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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10289 del 27 luglio 2001
«L'Inail non ha azione di regresso e non può surrogarsi nei diritti dell'assicurato al risarcimento del danno alla persona — e ciò senza possibilità di scindere, all'interno di questo, le varie componenti — né a norma dell'art. 1916 c.c. né ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6071 del 17 ottobre 1983
«L'assicurazione per la responsabilità civile non può riguardare i fatti meramente accidentali, dovuti cioè a caso fortuito o forza maggiore, dai quali non sorge responsabilità, ma, per la sua stessa denominazione, importa necessariamente che il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24747 del 28 novembre 2007
«In tema di accertamento della mala gestio il giudizio sul comportamento dell'assicuratore della responsabilità civile, fondato sul parametro della diligenza media nella gestione della lite, deve essere eseguito mediante una valutazione ex ante...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17689 del 2 settembre 2004
«La mera presenza di un intento speculativo o di un certo grado di alea in un'operazione contrattuale non vale a rendere quest'ultima assimilabile ad un giuoco o ad una scommessa; né, quindi, a rendere applicabile il regime giuridico dettato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21396 del 4 novembre 2005
«Dal carattere accessorio dell'obbligazione fideiussoria rispetto all'obbligazione principale discende che anche l'interpretazione del negozio fideiussorio non può prescindere dal collegamento con la predetta obbligazione, risultando anzi decisiva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11200 del 17 luglio 2003
«Costituisce effetto naturale dell'esistenza di una garanzia personale il fatto che il fideiussore sia tenuto al pagamento dell'intero debito garantito, anche quando dal debitore principale, sottoposto a concordato preventivo (o a concordato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20872 del 29 settembre 2009
«La norma di cui all'art. 1937 c.c., dettata per la fideiussione, il cui scopo è quello di garantire l'adempimento di un'obbligazione altrui, non opera in relazione ad un "impegno di sicurezza" rilasciato da un contraente in favore dell'altro al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11772 del 6 agosto 2002
«Con riguardo a una fideiussione omnibus, prestata in favore di una banca anche in riferimento ad operazioni future con un determinato cliente, la validità della clausola con cui il fideiussore dispensa la banca dall'onere di richiedergli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4801 del 13 aprile 2000
«La fideiussione omnibus, nella sua forma standard, adottata in modo vincolante da tutte le banche, non costituisce il frutto di una intesa limitatrice della concorrenza e di un abuso di posizione dominante, in contrasto con gli artt. 85 e 86 del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2747 del 9 marzo 1995
«In tema di fideiussione, qualora il fideiubente nell'assumere l'impegno di garantire l'adempimento di ogni obbligazione del debitore dipendente anche da operazioni bancarie già consentite, abbia manifestato all'istituto bancario la volontà di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2497 del 1 marzo 1993
«L'art. 1950 terzo comma c.c., ove attribuisce, al fidejussore che abbia pagato il creditore ed agisca in regresso, gli stessi interessi ultralegali che produceva il debito principale, fa riferimento agli interessi convenzionali in corso al momento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6649 del 9 maggio 2002
«In materia di fideiussione, al regresso tra fideiussori ai sensi dell'art. 1954 c.c. e con riferimento all'estinzione della fideiussione per decadenza del creditore prevista dall'art. 1957 c.c. si applica il principio, dettato in tema di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 615 del 17 gennaio 2003
«In tema di transazione, le reciproche concessioni alle quali fa riferimento l'art. 1965, primo comma, c.c., possono riguardare anche liti future non ancora instaurate ed eventuali danni non ancora manifestatisi, purché questi ultimi siano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 729 del 20 gennaio 2003
«Ai fini della qualificazione di una dichiarazione liberatoria sottoscritta dalla parte come quietanza o piuttosto come transazione, occorre considerare che la quietanza liberatoria rilasciata a saldo di ogni pretesa costituisce, di regola, una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7319 del 5 luglio 1993
«La capacità a transigere cui fa riferimento l'art. 1966 c.c., quale aspetto della capacità di agire, postula nel caso di transazione avente ad oggetto la determinazione dei confini tra due fondi, la proprietà del bene (salvo il caso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13613 del 22 luglio 2004
«In tema di interpretazione della volontà delle parti, all'accordo conciliativo di una controversia si applicano le norme sulla transazione, tra cui l'art. 1967 c.c., con la conseguenza che per l'individuazione dell'oggetto di essa, ed in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11871 del 2 novembre 1992
«In tema di transazione — la quale, salvo che abbia ad oggetto uno dei rapporti considerati dall'art. 1350, n. 12, c.c., esige la forma scritta solo ad probationem (con la conseguenza che la prova dell'accordo transattivo può essere data non solo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2082 del 30 marzo 1984
«La transazione relativa a un titolo invalido è nulla soltanto se stipulata con riferimento ad un contratto illecito; in ogni altro caso è, invece, annullabile, ed il relativo vizio, pertanto, è rilevabile soltanto se tempestivamente dedotto o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5138 del 3 aprile 2003
«A norma dell'art. 1975 c.c., i documenti ignoti al tempo della transazione e scoperti successivamente non hanno influenza, salvo il solo caso di occultamento, quando la transazione sia stata «generale», cioè posta in essere relativamente ad una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3173 del 17 marzo 1993
«La promessa di pagamento cosiddetta titolata, cioè facente riferimento al rapporto fondamentale, quale è quella che abbia per oggetto il versamento di una provvigione per attività di mediazione in relazione alla conclusione di un determinato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9480 del 9 settembre 1991
«Con riguardo alla ricorrenza di una promessa unilaterale di pagamento non sussistono limitazioni di carattere probatorio a carico del promissario, il quale, pertanto, si può avvalere della prova testimoniale, anche se questa abbia riferimento ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1126 del 29 gennaio 1993
«Nei rapporti tra emittente e prenditore della cambiale opera una presunzione iuris tantum di esistenza e liceità della causa del negozio per cui incombe sempre al debitore cambiario l'onere di provare le eccezioni relative al momento causale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11043 del 22 dicembre 1994
«In tema di trasporto marittimo, il legittimo possessore della polizza di carico, secondo la legge di circolazione dei titoli di credito, oltre ad avere diritto alla riconsegna della merce, é abilitato a pretendere il risarcimento dei danni per la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10526 del 23 ottobre 1998
«Il pegno di titoli di credito, quale vero e proprio diritto reale limitato sui titoli, si attua mediante spossessamento del debitore pignoratizio e deve, ai fini dell'efficacia erga omnes del vincolo sul diritto cartolare, essere attuato sul...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5592 del 18 giugno 1996
«Qualora il cliente della banca vincoli, a garanzia del proprio adempimento, un titolo di credito od un documento di legittimazione individuati, quale un libretto di deposito a risparmio (rispettivamente al portatore o nominativo), e non conferisca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1314 del 7 febbraio 2000
«La presenza sul retro della cambiale della firma di girata, attesa l'astrattezza del negozio cambiario, determina l'esecutività del titolo, che produce gli effetti cartolari che lo caratterizzano, indipendentemente dalla sussistenza di circostanze...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5624 del 9 marzo 2009
«L'art.2033 cod. civ., pur essendo formulato con riferimento all'ipotesi del pagamento "ab origine" indebito, è applicabile per analogia anche alle ipotesi di indebito oggettivo sopravvenuto per essere venuta meno, in dipendenza di qualsiasi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27334 del 12 dicembre 2005
«In caso di mancanza di una causa adquirendi , sia in caso di nullità, annullamento, risoluzione o rescissione di un contratto, che in caso di qualsiasi altra causa la quale faccia venir meno il vincolo originariamente esistente, fazione accordata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21647 del 8 novembre 2005
«L'azione di indebito oggettivo è esperibile non solo in caso di totale nullità di un contratto, con riferimento alle prestazioni eseguite in base ad esso, ma anche in caso di nullità parziale, in relazione a singole clausole in base alle quali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1089 del 1 febbraio 2000
«È ravvisabile un indebito oggettivo nei pagamenti dovuti al momento della solutio, ma rimasti successivamente privi di causa per un fatto sopravvenuto. Una siffatta soluzione si verifica con riferimento ad un rapporto contrattuale a formazione...»