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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20358 del 5 settembre 2013
«Le controversie fra enti locali e loro dipendenti relative a trattamenti supplementari di fine servizio, dovuti da tali enti in virtù di un'obbligazione autonomamente assunta (nell'ambito di una previdenza interna di carattere aziendale) e fatti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21426 del 10 ottobre 2014
«L'attività di polizia, svolta per la tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza pubblica, sebbene non sia, per sua natura, attività pericolosa ai sensi dell'art. 2050 cod. civ., configurandosi quale compito indefettibile imposto allo Stato in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14431 del 10 luglio 2015
«...degli arbitri, quali i vizi del consenso ex art. 1427 c.c., ivi compresa l'alterata percezione o la falsa rappresentazione dei fatti, ovvero per inosservanza delle disposizioni inderogabili di legge o di contratti o accordi collettivi.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22349 del 2 novembre 2015
«L'art. 2481 bis, comma 1, c.c. vieta agli amministratori di limitare o escludere, di loro iniziativa, il diritto di opzione dei soci sulle quote di nuova emissione in sede di delibera di aumento del capitale sociale, essendo la limitazione o...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 14655 del 18 luglio 2016
«Il collegio che giudichi del ricorso per cassazione proposto avverso sentenza pronunciata dal giudice di rinvio può essere composto anche da magistrati che abbiano partecipato al precedente giudizio conclusosi con la sentenza di annullamento,...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 19060 del 28 settembre 2016
«Il ricorso per cassazione avverso la sentenza di primo grado, previsto dall'art. 348 ter, comma 3, c.p.c., ha natura ordinaria e, in quanto tale, deve contenere, a pena di inammissibilità, "l'esposizione sommaria dei fatti di causa", prevista al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22279 del 3 novembre 2016
«Non può infatti ritenersi che, vertendosi inizialmente in materia di litisconsorzio facoltativo, la S.C. possa procedere alla separazione dei giudizi, cassando la sola pronuncia d'appello nei confronti delle parti non costituite e decidendo,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9549 del 22 ottobre 1985
«Infatti, la novella del 18 maggio 1978, n. 191, introducendo la disposizione di cui al sesto comma dell'art. 630 c.p., ha inteso proporre, attraverso una norma speciale, una deroga alla regole generale della comparazione, enunciata dal quarto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11977 del 9 settembre 1989
«Ne consegue che tale condizione può sussistere anche se «la cosa» si trovi in luogo privato cui, per mancanza di recinzioni o sorveglianza, si possa liberamente accedere, senza che rilevi l'adozione, o meno, da parte del proprietario, di cautele,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1405 del 5 giugno 1990
«L'attuale normativa ha ricondotto l'istituto dei conflitti entro i confini di un rimedio eccezionale, per fronteggiare situazioni che patologicamente alterano i criteri di ordinaria ripartizione delle regiudicande in capo ai singoli organi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8238 del 6 giugno 1990
«...(Fattispecie relativa e ritenuta inapplicabilità dell'attenuante in quanto la collaborazione dell'imputato — indicazione dei fornitori — è intervenuta dopo l'esaurimento del reato con l'espletamento dell'attività di spaccio degli stupefacenti).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3922 del 4 dicembre 1991
«...personale (quale quello di disporre l'esecuzione di una pena detentiva irrogata con sentenza passata in giudicato e di ordinare la carcerazione del condannato) non prevede la possibilità di autonoma e diretta impugnazione dei suoi provvedimenti.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6012 del 31 maggio 1991
«CEE n. 1153/75) che rendeva obbligatorio l'accompagnamento dei prodotti vitivinicoli con i documenti di cui ai moduli VA1, VA2, VA3 e VA4, a decorrere da tale data falsificare «un documento di accompagnamento» non costituisce reato, non essendo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 300 del 15 gennaio 1992
«Il crinale che separa le due autonome fattispecie criminose configurate nell'art. 659 c.p. è costituito dalla fonte, o tipo, del rumore prodotto, poiché, ove esso provenga dall'esercizio di una professione o mestiere rumoroso, ossia quando le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6207 del 22 maggio 1992
«Il reato previsto dall'art. 650 c.p. si perfeziona con la scadenza dei termini previsti nel provvedimento dell'autorità amministrativa, ma si protrae per tutto il tempo della volontaria omissione, in quanto l'inosservanza dell'ordine pone in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1096 del 5 febbraio 1993
«...non accompagnata anche dal risarcimento del danno dalla stessa subito. (Fattispecie relativa a diniego dell'attenuante per il mancato risarcimento integrale dei danni, essendo risultato che il motorino aveva riportato danni per 70/80.000 lire).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3937 del 3 dicembre 1993
«...oggettiva emergenti da documenti fidefacienti, quali il certificato penale dell'imputato e il provvedimento di custodia cautelare, dei quali ha ricavato, con metodo induttivo, il giudizio positivo circa la pericolosità sociale del prevenuto.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8470 del 29 luglio 1994
«...del decreto di citazione e la notifica all'imputato: il decreto di citazione a giudizio, infatti, per conseguire il suo effetto di diritto sostanziale quale atto idoneo ad interrompere il decorso del termine, deve essere notificato all'imputato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5466 del 12 maggio 1995
«In tema di partecipazione ad associazione di stampo mafioso, l'attribuzione della qualità di «uomo d'onore» ad un soggetto, finché emerge e resta nell'ambito del procedimento in cui il collaboratore di giustizia riferisce tale qualifica, ha valore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 874 del 19 aprile 1995
«È ammissibile — in quanto inquadrabile nell'ambito dei «casi analoghi» cui si riferisce l'art. 28, comma 2, c.p.p. — il conflitto tra magistrati investiti di giurisdizione attinente a provvedimenti di natura amministrativa loro demandati dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2355 del 12 marzo 1997
«Il bene giuridico tutelato da tale norma si identifica con il turbamento della tranquillità pubblica o privata che per sua intrinseca natura permane anche in presenza di condotta che tende ad attaccarlo, non essendo passibile di distruzione: ne...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5521 del 28 novembre 1997
«L'unicità del disegno criminoso non è esclusa dalla natura contravvenzionale di alcuni reati (sempre che siano posti in essere con dolo) e va desunta di regola da elementi presuntivi e indiziari, tenendo conto, tra l'altro, delle modalità della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1330 del 21 maggio 1998
«L'esposizione nell'ordinanza impositiva di una misura cautelare personale dei motivi per i quali gli elementi di fatto «assumono rilevanza» non può non tenere «conto anche del tempo intercorso dalla commissione del reato»; ciò in quanto il fattore...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3684 del 19 marzo 1999
«...legge 16 luglio 1997, n. 234 risulta rilevante qualsiasi violazione di quelle norme di relazione che, prevedendo poteri coercitivi del pubblico ufficiale, da considerare sempre eccezionali, incidono tassativamente sulle libertà dei cittadini.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2697 del 3 marzo 2000
«A norma dell'art. 11 del D.P.R. n. 1035 del 1972, infatti, il rapporto che si instaura tra l'Istituto autonomo per le case popolari e gli assegnatari in locazione degli alloggi popolari trae origine da due atti distinti, di cui il primo, che ha...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5525 del 14 gennaio 2000
«Pertanto, le condotte di ricezione ed acquisto di prodotti con marchi e segni contraffatti costituiscono antefatto non punibile, in quanto presupposto necessario della detenzione per la vendita, condotta questa ultima che il legislatore ha...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41005 del 5 dicembre 2002
«...con norme inderogabili di ordine pubblico e buon costume, che non debbono necessariamente identificarsi con il complesso delle regole dettate dal codice di rito ed in particolare con quelle relative all'esercizio dei diritti della difesa.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13147 del 12 aprile 2005
«Il momento di perfezionamento del reato può essere desunto anche da indizi gravi, precisi e concordanti e da nozioni di comune esperienza: quindi si può ritenere, in virtù di considerazioni logiche (l'inosservanza dei doveri imposti avviene a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39259 del 25 ottobre 2005
«In tema di abuso di ufficio, il vantaggio patrimoniale considerato tra gli elementi essenziali della fattispecie di cui all'art. 323 c.p., deve determinare di per sé un beneficio economicamente apprezzabile, nel senso che deve avere un connotato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30773 del 18 settembre 2006
«Difatti, nel caso dell'esercente il mestiere rumoroso, la fattispecie di cui al primo comma risulta integrata in via autonoma solo se l'attività svolta eccede il normale esercizio della professione o costituisce un uso smodato dei mezzi tipici di...»