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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 295 del 26 luglio 1995
«È viziata da illogicità la motivazione che, pur riconoscendo la possibilità di acquisizione di una prova che dimostri in modo diretto la sussistenza o meno di un reato o anche solo di un elemento della fattispecie criminosa dedotta in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11450 del 14 dicembre 1993
«Non ricorre il vizio di omesso esame, quale vizio della motivazione, quando il giudice di merito abbia considerato e valutato i risultati delle prove (relative, nella specie, ad omicidio colposo relativo ad investimento di pedone da parte di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5087 del 21 aprile 1999
«Non comporta nullità della sentenza la mancata manifestazione in dispositivo della decisione su di una questione preliminare o incidentale. Invero, in base a quanto stabilisce l'art. 546 comma terzo c.p.p., la sentenza è nulla per omessa pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6006 del 20 giugno 1997
«L'incompletezza del dispositivo, inteso quale provvedimento che rende esplicita la volontà del giudice nel caso concreto, individuato attraverso l'imputazione, si traduce in un riconoscibile divario tra dictum reale e dictum legale, in una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7749 del 7 agosto 1996
«In tema di formazione della sentenza penale, va distinto il dispositivo — redatto e sottoscritto dal presidente non appena conclusa la deliberazione, nel quale è indicata la volontà dello Stato in relazione alla pretesa punitiva — dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3962 del 7 aprile 1996
«La mancata riproposizione nel nuovo codice di rito dell'art. 211 c.p.p. 1930 (obbligo di rispettare i vari gradi di giurisdizione, salvi i casi espressamente eccettuati) non assume rilevanza, trattandosi di una disposizione meramente enunciativa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8277 del 22 luglio 1995
«La mancanza o incompletezza del dispositivo comporta la nullità della sentenza ai sensi dell'art. 546 c.p.p. Ed invero l'obbligo della pronuncia sull'azione penale, cui corrisponde un diritto soggettivo dell'imputato, può dirsi adempiuto soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 600 del 8 gennaio 2010
«Ai fini della legittimazione alla sottoscrizione del provvedimento collegiale da parte del giudice più anziano del collegio, l'impedimento, diverso dalla morte, di cui fa menzione l'art. 546, comma secondo, c.p.p., deve essere effettivo, serio,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34293 del 10 settembre 2007
«La mancata sottoscrizione della sentenza da parte del giudice monocratico comporta la nullità del provvedimento medesimo, che può peraltro essere sanata con la mera rinnovazione dell'atto viziato e cioè attraverso una nuova redazione del medesimo.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3018 del 2 aprile 1997
«La sentenza è nulla sia quando manchi la sottoscrizione del presidente del dibattimento, sia quando la sottoscrizione del presidente — per impedimento di questi — sia sostituita da quella del consigliere anziano, ma difetti la formale menzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2303 del 25 giugno 1993
«L'omessa sottoscrizione della sentenza o di un provvedimento camerale da parte del presidente o del giudice estensore determina nullità relativa (artt. 181 e 546 c.p.p.).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22504 del 27 giugno 2006
«La notifica dell'estratto contumaciale all'imputato irreperibile, effettuato a mani del difensore, ai sensi dell'art. 159 c.p.p., non può valere anche ai fini dell'adempimento di cui all'art. 548, comma 2, c.p.p., nella parte in cui stabilisce...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2389 del 14 ottobre 1992
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 548 c.p.p., per asserito contrasto con l'art. 24 Cost., nella parte in cui non prevede la notificazione della sentenza al difensore nominato dall'imputato dopo la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45818 del 23 novembre 2012
«La mancata sottoscrizione del decreto di citazione a giudizio da parte dell'ausiliario del pubblico ministero costituisce mera irregolarità e non comporta alcuna nullità, in quanto non é espressamente prevista dall'art. 552, comma secondo, c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31043 del 15 luglio 2004
«Qualora il pubblico ministero intenda chiedere, ai sensi dell'art. 558 c.p.p., la convalida dell'arresto ed il contestuale giudizio direttissimo, la facoltà, riconosciutagli dal comma 4, seconda parte, di detto articolo di chiedere al giudice la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39088 del 16 ottobre 2003
«Nel procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, l'art. 559 quarto comma c.p.p. consente che non solo la sottoscrizione, ma la stessa attività di stesura dell'elaborato motivazionale della sentenza possa essere affidata, in caso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10596 del 21 ottobre 1991
«Ai sensi dell'art. 561, secondo e terzo comma, nuovo c.p.p. (udienza per il giudizio abbreviato), «i difensori formulano e illustrano le... conclusioni utilizzando gli atti contenuti nel fascicolo depositato a norma dell'art. 554, quarto comma» e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2833 del 25 giugno 1992
«Ai fini del rispetto del termine di quarantotto ore prescritto dal comma quarto dell'art. 566 c.p.p. per la presentazione da parte P.M. dell'arrestato all'udienza per la convalida ed il contestuale giudizio direttissimo, è sufficiente la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9705 del 7 marzo 2007
«A seguito della sentenza n. 26 del 2007, emessa dalla Corte costituzionale, con la quale è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art. 1, comma 1, della L. n. 46 del 2006, nella parte in cui, sostituendo l'art. 593 c.p.p., esclude...»
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Cassazione penale, Sez. IV, ordinanza n. 4264 del 23 aprile 1996
«Qualora l'impugnazione proposta sia non quella ordinaria ma quella eccezionale del ricorso per saltum, la Corte di cassazione deve dapprima interpretare la volontà della parte, per stabilire di quale mezzo abbia realmente inteso avvalersi ed, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 783 del 29 marzo 1999
«La possibilità del P.M. di proporre appello avverso la sentenza del Gip, prevista dall'art. 594 c.p.p., non esclude l'applicabilità della disposizione di carattere generale contenuta nell'art. 569, primo comma, c.p.p., che prevede la facoltà di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12975 del 11 dicembre 1998
«Nel caso in cui una parte (nella specie, il pubblico ministero) proponga il ricorso immediato per cassazione di cui all'art. 569, comma primo, c.p.p., deducendo motivi che introducono questioni previste dal comma terzo di detta disposizione (art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10941 del 3 novembre 1994
«La rinuncia all'appello da parte dell'imputato non vale a vanificare l'avvenuta conversione del ricorso per cassazione proposto dal pubblico ministero. (Fattispecie in tema di impugnazione di sentenza pronunciata a seguito di giudizio abbreviato).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1996 del 21 febbraio 1992
«A seguito della declaratoria di illegittimità costituzionale dell'art. 443 comma secondo c.p.p. nella parte in cui stabilisce che l'imputato non può proporre appello contro le sentenze di condanna ad una pena che non deve essere eseguita, costui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1375 del 19 gennaio 2011
«La legittimazione a impugnare i provvedimenti adottati dal giudice dell'esecuzione spetta in via esclusiva al P.M. che ha assunto il ruolo di parte nel procedimento, non potendosi riconoscere al P.G. presso la Corte d'appello un potere di surroga...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19613 del 8 giugno 2006
«In tema di impugnazioni, la partecipazione al giudizio di appello da parte del pubblico ministero che ha presentato le conclusioni nel giudizio di primo grado, quale sostituto del procuratore generale, è legittimamente disposta anche se è mancata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1391 del 4 febbraio 2000
«L'interesse del pubblico ministero all'impugnazione attiene alla scelta da compiere dopo avere avuto piena conoscenza del provvedimento di volta in volta considerato e in base a una valutazione complessiva del risultato ottenuto, quali che siano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3404 del 16 luglio 1998
«Gli artt. 51 e 570 c.p.p., 2 e 70 R.D. 30 gennaio 1941 n. 12 valgono a costituire un sistema per il quale il potere di impugnazione del pubblico ministero è collegato alle funzioni esercitate in via permanente dal giudice che ha emesso il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1391 del 3 luglio 1998
«Attesa la limitazione delle funzioni dei vice procuratori onorari a quelle esclusivamente previste dagli artt. 71 e 72 dell'ordinamento giudiziario, da riguardarsi come disposizioni derogatorie rispetto alla disciplina generale in materia di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4340 del 10 aprile 1998
«È legittima, in base all'art. 570, comma 3, c.p.p., la partecipazione, previa autorizzazione del procuratore generale, del rappresentante del pubblico ministero che ha partecipato al giudizio di primo grado e al giudizio di appello, anche al...»