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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 150 del 26 marzo 1986
«Ai sensi dell'art. 428, primo comma, c.p.c., l'incompetenza territoriale del giudice del lavoro può essere rilevata d'ufficio dal giudice non oltre l'udienza di discussione di cui all'art. 420 c.p.c. — da identificare nell'udienza utile per il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1739 del 14 marzo 1986
«La domanda di risarcimento del danno ulteriore, compreso quello derivante dalla sopravvenuta svalutazione monetaria, ai sensi dell'art. 1224 secondo comma c.c., costituisce domanda nuova, in considerazione della diversità del petitum e della causa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3016 del 3 maggio 1986
«Con riguardo a causa inscindibile, all'integrazione del contraddittorio nei confronti di un litisconsorte necessario (pretermesso), nel termine perentorio fissato dal giudice, può provvedere tempestivamente una qualsiasi delle parti, ancorché...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4480 del 10 luglio 1986
«L'art. 360 secondo comma c.p.c., nel conferire alle parti la facoltà di accordarsi in ordine all'esperimento del ricorso per cassazione per saltum, non consente una convenzione introduttiva di ragioni di inappellabilità della sentenza di primo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5015 del 19 agosto 1986
«La questione dell'ammissibilità dell'appello precede, sul piano logico e procedurale, quella relativa alla competenza del giudice adito con l'atto d'impugnazione, giacché il giudice prima di ogni altra indagine deve compiere quella diretta ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5139 del 21 agosto 1986
«Nel giudizio d'appello disciplinato dal rito del lavoro, la omissione della relazione orale della causa, in violazione dell'art. 437, primo comma, c.p.c., non determina alcuna nullità, essendo tale norma – al pari dell'art. 275 c.p.c., concernente...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 663 del 3 febbraio 1986
«In ipotesi di pignoramento presso terzo e di mancata o contestata dichiarazione di quest'ultimo, l'art. 548 c.p.c. – nello stabilire per il conseguente autonomo giudizio di accertamento del credito del debitore esecutato che il pretore, innanzi al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 71 del 10 gennaio 1986
«Con riguardo alla querela di falso, la mancanza di indicazione degli elementi su cui viene basata la dedotta falsità e delle relative prove costituisce, ai sensi dell'art. 221, secondo comma, c.p.c., causa di nullità della querela medesima, ed...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 711 del 24 novembre 1986
«Qualora sia stato proposto, con unico atto, sia il ricorso per il provvedimento d'urgenza ex art. 700 c.p.c. sia il ricorso per l'instaurazione del connesso giudizio di merito, il provvedimento d'urgenza deve ritenersi emesso in pendenza della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 981 del 18 febbraio 1986
«Ai fini dell'individuazione del giudice competente ratione materiae, la determinazione della materia del contendere va compiuta alla stregua del contenuto della domanda, e cioè in base alla sostanza della pretesa ed ai fatti dedotti a fondamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1498 del 11 febbraio 1987
«Nel nuovo rito del lavoro, la disposizione dell'undicesimo comma dell'art. 420 c.p.c. – secondo cui «a tutte le notificazioni e comunicazioni occorrenti provvede l'ufficio» – si riferisce soltanto alle notificazioni e comunicazioni necessarie per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5087 del 11 giugno 1987
«Ai fini della decorrenza delle prescrizioni brevi in tema di risarcimento del danno da fatto illecito costituente reato, il terzo comma dell'art. 2947 c.c. prende in considerazione con riferimento alla ipotesi di fatto sottoposta all'esame del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6492 del 27 luglio 1987
«È nullo per mancanza di causa il contratto a prestazioni corrispettive nel quale non vi sia una equivalenza, almeno approssimativa o tendenziale, delle prestazioni, come quando una delle parti si obblighi ad una prestazione senza che, in cambio,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7675 del 16 ottobre 1987
«Le dichiarazioni rese in giudizio dal procuratore ad litem non munito di mandato speciale — anche se contenute in scritti difensivi che però non siano sottoscritti dalla parte — non hanno efficacia di confessione, ma possono valere come mero...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 821 del 28 gennaio 1987
«La motivazione per relationem non determina l'inesistenza della sentenza e, ove attenga alla sentenza di primo grado, non comporta l'obbligo del giudice di appello di rimettere, anche d'ufficio, la causa al primo giudice, ai sensi dell'art. 354...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 828 del 28 gennaio 1987
«Nel nuovo rito del lavoro, la chiamata in causa di un terzo, effettuata – anche fuori dell'ipotesi di litisconsorzio necessario – dal convenuto, comporta, a norma del nono comma dell'art. 420 c.p.c., l'obbligo del giudice (cui, a differenza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2747 del 7 aprile 1988
«Gli aventi causa di una delle parti possono fare opposizione alla sentenza pronunciata nei confronti del loro dante causa non solo quando essa è l'effetto di dolo o collusione a loro danno a termini del secondo comma dell'art. 404 c.p.c....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4149 del 17 giugno 1988
«Per il controricorso, che non ha valore di atto autonomo e che si colloca rispetto al ricorso come mezzo di difesa, la norma dell'art. 366, primo comma, n. 3 — secondo cui l'atto deve contenere, a pena d'inammissibilità, l'esposizione sommaria dei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5279 del 29 settembre 1988
«Qualora, in seguito alla cassazione della sentenza d'appello che abbia dichiarato inammissibile il gravame, la causa non sia stata riassunta in sede di rinvio, o sia stata riassunta tardivamente, si verifica, a norma dell'art. 393 c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 634 del 26 gennaio 1988
«Con riguardo all'ordinanza resa dal giudice amministrativo sulla sospensione o meno in via cautelare dell'atto della pubblica amministrazione il ricorso per cassazione, proposto a norma degli artt. 362 c.p.c. e 111 Cost., che è inammissibile in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6900 del 17 dicembre 1988
«Il provvedimento reso dal giudice istruttore (o dal presidente del tribunale, in sostituzione dell'istruttore), ai sensi dell'art. 701 c.p.c., sull'istanza di misure cautelari ed urgenti avanzata dopo l'instaurazione della causa di merito, non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1398 del 20 marzo 1989
«La domanda possessoria resta sottratta alla competenza per materia del pretore e devoluta al giudice della causa petitoria, a norma dell'art. 704, comma primo, c.p.c., solo quando, oltre agli ulteriori elementi costitutivi della fattispecie...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2021 del 28 aprile 1989
«Dovendo le norme interpretarsi anche alla luce della tradizione scientifica nazionale, che, in quanto compresa nei principi generali dell'ordinamento richiamati dall'art. 12 della preleggi, costituisce criterio comprimario di ermeneutica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2182 del 12 maggio 1989
«In tema di controversie di lavoro, la disposizione del nono comma dell'art. 420 c.p.c. – relativa ai provvedimenti del giudice, nell'udienza di discussione di primo grado, in ipotesi di chiamata in causa a norma degli artt. 102, 106 e 107 c.p.c. –...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3986 del 4 ottobre 1989
«Costituisce controversia individuale di lavoro (ai sensi dell'art. 409, n. 1, c.p.c.), come tale devoluta alla competenza del pretore in funzione di giudice del lavoro (ai sensi dell'art. 413 c.p.c.), non solo quella in cui si discuta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4644 del 7 novembre 1989
«Nel giudizio di rinvio, i limiti all'ammissione delle prove concernono l'attività delle parti e non si estendono ai poteri del giudice, il quale, dovendo riesaminare la causa nel senso indicato dalla sentenza di annullamento, può ben avvertire la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5137 del 27 novembre 1989
«Al fine dell'ammissibilità del controricorso, il requisito dell'esposizione sommaria dei fatti di causa, anche se da valutarsi con minore rigore rispetto al corrispondente requisito prescritto per il ricorso, esige pur sempre un riferimento ai...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 911 del 15 febbraio 1989
«Il principio che la mancata adozione del rito del lavoro non è causa di nullità del procedimento e della relativa sentenza ove non abbia comportato violazione delle norme sulla competenza o un concreto e specifico pregiudizio ad una delle parti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10575 del 5 novembre 1990
«La particolare struttura dell'attuale processo del lavoro, che assegna speciale ed autonoma rilevanza, anche ai fini esecutivi, alla lettura in udienza del dispositivo della sentenza, comporta che, in una controversia soggetta al rito anzidetto,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11691 del 5 dicembre 1990
«Nel giudizio di rinvio il divieto di prendere nuove conclusioni non implica altresì il divieto del frazionamento di esso in più fasi, onde è consentita la scissione della pronuncia sull'an debeatur da quella sul quantum, riservata quest'ultima al...»