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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11908 del 14 dicembre 1990
«Il successore a titolo particolare nel diritto controverso, che può intervenire nel processo a norma dell'art. 111, terzo comma, c.p.c., non può essere considerato terzo, ma è l'effettivo titolare del diritto in contestazione e perciò può assumere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12177 del 27 dicembre 1990
«Salva l'ipotesi della concessa rimessione in termini, prevista dall'art. 294 c.p.c., il convenuto contumace che si costituisce dopo che l'altra parte ha ottenuto l'ammissione della prova testimoniale, non può più proporre la prova contraria...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 153 del 16 gennaio 1990
«La riassunzione della causa, una volta cessata la causa di sospensione necessaria ex art. 295 c.p.c., va fatta a norma delle disposizioni dell'art. 170 dello stesso codice e dell'art. 125 delle relative norme di attuazione, e cioè mediante...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1743 del 6 marzo 1990
«Nel rito del lavoro non è consentito in appello il mutamento della causa petendi della domanda originaria, ancorché esso non involga una trasformazione obiettiva del contenuto intrinseco della domanda stessa, essendo in detta fase precluse anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1838 del 8 marzo 1990
«La categoria di «documenti», rilevante ai sensi e per gli effetti dell'art. 395 n. 3 c.p.c. si identifica non con quella delle scritture private, direttamente rappresentative dei fatti dedotti in causa, bensì con quella ampia e generica elaborata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2267 del 19 marzo 1990
«Il pretore, con l'ordinanza che dichiara la cessazione della materia del contendere in ordine ad un ricorso ex art. 700 c.p.c. non proposto in corso di causa (così come nell'ipotesi di rigetto dell'istanza del ricorrente), deve provvedere sulle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2679 del 3 aprile 1990
«Il carattere sussidiario dell'azione generale di arricchimento senza causa rileva ai fini del giudizio sulla sua proponibilità, ma non incide sul regime della competenza, quale si determina alla stregua del contenuto della domanda giudiziale e,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2685 del 3 aprile 1990
«Il trattamento economico dovuto dall'Enasarco agli agenti di commercio in caso di risoluzione del rapporto di agenzia, essendo causalmente correlato alla contribuzione che obbligatoriamente il preponente corrisponde a detto ente, ha natura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4174 del 15 maggio 1990
«L'equiparazione del cosiddetto detentore qualificato al possessore vero e proprio ai fini della legittimazione all'azione di reintegrazione (art. 1168 c.c.), non trova deroga con riguardo alla disciplina disposta negli artt. 703 e ss. c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 46 del 11 gennaio 1990
«La cessazione della materia del contendere incide sul diritto sostanziale, elimina la contestazione, così come precisata in sede pregiudiziale, e, rendendo superflua ogni ulteriore decisione del giudice, impone a quest'ultimo di darne atto anche...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4926 del 28 maggio 1990
«Con riguardo alla mancata partecipazione al giudizio del convenuto o appellato, nei confronti del quale il giudice abbia disposto, ai sensi dell'art. 291 c.p.c., il rinnovo della notifica, occorre distinguere — anche nel rito del lavoro — a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5401 del 6 giugno 1990
«La richiesta, da parte del lavoratore, ed in relazione alla medesima attività lavorativa di fatto svolta, di una qualifica inferiore a quella domandata con l'atto introduttivo del giudizio di primo grado, ma superiore a quella attribuitagli dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5648 del 11 giugno 1990
«La richiesta in via subordinata, da parte del creditore convenuto in opposizione al decreto ingiuntivo, di una somma minore di quella originaria non costituisce domanda riconvenzionale, soggetta, nel rito del lavoro, al disposto dell'art. 418...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7532 del 25 luglio 1990
«La richiesta, formulata in appello in via subordinata e senza modificazione dell'originaria causa petendi, di spettanze retributive d'importo inferiore a quello domandato in primo grado non costituisce domanda nuova, preclusa ai sensi dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8156 del 10 agosto 1990
«L'inesistenza della sentenza è configurabile, oltre che nella ipotesi espressamente prevista dall'art. 161, comma secondo, c.p.c. (mancanza della sottoscrizione del giudice), in tutti i casi in cui la sentenza stessa manchi di quel minimo di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8342 del 17 agosto 1990
«Ai fini dell'impugnazione per revocazione, ai sensi dell'art. 395 n. 3 c.p.c., è decisivo il documento, trovato dopo la sentenza, che, se acquisito agli atti, sarebbe stato in astratto idoneo a formare un diverso convincimento del giudice, e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8755 del 27 agosto 1990
«Ai sensi dell'art. 214 c.p.c. il disconoscimento di scrittura privata, pur non richiedendo l'uso di formule sacramentali o speciali, postula che la parte contro la quale la scrittura è prodotta in giudizio, impugni chiaramente l'autenticità della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8879 del 28 agosto 1990
«In sede di formazione dello stato passivo, nel fallimento o nella liquidazione coatta amministrativa, il conflitto fra creditori anteriori, che concorrono, e creditori posteriori, che non partecipano, comporta, in fase di verifica o di opposizione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9199 del 6 settembre 1990
«Nel rito del lavoro, la produzione in appello di nuovi documenti (che si sottrae al divieto sancito dal secondo comma dell'art. 437 c.p.c.) esige, a pena di decadenza, che essi siano specificamente indicati dalle parti nel ricorso dell'appellante...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9213 del 6 settembre 1990
«Ad integrare la fattispecie del dolo processuale revocatorio ex art. 395 n. 1 c.p.c., non basta la semplice violazione del dovere di lealtà e di probità, richiedendosi, invece, un'attività intenzionalmente fraudolenta, concretantesi in artifizi o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12249 del 15 novembre 1991
«L'art. 1463 c.c., in base al quale l'impossibilità sopravvenuta (totale) della prestazione non imputabile a una delle parti a norma dell'art. 1256 c.c. opera anche con riguardo al contratto di lavoro, in cui può tradursi nel licenziamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12681 del 27 novembre 1991
«Con riferimento ad istanza di accertamento tecnico preventivo, la competenza del presidente del tribunale cui sarà devoluta la causa di merito, secondo le previsioni degli artt. 693 e 696 c.p.c., non può trovare deroga in relazione alla pendenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19 del 3 gennaio 1991
«È ammissibile il regolamento di competenza nei confronti di un provvedimento con cui il pretore, adito ex art. 700 c.p.c., affermi la propria competenza per territorio, dando disposizioni per l'ulteriore trattazione della causa, attesa l'autonomia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3191 del 25 marzo 1991
«Il ricorso incidentale di tipo adesivo, cioè rivolto a chiedere la cassazione della sentenza per le stesse ragioni già fatte valere dal ricorrente principale, ancorché sia proposto da un litisconsorte in causa inscindibili, deve osservare i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3503 del 4 aprile 1991
«L'assicurazione della responsabilità civile per i danni conseguenti all'esercizio della caccia, pur essendo obbligatoria per il cacciatore, non determina un'obbligazione diretta dell'assicuratore verso il terzo danneggiato, ma, secondo lo schema...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3561 del 5 aprile 1991
«Ai fini dell'applicabilità dell'art. 429, terzo comma, c.p.c. (in tema di interessi e rivalutazione monetaria), costituisce «credito di lavoro» non solo quello retributivo, ma ogni credito che sia in diretta relazione causale con il rapporto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3680 del 8 aprile 1991
«Ai sensi dell'art. 400 c.p.c., nel procedimento di revocazione relativo a sentenze in materia di lavoro e di previdenza ed assistenza obbligatorie si osservano, in quanto non derogate da quelle dettate in tema di revocazione, le norme per il rito...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4390 del 23 aprile 1991
«Nel rito del lavoro, attesa la particolare rilevanza del verbale di udienza (che attesta la composizione del collegio non solo nel momento della discussione ma anche in quello della deliberazione), l'omessa indicazione dei componenti del collegio,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4835 del 3 maggio 1991
«Ove la sentenza determinativa dell'indennità di espropriazione sia stata pronunciata nei confronti dei diversi proprietari di distinti beni espropriati, ancorché oggetto dell'unico provvedimento ablatorio, la proposizione dell'impugnazione da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6086 del 29 maggio 1991
«Il ricorso per cassazione proposto sulla base di una ricostruzione dei fatti diversa da quella stabilita dalla sentenza impugnata — ovvero fondato sull'affermazione che il giudice del merito abbia erroneamente presupposto fatti inesistenti o...»