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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2662 del 21 gennaio 2014
«Nei procedimenti con udienza preliminare, la questione dell'incompetenza derivante da connessione, anche quando la connessione incida sulla competenza per materia affidando tutti i procedimenti connessi alla cognizione del giudice superiore, può...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3187 del 23 gennaio 2014
«In tema di condizioni di procedibilità, non trova applicazione la preclusione di cui all'art. 491 comma secondo cod. proc. pen., ne consegue che il giudice d'appello ha l'obbligo di disporre, anche d'ufficio, l'acquisizione al fascicolo per il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8708 del 24 febbraio 2014
«È abnorme il provvedimento del giudice del dibattimento che disponga la restituzione degli atti al P.M., il quale abbia esercitato l'azione penale nelle forme della citazione diretta a giudizio ritenendo che occorre procedere alla celebrazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11691 del 21 agosto 1990
«Al fine della configurabilità del reato di cui all'art. 684 c.p., il divieto di pubblicazione di atti o documenti di un procedimento penale si riferisce solo agli atti e documenti del processo destinati alla lettura nel pubblico dibattimento. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24839 del 19 giugno 2001
«La disciplina transitoria del riparto di attribuzione tra giudice collegiale e giudice monocratico contenuta negli artt. 219 e seguenti del D.L.vo 19 febbraio 1998, n. 51, nel testo modificato dal D.L. 24 maggio 1999, n. 145 convertito nella L. 22...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38595 del 9 ottobre 2003
«La richiesta di giudizio abbreviato condizionato formulata con l'atto di opposizione a decreto penale di condanna e rigettata dal Gip conserva i suoi effetti come richiesta di giudizio abbreviato semplice, a nulla rilevando che nell'atto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15408 del 10 agosto 2004
«Nel sistema vigente opera il principio cosiddetto dell'acquisizione della prova, in forza del quale ogni emergenza istruttoria, una volta raccolta, è legittimamente utilizzabile dal giudice indipendentemente dalla sua provenienza, ed il risultato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16069 del 20 dicembre 2001
«Il giudice di merito, in mancanza di qualsiasi divieto di legge, oltre che utilizzare prove raccolte in diverso giudizio fra le stesse o altre parti, può anche avvalersi delle risultanze derivanti da atti di indagini preliminari svolte in sede...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7352 del 1 marzo 2006
«Poichè la legge n. 63 del 2001 ha modificato l'art. 195, comma quarto, c.p.p., introducendo non un divieto di utilizzazione, ma uno specifico divieto di acquisizione probatoria, la deposizione di un ufficiale di polizia giudiziaria sul contenuto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3753 del 27 marzo 1992
«A seguito della sentenza 31 gennaio 1992, n. 24 della Corte costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 195 comma quarto c.p.p. è ammessa la testimonianza indiretta della polizia giudiziaria anche sul contenuto delle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12890 del 11 novembre 1999
«In tema di dichiarazioni de relato, la sanzione dell'inutilizzabilità non ha modo di operare qualora nel dibattimento di primo grado la parte non abbia fatto uso della facoltà di chiedere che siano chiamati a deporre i testi di riferimento, né ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7947 del 22 agosto 1997
«La testimonianza cosiddetta de relato è sempre utilizzabile allorquando sia impossibile l'esame del soggetto nel quale si identifica l'originaria fonte della notizia sui fatti. Pur individuando l'art. 195 comma terzo c.p.p. solo tre casi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5340 del 26 maggio 1993
«Ai fini della sussistenza dell'associazione per delinquere, non è necessario che l'associazione stessa tragga origine da un regolare atto di costituzione, pur essendo necessaria un'organizzazione di fatto con predisposizione, sia pure rudimentale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10447 del 9 marzo 2009
«Competente a disporre la sospensione dei termini di durata della custodia cautelare (nella specie a norma dell'art. 304, comma secondo, c.p.p.), nelle more del giudizio di appello, dopo la trasmissione degli atti da parte del giudice di primo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42590 del 24 novembre 2001
«La sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare prevista dall'art. 304, comma 2, c.p.p., (nella specie, per la particolare complessità del dibattimento) può essere disposta solo in relazione ai reati espressamente indicati...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 40701 del 14 novembre 2001
«In tema di sospensione dei termini della custodia cautelare per la particolare complessità del dibattimento, il giudice non può decidere sulla sola istanza del pubblico ministero, ma deve sentire anche il difensore o comunque porlo nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1324 del 6 aprile 2000
«La motivazione dell'ordinanza che sospende il decorso dei termini di custodia cautelare alla stregua dei parametri di cui all'art. 304, secondo comma, c.p.p. e con riferimento alla particolare complessità del dibattimento, diventa un giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4964 del 9 settembre 1999
«Agli effetti della sospensione dei termini della custodia cautelare a norma dell'art. 304 comma 2 c.p.p., il presupposto della particolare complessità del dibattimento e quello riguardante la natura dei reati contestati a ciascun imputato, sono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3440 del 9 luglio 1999
«Ai fini della sospensione dei termini di custodia cautelare a norma dell'art. 304, comma 2, c.p.p., non può farsi riferimento a posizioni individuali differenziate, dato che la causa di sospensione per la complessità del dibattimento si basa su di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 250 del 22 aprile 1994
«Appartenendo al giudizio abbreviato nel grado di appello una fase eventuale di assunzione di prove ed una fase di valutazione e decisione, parificate nella funzione al contenuto del dibattimento, non può escludersi di principio, senza procedere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45127 del 7 novembre 2013
«Il rinvio del dibattimento a udienza fissa prima del compimento degli atti introduttivi deve essere qualificato come rinvio vero e proprio, con il conseguente obbligo di notifica del decreto che dispone il giudizio, in quanto, ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41129 del 19 novembre 2001
«Il termine di presentazione della lista dei testimoni per il dibattimento va riferito alla prima udienza di trattazione e non anche alle successive udienze di rinvio; ne consegue che, soltanto nella ipotesi in cui il dibattimento sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1827 del 2 giugno 1999
«Allorché, in sede di atti preliminari al dibattimento pretorile si constata che il decreto di citazione a giudizio sia affetto dai vizi di cui all'art. 555, comma secondo, c.p.p., che ne comportano la nullità, la competenza a riemetterlo spetta,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19 del 13 luglio 1993
«Il disposto dell'art. 143 att. c.p.p. in tema di rinnovazione della citazione a giudizio da parte del presidente dell'organo giudicante è attuativo di un principio desunto dalla sistematica processuale, sicché deve ritenersene la generale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4374 del 8 aprile 1999
«L'esistenza dello specifico mandato ad impugnare rilasciato al difensore dall'imputato rimasto contumace nel precedente giudizio (art. 571, comma 3, c.p.p.) costituisce una condizione di legittimazione a proporre il gravame, sicché l'atto di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5478 del 9 giugno 1997
«In tema di impugnazione di sentenze contumaciali, al fine di non vanificare la tassatività dei termini fissati dalla legge, si considera valida l'impugnazione presentata dal difensore non munito di specifico mandato solo quando essa sia ratificata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4039 del 11 giugno 1983
«Sia nel rito ordinario che nel nuovo rito del lavoro, nel caso in cui il giudice, cui spetta la direzione del dibattimento, non abbia espressamente limitato la discussione alla trattazione di istanze preliminari, la parte ammessa alla discussione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9416 del 9 marzo 2010
«Sono utilizzabili nel giudizio abbreviato i risultati della localizzazione mediante il sistema di rilevamento satellitare (cosiddetto GPS) degli spostamenti di una persona sul territorio, mediante l'acquisizione delle annotazioni e rilevazioni di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9633 del 11 marzo 2002
«In tema di intercettazione delle conversazioni telefoniche, non sussiste inutilizzabilità della trascrizione a seguito del mancato preventivo esame nel dibattimento della persona che vi ha provveduto su incarico del giudice, dovendosi ritenere che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7785 del 16 giugno 1999
«In base alla disposizione transitoria dettata dall'art. 3 della legge 19 gennaio 1999, n. 14, il procuratore generale presso la Corte di cassazione e l'imputato possono esercitare, entro il termine di cui al comma 4 dell'art. 585 c.p.p., la...»