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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1749 del 2 luglio 1993
«Se tutti i reati da unificare (e non solo una parte di essi, come nella diversa ipotesi dell'art. 137, secondo comma, att. c.p.p.) sono stati giudicati ai sensi dell'art. 444 c.p.p., non è sufficiente che la pena complessiva rientri nei limiti di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 352 del 14 febbraio 1997
«La disposizione contenuta nell'art. 409, comma sesto, c.p.p., che riconosce espressamente alla parte offesa la legittimazione a ricorrere per cassazione avverso l'ordinanza di archiviazione pronunciata all'esito della camera di consiglio, senza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2792 del 1 settembre 1999
«Ed invero la ricezione del modulo procedimentale di cui al predetto articolo non comporta la applicabilità di tutte le norme che lo caratterizzano, tanto che, in alcuni casi, il legislatore ha avvertito la necessità di prevedere espressamente la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2950 del 10 marzo 1998
«Poiché la partecipazione delle parti e dei loro difensori al giudizio di appello che si svolge in camera di consiglio nelle forme di cui all'art. 599 c.p.p. è solo eventuale, l'imputato, una volta regolarmente avvisato, non ha diritto ad un rinvio...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11 del 2 giugno 1998
«Ai fini della perdita di efficacia del provvedimento che dispone la misura coercitiva personale per omessa decisione del tribunale sulla richiesta di riesame entro il decimo giorno dalla ricezione degli atti, deve farsi riferimento alla data di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 39061 del 8 ottobre 2009
«Nel caso in cui una parte deduca il verificarsi di cause di nullità o inutilizzabilità collegate ad atti non rinvenibili nel fascicolo processuale (perché appartenenti ad altro procedimento o anche - qualora si proceda con le forme del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33361 del 4 ottobre 2002
«L'inosservanza delle formalità di documentazione previste dall'art. 141 bis c.p.p. determina l'inutilizzabilità dell'interrogatorio solo nel caso in cui l'imputato si trovi in stato di detenzione, dovendosi intendere tale condizione nel senso di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11313 del 21 marzo 2001
«Per il combinato disposto dei commi 5 e 10 dell'art. 309 c.p.p. la perdita di efficacia della misura cautelare si verifica solo nel caso di mancata trasmissione al tribunale del riesame di tutti gli atti a suo tempo presentati al giudice per le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2322 del 21 aprile 1997
«L'obbligo previsto dall'art. 141 bis c.p.p., di documentazione integrale, a pena di inutilizzabilità di “ogni interrogatorio di persona che si trovi, a qualsiasi titolo, in stato di detenzione”, salvo il caso in cui esso abbia luogo in udienza,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7263 del 24 luglio 1993
«Ai fini della qualificazione di un atto come «irripetibile» occorre aver riguardo alla natura e alle caratteristiche peculiari dell'atto stesso, e non alla sua documentazione, che ne costituisce un momento logicamente o cronologicamente distinto....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 843 del 27 maggio 1995
«In virtù della norma di cui all'art. 143 c.p.p., nella lettura fornitane dalla Corte costituzionale con sentenza 19 gennaio 1993, n. 10, tra gli atti indirizzati all'imputato alloglotta, dei quali occorre assicurare la traduzione nella lingua a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1141 del 27 ottobre 2000
«Con riferimento al criterio del «luogo in cui l'evento è avvenuto», utilizzata dall'art. 5, n. 3, della Convenzione di Lugano 16 settembre 1988 sulla giurisdizione, ratificata dalla legge 10 gennaio 1992, n. 198 - analogo all'art. 5, n. 3, della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3273 del 5 agosto 1993
«Mentre l'art. 148, terzo comma, c.p.p. dispone che gli atti siano notificati «per intero», la sanzione di nullità è, poi, comminata dal successivo art. 171, lettera a) solo per il caso in cui l'atto sia notificato «in modo incompleto» (e fuori dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5502 del 4 giugno 1996
«Ai fini della configurabilità del delitto di peculato il possesso del denaro della pubblica amministrazione può essere anche mediato e far capo congiuntamente a più pubblici ufficiali qualora le norme interne dell'ente pubblico prevedano che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5617 del 15 marzo 1995
«La prescritta comunicazione al difensore di fiducia dell'avviso di fissazione dell'udienza di discussione della richiesta di riesame del provvedimento cautelare personale — stante l'urgenza conseguente all'estrema ristrettezza ed alla perentorietà...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17179 del 8 maggio 2002
«In tema di notificazioni a mezzo del servizio postale, la sentenza 23 settembre 1998, n. 346 della Corte costituzionale - con la quale è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo l'art. 8 della legge 20 novembre 1982, n. 890 nella parte in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1534 del 13 aprile 1996
«In caso di trasgressione agli obblighi conseguenti alla sottoposizione alla libertà vigilata, l'imposizione di cauzione ovvero la sostituzione della libertà vigilata in corso con una misura di sicurezza detentiva devono essere disposte anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5505 del 29 aprile 1999
«Il divieto di reformatio in peius vige nei rapporti tra il processo di primo grado e quello di appello, ma non nei rapporti tra due successivi giudizi di rinvio a seguito di due annullamenti delle sentenze conclusive di essi da parte della Corte...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 907 del 1 aprile 1999
«D'altra parte, pur in presenza della falsa dichiarazione di cui sopra, fino a che l'interessato alla declaratoria di nullità non abbia fornito prova contraria, lo stato di convivenza del predetto consegnatario si presume, dal momento che la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4033 del 7 maggio 1997
«In tema di reato di omesso versamento di somma quale ritenuta di acconto Irpef operata sui redditi di lavoro dipendente, di cui all'art. 2, secondo comma D.L. 10 luglio 1982, n. 429 convertito in legge 7 agosto 1982, n. 516, il modello 770 di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2965 del 8 agosto 1996
«Ai fini dell'emissione del decreto di irreperibilità, dovendo le ricerche essere eseguite cumulativamente e non alternativamente o parzialmente in tutti i luoghi indicati dall'art. 159 c.p.p., esse devono sempre essere effettuate anche nel luogo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3410 del 18 ottobre 1994
«In tema di impugnazione, atteso il principio generale per cui è sempre necessaria la verifica di legittimità dell'arresto o del fermo, da effettuarsi mediante il giudizio di convalida, deve ritenersi sempre configurabile l'interesse del pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4870 del 15 maggio 1996
«Ne consegue che l'indicazione, nella dichiarazione di appello, della propria casa di abitazione senza alcun'altra particolare specificazione, ancorché espressa come elezione di domicilio, non produce l'effetto di revocare l'elezione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5198 del 4 febbraio 2000
«Per la loro autonomia, il venir meno della qualità di difensore presso il quale sia stato eletto domicilio, non fa cessare gli effetti dell'elezione (o viceversa), senza una espressa dichiarazione dell'interessato nella stessa forma con la quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1815 del 2 giugno 1999
«La notificazione di un atto processuale all'imputato, al quale non siano stati dati tutti gli avvertimenti di legge in ordine all'onere di dichiarare o eleggere domicilio e di comunicare al giudice ogni variazione dello stesso, è nulla solo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2022 del 24 settembre 1993
«Poiché l'esercizio di tale facoltà non può comportare la nascita di nuovi diritti o l'ampliamento di diritti o facoltà né al difensore presso cui sia stato eletto domicilio poteri diversi o maggiori di quelli che normalmente gli competono,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13682 del 28 dicembre 1998
«Atteso il disposto di cui all'art. 162 c.p.p., secondo cui la dichiarazione e l'elezione di domicilio, come pure ogni loro successivo mutamento, debbono essere comunicati dall'imputato all'autorità procedente «con dichiarazione raccolta a verbale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10414 del 17 luglio 1990
«Il reato di rivelazione di segreti d'ufficio, previsto dall'art. 326 c.p., sussiste solo se dalla violazione del segreto sia derivato o possa derivare danno per la pubblica amministrazione o per i terzi, giacché a tale condizione è subordinato il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1380 del 6 aprile 2000
«Atteso il disposto di cui all'art. 166 c.p.p., secondo il quale, nel caso di imputato interdetto, le notificazioni vanno effettuate, oltre che a lui, nelle forme previste dagli articoli precedenti, anche presso il tutore, l'omissione anche di uno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2338 del 14 novembre 1992
«Nel procedimento per la convalida dell'arresto, dominato da una specialissima urgenza che richiede conseguentemente una procedura di estrema semplicità e praticità, il giudice, ove il difensore di fiducia dell'arrestato non risulti prontamente...»