nominato dal difensore al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4675 del 22 febbraio 1997
«...che riduce ad unità giuridica ed irretrattabile negozio processuale i rapporti ed i contrasti, anche dialettici, delle parti e, in definitiva, la preparatoria trattativa che si instaura tra il procuratore speciale ed il pubblico ministero.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1507 del 8 giugno 1993
«La presenza dell'imputato e del pubblico ministero all'udienza nella quale è stata formulata oralmente la richiesta delle parti di applicazione della pena, ai sensi dell'art. 444 c.p.p, comporta l'attribuibilità ad entrambe le parti della loro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7523 del 26 giugno 1992
«Questa, infatti, proprio perché applicabile all'esito di un accordo fra le parti, non può essere predeterminata dal rappresentato, ma — a seconda delle esigenze del caso concreto e delle richieste del pubblico ministero — va valutata ed indicata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 930 del 19 gennaio 2004
«In presenza di una richiesta di giudizio immediato da parte del pubblico ministero, cui si contrpponga, da parte dell'imputato, una richiesta di patteggiamento o, in subordine, di giudizio abbreviato, ove il pubblico ministero si riservi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9389 del 4 settembre 1992
«La norma non subordina l'esercizio di tale facoltà a condizioni o termini: la richiesta, pertanto, libera nella forma, può essere presentata in qualsiasi momento delle indagini preliminari, anche prima che il pubblico ministero abbia proceduto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 42374 del 4 novembre 2009
«Anche alla stregua dell’attuale formulazione dell’art. 448 c.p.p., quale introdotta dall’art. 34, comma 1, della legge 16 dicembre 1999 n. 479, qualora, a fronte della rinnovata richiesta dell’imputato, negli atti preliminari al dibattimento, di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7822 del 26 febbraio 2010
«L'art. 449, comma 4, c.p.p., pur stabilendo, nel nuovo testo introdotto dall'art. 2, comma 1, lett. c), del D.L. 23 maggio 2008 n. 92, conv. con modif. in legge 24 luglio 2008 n. 125, che il pubblico ministero, in presenza delle condizioni ivi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22790 del 3 giugno 2009
«È abnorme il provvedimento di restituzione al pubblico ministero degli atti del giudizio direttissimo di cui all'art. 14, comma quinto quinques, D.L.vo n. 286 del 1998, adottato sul presupposto del mancato rispetto dei termini che il codice di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20189 del 18 maggio 2001
«L'avviso all'imputato relativo alla facoltà di chiedere il termine a difesa nell'ipotesi di giudizio direttissimo di cui all'art. 451, comma 6, c.p.p., non concerne la distinta ipotesi prevista dall'art. 451, comma 5, che disciplina l'avviso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1984 del 6 maggio 2000
«Ne consegue che, dovendosi intendere per «casi» l'arresto in flagranza, il consenso dell'imputato e del pubblico ministero ovvero la confessione dell'accusato, mentre rientra fra i «modi» il rispetto dei termini previsti dai suddetti articoli del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5781 del 31 gennaio 1996
«È abnorme, e pertanto ricorribile per cassazione, il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari, richiesto di fissare l'udienza preliminare, disponga invece la restituzione degli atti al pubblico ministero sull'assunto che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5791 del 9 giugno 1993
«Invero la specifica formulazione dell'art. 451 c.p.p. che prevede la «presentazione», al dibattimento, senza citazione, di testimoni, ad iniziativa del pubblico ministero, dell'imputato e della parte civile, è indicativa della voluntas legis di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10569 del 3 novembre 1992
«Essa è pertanto da considerare tardiva e, quindi, inammissibile, quando sia stata proposta dopo che abbiano avuto luogo la contestazione del reato, l'esposizione introduttiva del pubblico ministero e la concessione del termine a difesa, la quale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 397 del 14 gennaio 1999
«... In altri termini, se la richiesta dell'imputato riceve il consenso del pubblico ministero, l'organo giudicante non può non ammetterlo. Proprio per ciò è previsto che in tale atipico rito abbreviato possano essere introdotte le prove ritenute...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10283 del 13 novembre 1997
«Nonostante che il giudizio abbreviato conseguente alla trasformazione del rito direttissimo, ai sensi dell'art. 452, comma 2, c.p.p., contempli, a differenza di quello previsto dagli artt. 438 ss. c.p.p., la possibilità di un'attività di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8176 del 22 luglio 1992
«In tema di giudizio abbreviato atipico previsto dall'art. 452 comma 2, c.p.p. come possibile ipotesi di trasformazione del giudizio direttissimo, il dissenso del pubblico ministero è da considerare come giustificato quando, all'atto della sua...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 38727 del 6 ottobre 2009
«...citato art. 453. (Nella specie, in applicazione di tale principio, la Corte, in accoglimento del ricorso proposto dal pubblico ministero, ha annullato senza rinvio, qualificandolo come abnorme, il provvedimento di reiezione adottato dal giudice).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23927 del 25 maggio 2004
«...dibattimento, il quale, sul presupposto che il giudizio immediato sia stato disposto al di fuori della previsione normativa concernente l'evidenza della prova, rimetta gli atti al pubblico ministero per l'ordinario esercizio dell'azione penale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5355 del 26 maggio 1993
«In tema di giudizio immediato, l'evidenza della prova non è un dato oggettivo presupposto all'instaurazione del giudizio, ma di evenienza normale e fisologica al potere del pubblico ministero di determinarla come risultato di un'indagine...»