-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4115 del 11 gennaio 2001
«In tema di arresti domiciliari, i criteri di particolare rigore che governano la concessione dell'autorizzazione ad allontanarsi dal domicilio per provvedere ad indispensabili esigenze di vita devono trovare applicazione anche nella valutazione...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2822 del 26 agosto 1994
«L'art. 11, comma 2, della L. 26 luglio 1975, n. 354 (ordinamento penitenziario), nel disporre la possibilità di trasferimento di detenuti e internati in luoghi esterni di cura e nell'attribuire la competenza all'adozione dei relativi...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 294 del 4 maggio 1999
«In tema di misure cautelari personali a carico di tossicodipendenti che intendano sottoporsi ad un programma di recupero presso una struttura autorizzata, ai fini della revoca della custodia cautelare in carcere, a norma dell'art. 89, secondo...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1721 del 13 settembre 1993
«In tema di revoca della misura coercitiva della custodia cautelare il decorso del tempo può determinare il verificarsi di una modifica della situazione pregressa, non certo (salvo l'insorgere di nuovi elementi di fatto) con riferimento alla...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8388 del 24 febbraio 2009
«L'ammissibilità della richiesta di applicazione di misure cautelari personali, presentata dal magistrato dell'ufficio del pubblico ministero, assegnatario del procedimento non implica l'assenso scritto del procuratore della Repubblica, previsto...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1876 del 2 maggio 1994
«Il principio della immodificabilità delle ordinanze definitive rebus sic stantibus è principio generale; conseguentemente, anche se il cosiddetto giudicato appare attenuato per i provvedimenti cautelari, esecutivi e di sorveglianza, rispetto...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1197 del 21 aprile 1993
«Il principio per cui i provvedimenti soggetti ad impugnazione divengono definitivi allorquando sia infruttuosamente decorso il termine per impugnare o siano stati esauriti i gravami previsti dalla legge, coprendo il dedotto ed il deducibile, vale...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30257 del 5 settembre 2002
«È illegittimo, per omesso esame dei motivi e motivazione apparente, il provvedimento con il quale il tribunale, nell'esaminare la richiesta di revoca di una ordinanza di custodia cautelare, la respinga motivando la propria decisione mediante la...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4285 del 25 gennaio 1993
«È legittima e sufficiente la motivazione del provvedimento relativo a richiesta concernente la libertà personale che faccia rinvio ad altro analogo e recente provvedimento se, nelle more, non sono intervenuti mutamenti nella situazione di fatto e...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4610 del 11 gennaio 1993
«Nel caso in cui il Gip, richiesto della revoca o della sostituzione della misura cautelare applicata, ritenga di doverla invece mantenere per esigenze cautelari diverse da quelle individuate con la prima ordinanza, deve, nell'emanare il nuovo...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2378 del 22 agosto 1994
«Al fine di evitare duplicazione di giudizi, l'indagato ha l'onere di specificare le ragioni per le quali la misura cautelare deve essere revocata o modificata e di indicare la nuova situazione di fatto o di diritto che può giustificare la revoca o...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2712 del 23 gennaio 2012
«In tema di revoca o sostituzione di misure cautelari personali, non sussiste alcun obbligo per il giudice di assumere l'interrogatorio dell'indagato ai sensi dell'art. 293, comma terzo, c.p.p., a fronte di una richiesta di quest'ultimo che...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 976 del 2 maggio 1997
«Il disposto di cui all'art. 293, comma 3, c.p.p., nella parte in cui, a seguito dell'innovazione introdotta dall'art. 10 della legge 8 agosto 1995, n. 332, prevede che nella cancelleria del giudice che ha emesso l'ordinanza applicativa di misura...»
-
Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 4964 del 27 agosto 1998
«Quando nei confronti di soggetto colpito da ordinanza applicativa di misura cautelare sia stato ritualmente effettuato l'interrogatorio di garanzia previsto dall'art. 294 c.p.p. l'eventuale scarcerazione successivamente disposta sulla base...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20780 del 18 maggio 2009
«Il meccanismo di computo dei termini di durata delle misure cautelari prevsito dal terzo comma dell'art. 297 c.p.p. (cd. “contestazione a catena”) non si applica al caso in cui la precedente ordinanza cautelare sia stata emessa nell'ambito di un...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35113 del 19 settembre 2007
«In tema di cd. contestazione a catena, la questione attinente all'asserita violazione dell'art. 297, comma terzo, c.p.p. non riguarda l'intrinseca legittimità dell'ordinanza cautelare, ma l'efficacia della misura, sicchè non è deducibile in sede...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26434 del 9 luglio 2007
«In tema di c.d. contestazione a catena, la disciplina prevista dall'art. 297, comma terzo, c.p.p. presuppone la coesistenza delle diverse ordinanze applicative di una misura cautelare per il medesimo fatto ovvero per fatti connessi o...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3680 del 15 dicembre 1998
«Le cause che determinano la perdita di efficacia dell'ordinanza impositiva della misura cautelare, tra le quali rientra quella prevista dal terzo comma dell'art. 297 c.p.p. — che disciplina il caso in cui siano emessi più provvedimenti che...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4717 del 19 novembre 1996
«Ai fini della revoca dell'affidamento in prova al servizio sociale, previsto dall'art. 47, penultimo comma, dell'ordinamento penitenziario, rilevano soltanto condotte tenute successivamente alla concessione del beneficio. Non può, pertanto, dar...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4042 del 5 novembre 1999
«Lo strumento della revoca della misure cautelari, in quanto diretto a consentire la valutazione della sussistenza ex ante e della persistenza ex post delle condizioni di applicabilità delle misure, non giustifica, in relazione alla sua funzione,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4491 del 7 gennaio 1998
«Quando avverso ordinanza applicativa di misura cautelare sia stata proposta richiesta di riesame risultata inammissibile per tardività, non può neppure trovare accoglimento, in assenza di elementi nuovi, l'istanza di revoca di detta misura.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1751 del 20 maggio 1997
«In tema di misure cautelari personali, una volta che sia scaduto il termine d'impugnazione dell'originario provvedimento o sia comunque esaurito il procedimento incidentale, gli effetti della decisione permangono nel procedimento principale fino...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 920 del 2 maggio 1997
«In materia di richiesta di revoca della custodia cautelare in carcere, la «attuale sussistenza» delle condizioni di applicabilità della misura previste dagli artt. 273 e 274 c.p.p., in quanto correlata sia ai fatti sopravvenuti che a quelli coevi...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5601 del 4 dicembre 1996
«La pronuncia di sentenza di appello che confermi la condanna di primo grado per un reato derubricato rispetto a quello contestato (nella specie lesioni aggravate in luogo di omicidio volontario) costituisce un fatto nuovo ai fini della valutazione...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2824 del 30 ottobre 1996
«In caso di ordinanza applicativa di misura cautelare nei confronti di più soggetti, costituisce fatto nuovo sopravvenuto, del quale il giudice deve tenere conto ai fini della decisione sulla richiesta di revoca avanzata da taluno di costoro, ai...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 961 del 28 maggio 1996
«La decisione del giudice di appello avverso l'ordinanza di rigetto della richiesta di revoca di misura cautelare è vincolata, oltre che dall'effetto devolutivo proprio di questo tipo di impugnazione, anche dalla natura del provvedimento impugnato,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3716 del 23 novembre 1995
«La circostanza che in sede di revoca di una misura cautelare personale, dovendosi considerare sia i fatti sopravvenuti che quelli originari e sussistenti al momento dell'adozione dell'ordinanza impositiva, sia possibile una valutazione diversa...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2204 del 10 novembre 1995
«Può costituire fatto nuovo, che comporta la modifica del quadro di riferimento probatorio e legittima la revoca della custodia in carcere, dopo il rinvio a giudizio dell'indagato, il convincimento espresso dal giudice del dibattimento, all'esito...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2829 del 5 giugno 1995
«La revoca della misura cautelare coercitiva postula il mutamento, in senso favorevole all'indagato, del quadro indiziario tenuto presente al momento dell'adozione del provvedimento, sicché, in difetto di sopravvenute ragioni positive, il cui onere...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 548 del 14 luglio 1995
«L'ordinanza con la quale in pendenza del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo venga revocata anziché, come disposto dall'art. 649 c.p.c., sospesa la provvisoria esecuzione del decreto medesimo non è impugnabile con ricorso per cassazione...»