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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10539 del 9 maggio 2007
«In tema di comunicazione dei provvedimenti del giudice, a mente dell'art. 176 le ordinanze pronunciate dal giudice in udienza ed inserite nel processo verbale a norma dell'art. 134 c.p.c. si reputano conosciute sia dalle parti presenti sia da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2413 del 2 marzo 1995
«Nella fase d'appello del processo del lavoro, nella quale non esiste una fase istruttoria e quindi non viene nominato alcun giudice istruttore, ma solo un relatore, non è applicabile il principio dell'immutabilità del giudice istruttore, sancito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2744 del 27 marzo 1997
«Le ordinanze emesse dal giudice istruttore nel corso del processo divengono inefficaci nell'ipotesi di successiva pronunzia che disponga in tal senso, in modo esplicito (come nel caso della loro modifica da parte dello stesso giudice istruttore...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 251 del 25 marzo 1988
«Conseguentemente è ammissibile l'istanza volta a sollecitare l'esercizio da parte della Suprema Corte del potere di revoca d'ufficio di un'ordinanza emessa in funzione della sospensione del processo nelle ipotesi indicate nell'art. 295 c.p.c....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6618 del 9 novembre 1983
«Al fine del decorso del termine perentorio di dieci giorni per proporre reclamo al collegio, avverso l'ordinanza del giudice istruttore dichiarativa dell'estinzione del processo e pronunciata fuori udienza, ai sensi del combinato disposto degli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4376 del 7 aprile 2000
«Il regime di preclusioni introdotto nel rito civile ordinario riformato deve ritenersi inteso non solo a tutela dell'interesse di parte ma anche dell'interesse pubblico al corretto e celere andamento del processo, con la conseguenza che la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10783 del 29 ottobre 1998
«...che il processo inizi contemporaneamente nei confronti di tutti i soggetti in esso coinvolti, onde evitare che il terzo sia costretto a partecipare ad un giudizio in cui sia stata svolta, in sua assenza, attività istruttoria o decisoria.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6051 del 12 marzo 2010
«In tema di violazione del principio del contraddittorio, l'omessa indicazione alle parti, ad opera del giudice, di una questione rilevabile d'ufficio, sulla quale si fondi la decisione, comporta la nullità della sentenza per violazione del diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12545 del 8 luglio 2004
«L'art. 183, quarto comma, c.p.c. (nel testo risultante dalla sostituzione operata dall'art. 17 della legge 26 novembre 1990, n. 353), nel consentire all'attore di formulare nella prima udienza di trattazione la nuova domanda o la nuova eccezione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3607 del 15 febbraio 2007
«La mancata rilevazione di detto vizio in procedendo inficiante in via derivata la validità della sentenza, impone alla parte di dedurre la ragione di nullità con il motivo di impugnazione (art. 161, primo comma, c.p.c.), restando, a seguito della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17457 del 27 luglio 2009
«Si ha "mutatio libelli" quando si avanzi una pretesa obiettivamente diversa da quella originaria, introducendo nel processo un "petitum" diverso e più ampio oppure una "causa petendi" fondata su situazioni giuridiche non prospettate prima e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14098 del 17 giugno 2009
«Il giudizio di indispensabilità della prova nuova in appello - previsto dall'art. 345, terzo comma, c.p.c. con riferimento al rito di cognizione ordinaria e dall'art. 437, secondo comma, in relazione al processo del lavoro - non attiene al merito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10579 del 10 dicembre 1994
«I nuovi documenti presentati dopo la rimessione della causa al collegio dei quali sia fatta menzione nell'indice del fascicolo di parte e nella comparsa conclusionale comunicata alla controparte, devono considerarsi ritualmente introdotti nel...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11611 del 22 giugno 2004
«Nell'ipotesi di cause inscindibili (nella specie, in materia di responsabilità civile conseguente alla circolazione stradale), qualora il giudice abbia adottato l'ordinanza anticipatoria di condanna per il pagamento di una somma di denaro, ai...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 30054 del 23 dicembre 2008
«In tema di impugnazione dell'ordinanza successiva alla chiusura dell'istruzione di cui all'art. 186 "quater" c.p.c. - nel testo introdotto dall'art. 7 del d.l. 18 ottobre 1995, n. 423, convertito, con modificazioni, nella legge 20 dicembre 1995,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 28419 del 22 dicembre 2005
«In tema di impugnazione dell'ordinanza anticipatoria di condanna, la disposizione di cui all'art. 186 quater c.p.c., secondo la quale, con la notificazione alla controparte dell'atto di rinuncia alla pronuncia della sentenza e con il deposito in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3360 del 28 marzo 1991
«Il mancato rispetto, da parte del giudice, dell'ordine logico in cui si pongono le questioni insorte nel processo può rilevare come motivo di impugnazione della sentenza solo nell'eventualità che ne abbia determinato una contraddittorietà della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18410 del 1 agosto 2013
«Nel rito del lavoro, la necessità di assicurare un'effettiva tutela del diritto di difesa di cui all'art. 24 Cost., nell'ambito del rispetto dei principi del giusto processo di cui all'art. 111, secondo comma, Cost. e in coerenza con l'art. 6...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4766 del 3 aprile 2002
«È revocabile e modificabile l'ordinanza con cui il collegio, cui sia stata rimessa la causa nel processo d'appello, disponga per l'ulteriore istruttoria nominando C.T.U., a nulla rilevando che la modifica, relativa nella specie al quesito apposto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11334 del 10 novembre 1998
«In tema di assunzione di mezzi di prova fuori della circoscrizione del tribunale, l'art. 203 c.p.c. riserva alla valutazione discrezionale del giudice (fondata su considerazioni relative al miglior reperimento della prova, o a ragioni di economia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2040 del 22 marzo 1986
«Nel rito del lavoro — che soggiace alle norme del processo ordinario, ove non sia diversamente stabilito e non sia configurabile una incompatibilità con le stesse — il principio di immediatezza e di concentrazione del giudizio si risolve, non già...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 539 del 27 gennaio 1986
«Le nullità concernenti le rogatorie consolari ed internazionali, per essere state espletate tardivamente, hanno carattere relativo (versandosi in materia affidata alla disponibilità delle parti) e devono, pertanto, essere opposte nella prima...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7881 del 27 settembre 1994
«...escluso che la parte possa articolare gli stessi mezzi istruttori in secondo grado, ai sensi dell'art. 345, comma 2, c.p.c., non essendo concessa tale facoltà per ovviare a decadenze e preclusioni verificatesi nel pregresso stadio del processo.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16713 del 7 novembre 2003
«L'esercizio del potere di cui aIl'art. 213 c.p.c. di richiedere d'ufficio alla pubblica amministrazione le informazioni relative ad atti e documenti della stessa che sia necessario acquisire al processo (nella specie, richiesta di documentazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10692 del 4 maggio 2010
«Nel procedimento disciplinare a carico degli avvocati trovano applicazione, quanto alla procedura, le norme particolari che, per ogni singolo istituto, sono dettate dalla legge professionale e, in mancanza, quelle del codice di procedura civile,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6500 del 17 marzo 2009
«Il divieto di produrre documenti nuovi in appello, previsto all'ultimo comma dell'art. 345 c.p.c., non opera quando il documento, tardivamente prodotto in primo grado (nella specie, alla terza udienza) senza alcuna opposizione della controparte,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12695 del 19 maggio 2008
«Allorché sia proposta istanza di verificazione della scrittura privata il giudice non è tenuto a disporre necessariamente una consulenza tecnica grafologica per accertare l'autenticità della scrittura qualora possa desumere la veridicità del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1113 del 14 febbraio 1983
«La procedura di verificazione è prescritta soltanto per le scritture provenienti dai soggetti del processo e nell'ipotesi di negazione della propria firma da parte di quel soggetto contro il quale esse siano state prodotte. Pertanto, nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6665 del 15 maggio 2001
«Il coniuge del fallito che è stato partecipe della convenzione matrimoniale costitutiva del fondo patrimoniale è parte necessaria nel processo d'appello instaurato contro la sentenza che, a seguito dell'azione esercitata dal curatore ex art. 64 L....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4231 del 23 febbraio 2007
«Nel caso che, all'interno di un giudizio civile, venga introdotto un giudizio incidentale di falso, ne deriva la necessità di sospendere il processo principale fino alla decisione di quello pregiudiziale di falso. La causa di sospensione del...»