-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2433 del 30 gennaio 2009
«In tema di liquidazione fallimentare, gli effetti dell'aggiudicazione, anche provvisoria, restano fermi nei confronti degli aggiudicatari qualora si verifichi la causa di chiusura del fallimento di cui all'art. 118, primo comma, n. 2 legge fall....»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19974 del 9 maggio 2013
«Non osta alla configurabilità dell'aggravante della premeditazione il fatto che il soggetto agente abbia condizionato l'attuazione del proposito criminoso alla mancata verificazione di un evento ad opera della vittima, quando la condizione...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 337 del 9 gennaio 2009
«Elementi costitutivi della circostanza aggravante della premeditazione sono un apprezzabile intervallo temporale tra l'insorgenza del proposito criminoso e l'attuazione di esso, tale da consentire una ponderata riflessione circa l'opportunità del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7766 del 20 febbraio 2008
«Il dolo «condizionato» è pienamente compatibile con l'aggravante della premeditazione, la quale ricorre anche quando l'attuazione del proposito criminoso è condizionata al verificarsi, o non, di un determinato evento.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8346 del 13 settembre 1997
«In materia di valutazione delle circostanze aggravanti o attenuanti (art. 118 c.p.), la premeditazione (che attiene all'intensità del dolo sotto il profilo del perdurare nel tempo, all'interno del soggetto, di una risoluzione criminosa...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1910 del 17 febbraio 1996
«Non osta alla configurabilità dell'aggravante della premeditazione il fatto di avere il soggetto agente condizionato l'attuazione del proposito criminoso al mancato verificarsi di un evento ad opera della vittima, quando la condizione risolutiva...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4612 del 13 ottobre 1995
«Deve essere posto a carico di tutti i partecipi ad una spedizione punitiva - dei quali uno solo fornito di arma, peraltro già pronta all'uso, e gli altri di spranghe - l'omicidio in cui sia sfociata la rissa programmata, essendo prevedibile...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3240 del 18 marzo 1994
«In tema di imputabilità di persone concorrenti nel reato, accertata la piena capacità di intendere e di agire di ciascun singolo imputato, non è corretto dedurre la seminfermità di mente dall'intreccio delle interazioni e dalle influenze...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5378 del 12 aprile 1990
«Non è configurabile la circostanza attenuante prevista dall'art. 62, n. 5, c.p. né in quei casi nei quali il comportamento della parte offesa è contrassegnato dalla colpa, secondo i criteri di qualificazione enunciati dall'art. 43 c.p., né quando,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5147 del 29 aprile 1992
«In tema di concordato fallimentare, la clausola che differisca il trasferimento dei beni del fallito all'assuntore del concordato stesso, subordinandolo all'esecuzione, da parte sua, degli obblighi ai quali si è assoggettato, comporta che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5764 del 10 marzo 2011
«In tema di dichiarazione del fallimento del socio illimitatamente responsabile di società di persone, il principio di certezza delle situazioni giuridiche - la cui generale attuazione la Corte costituzionale ha inteso assicurare con la pronuncia...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18927 del 28 settembre 2005
«In tema di dichiarazione del fallimento del socio illimitatamente responsabile di società di persone, il principio di certezza delle situazioni giuridiche — la cui generale attuazione la Corte costituzionale ha inteso assicurare con la pronuncia...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2290 del 23 febbraio 1998
«Al principio della c.d. formazione progressiva del giudicato, operante in caso di annullamento parziale con rinvio che investa solo punti della sentenza di condanna diversi da quello concernente l'affermazione della responsabilità, con conseguente...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2631 del 19 marzo 1993
«Ai fini del divieto del bis in idem è irrilevante l'indicazione delle norme giuridiche violate nella sentenza che per prima è passata in giudicato. È decisiva, invece, affinché operi la preclusione di cui agli artt. 90 c.p.p. del 1930 e 649 c.p.p....»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4071 del 29 ottobre 1998
«Per medesimo fatto, ai fini di cui all'art. 649 c.p.p. (Divieto di un secondo giudizio), deve intendersi ciò che risulta dai suoi elementi costitutivi e, cioè la condotta, evento e nesso di causalità. Quindi, mentre nel reato di cui all'art. 416...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 459 del 24 gennaio 1997
«Per medesimo fatto, ai fini dell'applicazione del principio del ne bis in idem di cui all'art. 649 c.p.p., deve intendersi identità degli elementi costitutivi del reato, e cioè di condotta, evento e nesso causale, considerati non solo nella loro...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36088 del 31 ottobre 2006
«In tema di reati fallimentari, la dichiarazione di fallimento non costituisce l'evento del reato di bancarotta, con la conseguenza che è del tutto irrilevante il nesso eziologico tra la condotta realizzatasi con l'attuazione di un atto dispositivo...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11938 del 26 marzo 2010
«In tema di bancarotta fraudolenta, l'amministratore in carica risponde penalmente dei reati commessi dall'amministratore di fatto, dal punto di vista oggettivo ai sensi dell'art. 40, comma secondo, cod. pen., per non avere impedito l'evento che...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9736 del 3 marzo 2009
«La responsabilità del mero consigliere d'amministrazione di società per fatti di bancarotta fraudolenta, materialmente posti in essere dal presidente, presuppone la rappresentazione dell'evento, nella sua portata illecita, desunta da segnali...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7208 del 27 febbraio 2006
«In tema di bancarotta fraudolenta, l'amministratore di diritto risponde unitamente all'amministratore, di fatto per non avere impedito l'evento che aveva l'obbligo, giuridico di impedire; a tal fine, è necessaria, sotto il profilo soggettivo, la...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17690 del 7 maggio 2010
«In tema di fallimento determinato da operazioni dolose, che si sostanzia in un'eccezionale ipotesi di fattispecie a sfondo preterintenzionale, l'onere probatorio dell'accusa si esaurisce nella dimostrazione della consapevolezza e volontà della...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19101 del 23 aprile 2004
«Il ricorso abusivo al credito (da intendersi non soltanto come richiesta di finanziamento attraverso gli ordinari canali bancari, ma anche come utilizzo di un sistema che consenta il pagamento differito di un debito, mediante l'assoggettamento ad...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 979 del 16 gennaio 2009
«In tema di domanda proposta dal curatore, ex art. 102 del r.d. n. 267 del 1942 (nel testo originario), di revocazione contro i crediti ammessi, qualora in corso di causa abbia luogo la chiusura del fallimento e l'evento - che implica la decadenza...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6664 del 7 luglio 1993
«Ai fini dell'applicabilità dell'attenuante prevista dall'art. 114, primo comma, c.p. non è sufficiente una mera comparazione tra la condotta dei vari concorrenti ma, valutando la tipologia del fatto criminoso perpetrato in concreto con tutte le...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9195 del 18 aprile 2007
«In tema di riassunzione del processo interrotto, la notificazione al soggetto colpito dall'evento interruttivo o ai suoi aventi causa è essenziale per la ricostituzione del rapporto processuale, mentre la notificazione alle altre parti assolve...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5895 del 24 marzo 2004
«Il ricorso per riassunzione del processo interrotto per la morte di una delle parti deve contenere, ai sensi dell'art. 303, secondo comma, c.p.c., gli «estremi della domanda», per esigenze di conoscenza da parte degli eredi (e ciò a differenza...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25548 del 20 ottobre 2008
«La forma di notificazione agevolata agli eredi della parte defunta prevista dall'art. 303, comma secondo, c.p.c. - che costituisce una rilevante deroga ai principi della esatta identificazione nominativa della parte citata in giudizio e del luogo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9516 del 8 settembre 1999
«Il secondo comma dell'art. 303 c.p.c., laddove ammette che la riassunzione del processo interrotto possa avvenire mediante notificazione dell'atto riassuntivo collettivamente ed impersonalmente agli eredi nell'ultimo domicilio della parte defunta,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6924 del 8 maggio 2012
«Se nel giudizio di risarcimento del danno proposto nei confronti di più convenuti, obbligati solidali, muoia uno di essi, è facoltà dell'attore riassumere il giudizio nei confronti soltanto della parte non colpita dall'evento interruttivo,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24762 del 28 novembre 2007
«La violazione delle norme sull'interruzione del processo determina la nullità di tutti gli atti compiuti successivamente al verificarsi dell'evento interruttivo o alla dichiarazione o notificazione di esso; tuttavia, trattasi di nullità relativa...»