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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4994 del 26 febbraio 2008
«Al fine di stabilire la competenza per valore del giudice adito (nella specie, giudice di pace in base all'art. 113, secondo comma, c.p.c.), la rivalutazione monetaria, ove richiesta in aggiunta alla somma capitale ed agli interessi sino al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15714 del 13 luglio 2007
«La circostanza che il comma 2 dell'art. 14 del D.P.R. n. 115 del 2002 esclude la rilevanza degli interessi per la individuazione del valore ai fini del contributo unificato, mentre essi sono considerati dall'art. 10, secondo comma, c.p.c....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4638 del 2 aprile 2002
«Ai fini della determinazione della competenza per valore nelle cause per pagamento di somme di danaro, deve aversi riguardo a quanto in concreto richiesto dall'attore (nella specie, rata di finanziamento), e non all'oggetto dell'accertamento che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14307 del 15 novembre 2001
«Ai fini della determinazione del valore della causa nel caso in cui la domanda giudiziale abbia ad oggetto il mero accertamento della sussistenza del privilegio, occorre far riferimento all'ammontare del credito cui il privilegio accede, atteso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3597 del 24 aprile 1997
«Poiché la competenza per valore del giudice è determinata dalla domanda (art. 10 c.p.c.), se questa è di competenza del giudice adito, ma la sentenza di condanna al pagamento di una somma di denaro supera la competenza per valore del giudice che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5779 del 21 maggio 1993
«Ai fini della determinazione del valore della causa il giudice deve anche tenere conto, per una esigenza di economia processuale, delle modifiche e riduzioni della domanda ritualmente introdotte dall'attore nel corso del giudizio, quando queste...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15853 del 6 luglio 2010
«Qualora l'attore proponga domanda di risarcimento dei danni, cumulandola con quella di riconoscimento degli interessi e della rivalutazione monetaria, non si determina lo spostamento della causa al giudice superiore qualora egli dichiari, in modo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25257 del 16 ottobre 2008
«Nel caso in cui vengano proposte cumulativamente dinanzi al giudice di pace una domanda di condanna al pagamento di una somma di denaro inferiore al limite massimo di competenza per valore del giudice adìto, ed una domanda di condanna ad un facere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19302 del 8 settembre 2006
«Il principio risultante dal secondo comma dell'art. 10 c.p.c., secondo cui, ai fini della determinazione della competenza per valore, si sommano al capitale richiesto gli interessi scaduti, le spese e i danni anteriori alla proposizione della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19065 del 5 settembre 2006
«Ai fini della determinazione della competenza per valore, la domanda riconvenzionale non deve essere sommata a quella principale, poiché il cumulo, ai sensi dell'art. 10 c.p.c., è previsto solo per le domande proposte contro la medesima parte....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13228 del 6 giugno 2006
«Nel caso di pluralità di domande proposte al giudice di pace, di cui l'una rientri nella competenza per materia del giudice adito (art. 7 comma terzo c.p.c.) e l'altra in quella per valore — e da decidere secondo equità se di importo non superiore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18942 del 11 dicembre 2003
«In caso di proposizione cumulativa di più domande, qualora l'attore abbia dichiarato di voler limitare complessivamente le domande nell'ambito della competenza per valore del giudice adito (cosiddetta «clausola di contenimento»), tale limitazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15571 del 10 dicembre 2001
«In caso di proposizione cumulativa delle domande di risarcimento del danno e di rimborso delle spese relative all'accertamento tecnico preventivo senza indicazione di valore, non si ha superamento della competenza del giudice adito, ai sensi del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7757 del 20 luglio 1999
«Ai fini della competenza per valore più domande devono essere sommate tra loro se proposte contro la stessa parte. È da escludere, pertanto, il cumulo tra la domanda di annullamento di una delibera assembleare (proposto contro il condominio) e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7695 del 19 luglio 1999
«Ai fini della competenza per valore il cumulo delle domande, ai sensi dell'art. 10 c.p.c., concerne soltanto l'ipotesi di più domande intese come pretese ben distinte tra loro, aventi ciascuna una propria individualità, mentre rimangono assorbite...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5839 del 14 giugno 1999
«Il principio del cumulo di domande ex art. 10 c.p.c. determina uno spostamento della competenza dal giudice adito al giudice superiore ove l'attore non dichiari di voler contenere l'intero petitum nei limiti della competenza del giudice adito.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1136 del 10 febbraio 1999
«Ai fini della determinazione della competenza per valore vanno cumulate, a norma dell'art. 10, secondo comma c.p.c., le domande proposte nello stesso processo contro la medesima persona e non anche le voci che configurino elementi di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10379 del 20 ottobre 1998
«Qualora la domanda di pagamento degli interessi legali sulla somma capitale sia stata formulata dall'attore con riferimento ai soli interessi successivi alla notificazione dell'atto di citazione, non essendo questi ultimi computabili, a norma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4965 del 6 maggio 1995
«Qualora l'attore unitamente alla domanda di accertamento dell'autenticità delle sottoscrizioni apposte ad una scrittura privata di compravendita proponga domanda di accertamento della proprietà del bene venduto con detta scrittura, la competenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6214 del 23 maggio 1992
«In tema di compensi professionali di avvocati e procuratori non possono essere considerate come stragiudiziali, ed essere perciò compensate separatamente da quelle giudiziali, quelle attività professionali che seppure non esplicate davanti al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 974 del 10 febbraio 1990
«In ipotesi di litisconsorzio facoltativo che si determina a seguito di domande connesse per il titolo che siano proposte con unico atto di citazione nei confronti di più convenuti non trova applicazione il disposto del secondo comma dell'art. 10...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5182 del 28 novembre 1989
«Qualora, insieme con una domanda di valore determinato ed inferiore al limite della competenza del giudice adito, sia stata dall'attore proposta altra domanda senza precisazione della somma richiesta, il principio del cumulo ex art. 10 c.p.c., con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2946 del 5 giugno 1980
«La norma contenuta nell'art. 11 c.p.c., secondo cui, se è chiesto da più persone o contro più persone l'adempimento per quote di un'obbligazione, il valore della causa si determina dall'intera obbligazione, configura un'eccezione alla regola, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6617 del 5 aprile 2004
«In tema di competenza del giudice per valore, nella controversia promossa da un condomino che agisca nei confronti del condominio per sentir dichiarare l'inesistenza del suo obbligo personale di pagare la quota a suo carico della spesa deliberata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9596 del 18 settembre 1993
«La regola enunciata dall'art. 11 c.p.c. per cui, ove più creditori chiedano in giudizio l'adempimento dell'obbligazione nei limiti delle rispettive quote, il valore della causa si determina dall'intera obbligazione, operante anche nel caso in cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4524 del 14 aprile 1992
«Qualora, con riguardo a preliminare di vendita, stipulato dai comproprietari del bene ciascuno per la propria quota, sia stata resa sentenza di esecuzione in forma specifica, ai sensi dell'art. 2932 c.c., con effetti subordinati al pagamento del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2737 del 23 febbraio 2012
«In tema di competenza per valore, l'art. 12, primo comma, cod. proc. civ. - secondo il quale "il valore delle cause relative all'esistenza, alla validità o alla risoluzione di un rapporto giuridico obbligatorio si determina in base a quella parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1201 del 22 gennaio 2010
«Ai fini della determinazione della competenza per valore in relazione ad una controversia avente ad oggetto il riparto di una spesa approvata dall'assemblea di condominio, se il condomino agisce per sentir dichiarare l'inesistenza del suo obbligo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1004 del 27 gennaio 1993
«La norma dell'art. 12, primo comma, c.p.c. — secondo cui il valore delle cause relative alla validità, all'esistenza o alla risoluzione di un rapporto obbligatorio si determina in base a quelle parti del rapporto stesso che è in contestazione —...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4626 del 13 dicembre 1976
«La domanda, con cui viene chiesta al Ministero dell'interno una pensione d'invalidità civile di lire 22.000 mensili ai sensi delle leggi n. 118 del 1971 e n. 194 del 1974, è intesa ad ottenere non già una rendita vitalizia o un'indennità...»