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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1734 del 25 gennaio 2011
«Proposta domanda di ripetizione di indebito, l'attore ha l'onere di provare l'inesistenza di una giusta causa delle attribuzioni patrimoniali compiute in favore del convenuto, ma solo con riferimento ai rapporti specifici tra essi intercorsi e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2563 del 6 febbraio 2007
«La responsabilità prevista dall'art. 2051 c.c. per i danni cagionati da cose in custodia ha carattere oggettivo e, ai fini della sua configurabilità, è sufficiente che sussista il nesso causale tra la cosa in custodia e l'evento dannoso,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11414 del 18 giugno 2004
«In riferimento alla responsabilità extracontrattuale da cose in custodia, quando sussiste un comportamento colposo del danneggiato che non è idoneo da solo ad interrompere il nesso eziologico tra la causa del danno e il danno stesso, esso può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24428 del 19 novembre 2009
«L'insidia è una situazione di fatto che, per la sua oggettiva invisibilità e per la sua conseguente imprevedibilità (secondo la valutazione del giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità se non per vizi logici o giuridici), integra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15389 del 13 luglio 2011
«La disciplina di cui all'art. 2051 cod. civ. è applicabile agli enti pubblici proprietari o manutentori di strade aperte al pubblico transito in riferimento a situazioni di pericolo derivanti da una non prevedibile alterazione dello stato della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15779 del 12 luglio 2006
«In tema di risarcimento del danno, con riferimento alla responsabilità per danno cagionato da cose in custodia dall'ente proprietario di strade demaniali, configurandosi il rapporto di custodia di cui al citato articolo 2051 c.c. come relazione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4089 del 30 dicembre 1968
«L'art. 2038 c.c. — a causa del riferimento limitato in esso contenuto ad un oggetto specifico («cosa») — assume il carattere di norma speciale derogativa del principio generale del rimborso dei pagamenti non dovuti stabilito dall'art. 2033 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9441 del 28 aprile 2011
«In tema di impugnazioni, nella ipotesi di cumulo di domande tra gli stessi soggetti, è da considerare non definitiva, agli effetti della riserva di impugnazione differita, la sentenza con la quale il giudice si pronunci su una (o più) di dette...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23385 del 11 settembre 2008
«In tema di azione d'indebito arricchimento nei confronti della P.A., conseguente all'assenza di un valido contratto di appalto di opere (nella specie perché annullato dal Giudice Amministrativo), tra la P.A. (nella specie un Comune) ed un privato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6570 del 29 marzo 2005
«Non ogni domanda ha effetto interruttivo della prescrizione, ma soltanto quella con cui l'attore chiede il riconoscimento e la tutela giuridica del diritto del quale si eccepisca poi la prescrizione. Pertanto, la domanda proposta per chiedere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1707 del 27 gennaio 2010
«Esperita un'azione contrattuale e passata in giudicato la sentenza di rigetto sulla stessa pronunciata, la prescrizione dell'azione di ingiustificato arricchimento successivamente esercitata non può farsi correttamente decorrere dal momento in cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10966 del 30 aprile 2008
«La domanda giudiziale volta ad ottenere l'adempimento di un'obbligazione derivante da un contratto non vale ad interrompere la prescrizione dell'azione, successivamente esperita, di arricchimento senza causa, difettando il requisito della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 565 del 30 gennaio 1985
«In tema di responsabilità civile da fatto illecito, la capacità d'intendere e di volere del minore, la quale esclude l'applicabilità dell'art. 2047 c.c., può essere accertata dal giudice del merito, con valutazione di fatto incensurabile in sede...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7916 del 26 aprile 2004
«La pericolosità di un'attività va apprezzata, per gli effetti di cui all'art. 2050 c.c., esclusivamente in relazione alla probabilità delle conseguenze dannose che possano derivarne e non anche in riferimento alla diffusione delle modalità con le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10830 del 11 maggio 2007
«Se la parte che agisce in via risarcitoria deduce a sostegno della propria domanda fatti che possono indifferentemente comportare responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, il suo esclusivo riferimento alle norme sulla responsabilità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11048 del 13 maggio 2009
«Nella liquidazione del danno alla persona causato da sinistri stradali è inibito al giudice, per determinare il danno biologico lieve o da micro-permanente, fare riferimento alle tabelle medico-legali approvate con D.M. 3 luglio 2003, quando il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12958 del 3 dicembre 1991
«Il danno alla vita di relazione, per i profili che non incidono sulla capacità di produrre un reddito, ancorché tenda ad essere assorbito dal danno alla salute (o biologico), tuttavia non si identifica del tutto con questo, atteso che tale danno...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 576 del 11 gennaio 2008
«In tema di responsabilità civile aquiliana —nella quale vige, alla stregua delle regole di cui agli artt. 40 e 41 c.p., il principio dell'equivalenza delle cause temperato da quello della causalità adeguata — il nesso di causalità consiste anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11609 del 31 maggio 2005
«Un evento dannoso è da considerare causato sotto il profilo materiale da un altro se, ferme restando le altre condizioni, il primo non si sarebbe verificato in assenza del secondo (cosiddetta teoria della conditio sine qua non ): ma nel contempo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9037 del 11 settembre 1998
«Per stabilire la sussistenza del nesso causale tra fatto dannoso ed evento di danno il giudice non può fare ricorso né alla causalità naturalistica intesa in senso stretto (il che porterebbe a ritenere «causa» di un evento tutta la sterminata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13400 del 8 giugno 2007
«In materia di rapporto di causalità nella responsabilità extracontrattuale, in base ai principi di cui agli artt. 40 e 41 c.p., qualora la condotta abbia concorso, insieme a circostanze naturali, alla produzione dell'evento, e ne costituisca un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 488 del 15 gennaio 2003
«In tema di , responsabilità civile, qualora l'evento dannoso si ricolleghi a più azioni o omissioni il problema del concorso delle cause trova soluzione nell'art. 41, c.p. — norma di carattere generale, applicabile nei giudizi civili di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13061 del 5 giugno 2007
«La responsabilità della RA. per l'esercizio illegittimo della funzione pubblica non consegue al dato obiettivo dell'adozione di un provvedimento illegittimo, dovendo il giudice ordinario svolgere una più penetrante indagine estesa anche alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20454 del 21 ottobre 2005
«Al fine di affermare in concreto la sussistenza della responsabilità extracontrattuale della P.A. per esercizio illegittimo della funzione pubblica non può prescindersi dal requisito soggettivo richiesto dall'art. 2043 c.c. e cioè...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12455 del 16 maggio 2008
«In tema di risarcimento del danno per lesione di interessi legittimi, l'accertata illegittimità della condotta della P.A. o di suo organi, derivante dal ritardo, dall'inerzia o dalla mancata istruzione del procedimento, che si traducono nella...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25395 del 16 dicembre 2010
«In tema di azione avanti all'A.G.A. tendente ad ottenere, nei confronti della P.A., il risarcimento del danno da attività provvedimentale illegittima, il principio della non necessità della pregiudiziale impugnativa del provvedimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 524 del 12 gennaio 2011
«In caso di investimento pedonale, la circostanza che il pedone abbia repentinamente attraversato la strada non vale ad escludere la responsabilità dell'automobilista, ove tale condotta anomala del pedone fosse, per le circostanze di tempo e di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10031 del 29 aprile 2006
«In tema di responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli, la presunzione stabilita dal secondo comma dell'art. 2054 c.c. non configura a carico del conducente una ipotesi di responsabilità oggettiva, ma una responsabilità presunta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3004 del 17 febbraio 2004
«In materia di risarcimento del danno, secondo un principio che trova applicazione anche in materia contrattuale, rientra nei poteri discrezionali del giudice del merito (il cui mancato esercizio non è sindacabile in sede di legittimità) attribuire...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6750 del 24 marzo 2011
«Sebbene il danno non patrimoniale costituisca una categoria unitaria, le cui diverse sottocategorie hanno una funzione solo descrittiva, è erronea la sentenza di merito, la quale a tali sottocategorie abbia fatto riferimento, ma solo se,...»