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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15596 del 11 dicembre 2000
«Presupposti dell'estensione del fallimento della società al socio receduto illimitatamente responsabile devono ritenersi l'esistenza dello stato di insolvenza della società all'epoca della dichiarazione di fallimento e l'esistenza di obbligazioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2747 del 6 marzo 1993
«Il decreto per il quale il tribunale, a norma dell'art. 163 legge fallimentare, dichiara aperta la procedura di concordato preventivo, ove l'ammissione alla procedura sia disposta nei confronti di una società di fatto e dei soci in proprio, è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5828 del 4 febbraio 2000
«In materia cautelare è estensivamente applicabile il principio di cui all'art. 649 c.p.p., in ordine al formarsi del c.d. giudicato, al fine di cristallizzare l'esito dei pregressi accertamenti e per evitare che l'interessato possa rinnovare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1948 del 25 maggio 1996
«Il divieto di produrre nuovi atti in cassazione non si estende alla documentazione idonea a determinare l'immediata declaratoria di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p. non potuta produrre nel giudizio di merito senza colpa, perché...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18861 del 22 aprile 2003
«In caso di errore di calcolo della pena irrogabile per il reato continuato dovuto alla necessità di rideterminare quella per la continuazione in ragione della prescrizione di alcune contravvenzioni punite con la sola ammenda, il giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4882 del 15 maggio 1996
«È ammissibile la formazione progressiva del giudicato nello sviluppo dinamico del rapporto processuale non solo quando l'annullamento parziale viene pronunciato nel processo cumulativo e riguarda solo alcuni degli imputati o talune delle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11343 del 30 agosto 2001
«La disposizione contenuta nell'art. 184 legge fall., che estende ai Soci illimitatamente responsabili di società di persone l'efficacia remissoria del concordato preventivo, si riferisce ai debiti sociali, nel senso che il pagamento della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19293 del 3 ottobre 2005
«Ancorché l'art. 21 della L.F. non sia richiamato dalla disciplina della liquidazione coatta amministrativa, il principio in esso previsto deve ritenersi applicabile, ricorrendo una eadem ratio anche alle vicende concernenti l'illegittimità di tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27777 del 21 novembre 2008
«Il bilancio, redatto dal commissario liquidatore per determinare il reddito di impresa relativo al periodo compreso tra l'inizio dell'esercizio e il provvedimento che ordina la liquidazione coatta amministrativa, a norma dell'art. 125 del d.P.R....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6770 del 13 febbraio 2008
«In tema di ricorso straordinario per errore di fatto, l'errore che può essere rilevato ai sensi dell'art. 625 bis c.p.p. è solo quello decisivo, che abbia condotto ad una pronunzia diversa da quella che sarebbe stata adottata se esso non fosse...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41499 del 11 dicembre 2002
«In tema di successione di leggi penali nel tempo, ai fini dell'applicabilità dell'art. 2, comma 2, c.p., sono norme extrapenali integratrici solo quelle che determinano, o concorrono a determinare, il contenuto del precetto penale. Tali non sono,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5334 del 8 novembre 1999
«Il trasferimento di un detenuto o internato dall'istituto di assegnazione ad altro, pur se disposto in via formalmente provvisoria (come nel caso in cui nell'istituto di assegnazione debbano essere eseguiti lavori che ne comportino la temporanea...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2535 del 28 maggio 1996
«L'art. 62, comma 1, L. 24 novembre 1981, n. 689, secondo cui la competenza a determinare le modalità di esecuzione della semidetenzione e della libertà controllata spetta al magistrato di sorveglianza del luogo di residenza del condannato, si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 953 del 11 giugno 1994
«Al giudice competente per la revoca della sentenza di condanna per abolitio criminis è conferito il potere di rivisitazione del giudicato e di valutazione del quadro probatorio, al fine di rendere espliciti il contenuto ed i limiti del giudicato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 317 del 15 gennaio 1991
«La riassunzione della causa cancellata dal ruolo con provvedimento collegiale, va, ai sensi dell'art. 307, primo comma c.p.c., effettuata davanti allo stesso collegio a cura della parte più diligente. Pertanto, ove essa sia in tal guisa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8194 del 4 aprile 2013
«Qualora uno degli eventi idonei a determinare l'interruzione del processo (nella specie, il raggiungimento della maggiore età da parte di minore costituitosi in giudizio a mezzo dei suoi legali rappresentanti) si verifichi nel corso del giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10130 del 14 maggio 2005
«L'allegazione da parte dell'interventore in appello della qualità di litisconsorte necessario pretermesso, con la richiesta di dichiarazione di nullità della sentenza pronunciata in primo grado senza la sua partecipazione al processo, basta a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2113 del 14 febbraio 2012
«Nell'ipotesi in cui il giudizio d'appello si sia svolto nella contumacia di una parte, ancorchè erroneamente dichiarata, la notifica della sentenza conclusiva del relativo giudizio, ove sia avvenuta nelle mani della parte personalmente, è idonea a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18128 del 26 luglio 2013
«Qualora uno degli eventi idonei a determinare l'interruzione del processo si verifichi nel corso del giudizio di primo grado, anteriormente alla scadenza dei termini per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6491 del 23 aprile 2003
«L'impugnazione incidentale, anche condizionata, presuppone una statuizione sfavorevole all'impugnante, ossia una soccombenza, pertanto quando la parte totalmente vittoriosa in primo grado intenda riproporre in appello domande o eccezioni non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23483 del 12 novembre 2007
«Nell'ipotesi di contemporanea pendenza del giudizio sul licenziamento e dell'opposizione a decreto ingiuntivo concernente l'indennità sostitutiva della reintegrazione nel posto di lavoro, il secondo giudizio non può essere sospeso ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2041 del 2 febbraio 2005
«I motivi di appello concorrono a determinare l'oggetto del relativo giudizio, e per questo profilo incidono sullo stesso esercizio del potere di impugnazione, non potendosi considerare proposti all'esame del giudice del gravame i capi della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15519 del 7 luglio 2006
«I motivi di appello concorrono a determinare l'oggetto del relativo giudizio e, per questo profilo, incidono sullo stesso esercizio del potere d'impugnazione, non potendosi considerare proposti all'esame del giudice del gravame i capi della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1873 del 21 febbraio 1991
«Il sopravvenire della morte della parte — che è evento inidoneo a determinare effetti interruttivi, allorché si verifichi nel corso del giudizio di cassazione — non può essere documentato, ai sensi dell'art. 372 c.p.c., al diverso fine di ottenere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2259 del 31 gennaio 2013
«L'atto di rinuncia al ricorso per cassazione, in assenza dei requisiti di cui all'art. 390, ultimo comma, c.p.c. (notifica alle parti costituite o comunicazione agli avvocati delle stesse per l'apposizione del visto), sebbene non idoneo a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22806 del 6 dicembre 2004
«Ove la dichiarazione di rinunzia al ricorso per cassazione non sia stata sottoscritta dalla parte di persona, ma esclusivamente dal suo difensore nominato, senza che quest'ultimo risulti munito di mandato speciale a rinunziare, l'atto, siccome...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6147 del 6 dicembre 1985
«L'atto di transazione della lite dopo la proposizione del ricorso per cassazione, qualora, pur contenendo la rinuncia all'impugnazione, non sia idoneo a determinare l'estinzione del processo ai sensi degli artt. 390 e 391 c.p.c. (nella specie...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3876 del 18 febbraio 2010
«A norma dell'art. 390, ultimo comma, c.p.c., l'atto di rinuncia al ricorso per cassazione deve essere notificato alle parti costituite o comunicato agli avvocati delle stesse, che vi appongono il visto; ne consegue che, in difetto di tali...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3385 del 21 maggio 1986
«Al fine di determinare il valore della causa la quantificazione della perdita pecuniaria conseguente ad una sanzione pecuniaria irrogata dal datore di lavoro ad un suo dipendente costituisce criterio del tutto insufficiente allorquando, ponendosi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4714 del 12 aprile 2000
«Alla parte che invoca in giudizio l'applicazione di un contratto collettivo post-corporativo incombe l'onere di produrlo, con la conseguenza che, in caso di mancata produzione di esso e di contestazione della controparte in ordine all'esistenza e...»