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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12092 del 1 luglio 2004
«Ancorché il richiamo per relationem a precedenti scritti difensivi non sia compatibile con l'onere di specificazione dei motivi di appello imposto dall'art. 342 c.p.c., tuttavia detto richiamo deve ritenersi consentito allorché l'impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5587 del 17 maggio 1993
«Quando il rapporto di lavoro è regolato da contratti collettivi, l'accertamento dell'appartenenza del lavoratore alla categoria operaia o impiegatizia deve essere condotto alla stregua di tale disciplina — le cui indicazioni assumono valore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14835 del 24 giugno 2009
«Il trattamento economico aggiuntivo attribuito ad un dirigente con il riconoscimento di determinati "benefit" (quali l'attribuzione di buoni mensa, l'uso dell'auto, l'uso di un cellulare) può, in base alle pattuizioni che lo prevedono e alle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4437 del 20 aprile 1995
«Il riconoscimento ad un lavoratore subordinato della qualifica di dirigente a prescindere della corrispondenza della stessa alle mansioni effettivamente svolte e la successiva stipulazione con lo stesso di una clausola di durata minima del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23061 del 5 novembre 2007
«Il decorso di un periodo di prova determinato nella misura di un complessivo arco temporale, mentre non è sospeso da ipotesi di mancata prestazione lavorativa inerenti al normale svolgimento del rapporto, quali i riposi settimanali e le festività,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19558 del 13 settembre 2006
«Il licenziamento intimato nel corso o al termine del periodo di prova, avendo natura discrezionale, non deve essere motivato, salvo che la motivazione sia imposta, a tutela del lavoratore, dalla contrattazione collettiva. Tuttavia, in nessun caso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11934 del 18 novembre 1995
«In ipotesi di recesso del datore di lavoro prima del compimento del periodo di prova del lavoratore, la declaratoria della sua illegittimità non comporta che il contratto di lavoro debba ormai essere considerato come stabilmente costituito, ma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15207 del 23 giugno 2010
«In caso di sospensione dell'attività lavorativa per l'attualità di una crisi aziendale implicante la possibilità di intervento della cassa integrazione guadagni, la qualificazione giuridica delle somme corrisposte a titolo di anticipazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13256 del 31 maggio 2010
«Nell'ipotesi in cui il datore di lavoro si trovi nell'impossibilità di ricevere la prestazione lavorativa per causa a lui non imputabile (nella specie, per l'adesione ad uno sciopero da parte della stragrande maggioranza del personale dipendente e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10527 del 30 aprile 2010
«In tema di risarcimento del danno subito dal dipendente postale, collocato in quiescenza per raggiungimento della massima anzianità contributiva, in conseguenza della declaratoria di nullità della previsione contrattuale secondo cui il rapporto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13162 del 8 giugno 2009
«Il principio generale secondo cui la retribuzione non spetta in assenza della corrispondente prestazione o della formale relativa offerta si applica anche al rapporto fra livello della prestazione (o della qualifica, che la presuppone) ed adeguata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7843 del 19 maggio 2003
«Il principio generale di effettività e corrispettività delle prestazioni nel rapporto di lavoro comporta che, al di fuori delle espresse deroghe legali o contrattuali, la retribuzione spetti soltanto se la prestazione di lavoro viene eseguita,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7186 del 26 maggio 2001
«Nel caso di illegittima apposizione del termine a un contratto di lavoro, al dipendente che cessi l'esecuzione della prestazione lavorativa alla scadenza del termine previsto non spetta la retribuzione finché non provveda ad offrire la prestazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14468 del 7 novembre 2000
«Nel rapporto di lavoro subordinato, l'onere di provare la durata della prestazione, nonché, al suo interno, la misura dell'effettivo impegno lavorativo in termini di giorni e ore, grava sul lavoratore che agisca per il riconoscimento del diritto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14438 del 6 novembre 2000
«Nell'ipotesi di annullamento delle dimissioni presentate dal lavoratore (nella specie, per incapacità naturale), il principio secondo il quale l'annullamento di un negozio giuridico ha efficacia retroattiva non comporta il diritto del lavoratore...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 974 del 1 febbraio 1997
«I trattamenti pensionistici integrativi aziendali hanno natura giuridica di retribuzione differita, ma, in relazione alla loro funzione previdenziale (che spiega la sottrazione alla contribuzione previdenziale dei relativi accantonamenti, disposta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5519 del 18 marzo 2004
«In tema di adeguamento della retribuzione ai sensi dell'art. 36 Cost., il giudice del merito, anche se il datore di lavoro non aderisca ad una delle organizzazioni sindacali firmatane, ben può assumere a parametro il contratto collettivo di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11293 del 28 agosto 2000
«Nella determinazione della giusta retribuzione a norma dell'art. 36 Cost., può assumere rilevanza anche l'anzianità di servizio del lavoratore, sul presupposto di una correlazione tra anzianità di servizio e qualità della prestazione resa, e il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4224 del 14 maggio 1997
«La determinazione della giusta retribuzione in un importo inferiore ai minimi salariali fissati dalla contrattazione collettiva non può essere giustificata col richiamo alle condizioni del mercato del lavoro relative al luogo in cui la prestazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7379 del 9 agosto 1996
«Per la determinazione della giusta retribuzione ex art. 36 Cost. i contratti collettivi postcorporativi, non direttamente applicabili al rapporto, possono essere utilizzati soltanto quale parametro e quindi con esclusione dell'automatica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8255 del 7 aprile 2010
«Il patto di conglobamento nei compensi corrisposti per le prestazioni lavorative di corrispettivi ulteriormente dovuti al lavoratore subordinato per legge o per contratto (quali la tredicesima mensilità, il compenso per le ferie e per le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11607 del 2 agosto 2002
«La corresponsione di un emolumento nel corso del rapporto di lavoro in favore della generalità dei dipendenti è sufficiente a farlo considerare come elemento della retribuzione, sia per la presunzione di onerosità che assiste tutte le prestazioni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1018 del 25 gennaio 2001
«Rientrano nel concetto di retribuzione e restano soggetti al regime della prescrizione dei crediti di lavoro non solo gli emolumenti corrisposti in funzione dell'esercizio dell'attività lavorativa, ma anche tutti gli importi che, pur senza trovare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2481 del 24 aprile 1981
«A norma dell'art. 2100 c.c. l'obbligatorietà del cottimo si verifica soltanto quando sia richiesta al lavoratore una prestazione più intensa di quella del normale lavoro in economia o la realizzazione di un risultato produttivo predeterminato,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18602 del 21 agosto 2009
«In materia di pubblico impiego privatizzato, non è configurabile un diritto del lavoratore subordinato a pretendere che il datore di lavoro non conferisca talune mansioni a dipendenti di qualifica inferiore, attesa l'assenza di un obbligo, in capo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11142 del 7 maggio 2008
«Ove il datore di lavoro abbia, unilateralmente e ingiustificatamente, rifiutato la prestazione del lavoratore non adibendolo ad alcuna attività, con conseguente sua dequalificazione professionale, la successiva sospensione del rapporto per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17564 del 2 agosto 2006
«Il lavoratore — cui l'art. 2103 c.c. (nel testo sostituito dall'art. 13 della legge 20 maggio 1970, n. 300), con norma applicabile anche ai dirigenti, riconosce esplicitamente il diritto a svolgere le mansioni per le quali è stato assunto ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20310 del 23 luglio 2008
«Il principio della irriducibilità della retribuzione, che si può desumere dagli articoli 2103 cod. civ. e 36 Cost., ossia dal divieto di assegnazione a mansioni inferiori e dalla necessaria proporzione tra l'ammontare della retribuzione e la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16106 del 27 ottobre 2003
«Il principio dell'irriducibilità della retribuzione, dettato dall'art. 2103 c.c., implica che la retribuzione concordata al momento dell'assunzione non è riducibile neppure a seguito di accordo tra il datore e il prestatore di lavoro ed ogni patto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15517 del 7 dicembre 2000
«La garanzia della irriducibilità della retribuzione, prevista dall'art. 2103 c.c., riguarda le indennità corrisposte in considerazione delle qualità professionali intrinseche alle mansioni del lavoratore — le quali non possono essere soppresse dal...»